La complessità della situazione in Yemen: Trump e gli Houthi tra attacchi e geopolitica

Le dichiarazioni di Donald Trump sull’annientamento degli Houthi riaccendono le tensioni in Yemen, mentre gli attacchi ai mercantili nel Mar Rosso aumentano e la situazione geopolitica si complica ulteriormente.
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La complessità della situazione in Yemen: Trump e gli Houthi tra attacchi e geopolitica - unita.tv

Le recenti dichiarazioni di Donald Trump riguardo alla volontà di “annientare completamente gli Houthi” hanno riacceso l’attenzione sulla complessa situazione in Yemen. Questo Paese, teatro di un conflitto protratto da anni, si trova al centro di una serie di tensioni geopolitiche che coinvolgono anche gli Stati Uniti e l’Iran. Le operazioni militari statunitensi, giustificate come misure per garantire la “libertà di navigazione” nel Mar Rosso, si scontrano con una realtà ben più intricata, come evidenziato da analisi e rapporti recenti.

La sfida di sconfiggere gli Houthi

Secondo un’analisi del New York Times, la sconfitta degli Houthi non si preannuncia semplice. Gli esperti di Medio Oriente avvertono che il gruppo, sostenuto dall’Iran, ha dimostrato una notevole resilienza. Le operazioni militari statunitensi, pur mirate a scoraggiare gli attacchi ai mercantili nel Mar Rosso e a riaprire le rotte commerciali, potrebbero non essere sufficienti. Le guerre, storicamente, non si vincono solo con bombardamenti aerei, e la situazione attuale non sembra fare eccezione. Le compagnie di navigazione, infatti, potrebbero essere riluttanti a tornare nel Mar Rosso, preferendo rotte alternative più sicure, anche se più costose.

La necessità di truppe di terra

James R. Holmes, esperto del Naval War College di Rhode Island, ha sottolineato l’importanza di avere truppe di terra per ottenere il controllo del territorio. I bombardamenti aerei, per quanto utili, non possono sostituire la presenza di forze a terra. Alcuni analisti temono che gli Houthi possano addirittura approfittare dei raid aerei statunitensi per rafforzare le loro posizioni in Yemen. Farea Al-Muslimi, ricercatore yemenita presso Chatham House, ha affermato che gli attacchi recenti rappresentano una risposta diretta alle aspirazioni degli Houthi di coinvolgere gli Stati Uniti in un conflitto regionale più ampio.

L’autonomia degli Houthi e il ruolo dell’Iran

Dal 2015 al 2022, gli Houthi hanno combattuto contro una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, che ha cercato di sostenere il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale. Dopo aver preso il controllo della capitale Sana’a nel settembre 2014, gli Houthi sono diventati un governo di fatto in diverse aree del Paese. Anche se gli Stati Uniti dovessero convincere l’Iran a limitare il proprio sostegno al movimento, gli Houthi hanno dimostrato di avere una notevole autonomia rispetto a Teheran, risultando meno dipendenti rispetto ad altri gruppi come Hezbollah.

Gli attacchi ai mercantili nel Mar Rosso

Dal 2023, gli Houthi hanno intensificato gli attacchi ai mercantili nel Mar Rosso, prendendo di mira imbarcazioni che considerano legate a Israele. Secondo l’Armed Conflict Location and Event Data Project, sono stati registrati circa 130 attacchi. Gli Houthi accusano Israele di condurre operazioni militari contro Hamas nella Striscia di Gaza, iniziando il 7 ottobre di due anni fa. Le tensioni sono aumentate ulteriormente dopo i raid dell’Amministrazione Trump contro gli Houthi, che hanno portato a una serie di lanci di missili balistici in direzione di Israele. Anche Tel Aviv ha risposto bombardando porti e infrastrutture in Yemen, confermando di aver intercettato missili lanciati dal Paese arabo.

La situazione in Yemen continua a evolversi, con le dinamiche geopolitiche che complicano ulteriormente un conflitto già intricato. La risposta militare degli Stati Uniti e le reazioni degli Houthi potrebbero avere ripercussioni significative non solo per la regione, ma anche per la stabilità globale.