La Corea del Nord intensifica il supporto a Mosca con l’invio di soldati e armamenti

La Corea del Nord invia 3.000 soldati in Russia, portando il totale a 11.000, mentre si intensificano le relazioni tra Pyongyang e Mosca, con implicazioni per la sicurezza globale.
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La Corea del Nord intensifica il supporto a Mosca con l'invio di soldati e armamenti - unita.tv

Il conflitto tra Russia e Ucraina continua a influenzare le dinamiche geopolitiche, con la Corea del Nord che riafferma il proprio sostegno a Mosca. Recenti rapporti indicano che Pyongyang ha inviato ulteriori truppe in Russia, mentre si intensificano le relazioni tra i due Paesi. La situazione è complessa e in continua evoluzione, con implicazioni significative per la sicurezza regionale e globale.

L’invio di soldati nordcoreani in Russia

Secondo il comando di stato maggiore sudcoreano, la Corea del Nord ha inviato almeno 3.000 soldati in Russia, portando il totale delle truppe inviate a circa 11.000 dall’inizio del conflitto. Questo supporto militare si accompagna a un bilancio pesante, con stime che indicano almeno 4.000 tra morti e feriti tra le fila nordcoreane. La conferma di questo invio è stata riportata dalla CNN, mentre il vice ministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, ha accennato a una possibile visita di Kim Jong Un in Russia. Rudenko ha anche menzionato la possibilità di un incontro con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, a Pyongyang, per rafforzare il dialogo strategico tra i due Paesi.

Oltre all’invio di soldati, la Corea del Nord ha fornito alla Russia una notevole quantità di armamenti, tra cui missili balistici a corto raggio, obici semoventi e lanciarazzi multipli. Le autorità sudcoreane avvertono che gli aiuti militari di Pyongyang potrebbero aumentare in base all’andamento del conflitto, suggerendo una crescente interdipendenza tra i due Paesi.

Le trattative di pace e le condizioni russe

Le recenti trattative tra Russia e Ucraina, svoltesi in Arabia Saudita, hanno portato a un accordo per fermare gli attacchi nel Mar Nero e sulle infrastrutture energetiche. Tuttavia, Mosca ha posto condizioni severe per un’intesa più ampia, richiedendo la revoca delle sanzioni sui suoi settori bancario ed energetico. Questo scenario evidenzia le difficoltà nel raggiungere una pace duratura, con entrambe le parti che continuano a mantenere posizioni rigide.

I rapporti tra Kim Jong Un e Vladimir Putin si stanno consolidando, specialmente dopo la firma di un patto di difesa nel 2023, che prevede assistenza militare immediata in caso di attacco a una delle due nazioni. Gli Stati Uniti, preoccupati per il crescente legame tra Mosca e Pyongyang, temono che la Russia possa trasferire tecnologia avanzata alla Corea del Nord, inclusi sistemi spaziali e armi.

La cooperazione tra Corea del Nord e Russia

Le relazioni tra Corea del Nord e Russia non si limitano solo all’ambito militare. Pyongyang ha curato centinaia di soldati russi feriti, mentre Mosca ha fornito a Kim Jong Un risorse come carbone, cibo e medicinali. Inoltre, i due Paesi stanno rafforzando la cooperazione nel settore educativo, con programmi di scambio per studenti e viaggi per i figli dei militari russi caduti in guerra.

La Corea del Nord sta anche continuando a sviluppare nuove tecnologie militari, come droni da attacco dotati di intelligenza artificiale. Questi droni potrebbero contenere tecnologia russa e rappresentano un’arma chiave nel conflitto russo-ucraino, dove Mosca ha aumentato notevolmente il loro utilizzo. Nonostante le discussioni su una possibile tregua, i combattimenti continuano, come dimostrato dall’attacco russo con droni su Kharkiv, che ha ferito almeno nove persone.

La situazione energetica e le dichiarazioni russe

Dal 25 marzo, Ucraina e Russia non hanno più colpito i rispettivi impianti energetici, in seguito agli accordi raggiunti nei colloqui in Arabia Saudita. Un alto funzionario ucraino ha confermato che non ci sono stati attacchi diretti da parte della Russia al settore energetico, e di conseguenza, Kiev non ha condotto attacchi simili.

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che la Russia è contraria all’invio di forze di peacekeeping in Ucraina, considerandolo un pretesto per un intervento militare da parte di Londra e Parigi. Gli esperti russi e americani stanno attualmente discutendo di un nuovo accordo per il Mar Nero, con consultazioni che continueranno tra le delegazioni dei due Paesi.