La Cina sviluppa chiatte militari per un possibile sbarco a Taiwan: l’ombra della Seconda guerra mondiale

Il 13 marzo 2025, lungo la costa di Zhanjiang, sono state avvistate nuove chiatte militari cinesi progettate per operazioni anfibie, suggerendo un’accelerazione dei piani di invasione di Taiwan.
La Cina sviluppa chiatte militari per un possibile sbarco a Taiwan: l'ombra della Seconda guerra mondiale La Cina sviluppa chiatte militari per un possibile sbarco a Taiwan: l'ombra della Seconda guerra mondiale
La Cina sviluppa chiatte militari per un possibile sbarco a Taiwan: l'ombra della Seconda guerra mondiale - unita.tv

La recente apparizione di nuove chiatte militari cinesi lungo la costa della provincia di Zhanjiang ha sollevato preoccupazioni riguardo a un potenziale piano di invasione di Taiwan. Queste imbarcazioni, dotate di ponti mobili, rappresentano un’evoluzione della tecnologia utilizzata durante la Seconda guerra mondiale, suggerendo che Pechino sta preparando un approccio strategico per affrontare le difese dell’isola. L’analisi di queste chiatte rivela non solo la loro funzione logistica, ma anche il contesto geopolitico in cui si inseriscono.

La nuova tecnologia delle chiatte da invasione

Il 13 marzo 2025, una fotografia scattata lungo la costa cinese ha rivelato la presenza di una nave imponente, caratterizzata da una forma larga e corta, sostenuta da quattro pilastri che toccano il fondale marino. Questa imbarcazione non galleggia come una nave tradizionale, ma è progettata per operazioni anfibie, con un lungo ponte levatoio che si estende verso la riva. La struttura, che ricorda un gigantesco pontile mobile, è stata identificata come parte di un nuovo progetto militare cinese, soprannominato “invasion barges” dai canali specializzati. Questi mezzi sono concepiti per superare le difficoltà logistiche legate all’invasione di un’isola fortificata come Taiwan, dove le difese costiere sono ben consolidate.

Taiwan, infatti, presenta sfide significative per un’operazione di sbarco. Le sue spiagge, soprattutto quelle del sud, sono sorvegliate e difficili da raggiungere. La Cina ha già predisposto una flotta di traghetti per il trasporto di mezzi corazzati, ma questi non possono sbarcare direttamente su una spiaggia. La necessità di un pontile, che deve essere costruito o conquistato, rappresenta un ostacolo strategico. Le nuove chiatte si propongono come una soluzione a questo problema, permettendo di trasportare forze militari e mezzi pesanti direttamente a terra.

Ispirazione storica: il modello dei porti galleggianti

La progettazione delle chiatte cinesi trae ispirazione dall’operazione Overlord del 1944, quando gli Alleati affrontarono difficoltà simili durante lo sbarco in Normandia. In quell’occasione, furono creati i Mulberry Harbours, porti galleggianti che consentirono il trasporto di veicoli e materiali senza la necessità di strutture fisse. La Cina, apparentemente, ha studiato queste tecniche storiche per sviluppare una propria soluzione moderna.

Già nel gennaio 2025, sono stati avvistati lavori per la costruzione di diverse chiatte da sbarco, tutte progettate per supportare il transito di carri armati e altri veicoli pesanti. Due delle versioni più grandi, lunghe rispettivamente 128 e 185 metri, presentano piattaforme di attracco simili a moli terrestri, da cui partono rampe carrabili in grado di raggiungere le spiagge. Queste strutture potrebbero consentire un accesso diretto a zone di Taiwan finora inaccessibili, aumentando le possibilità di un sbarco efficace.

La rapidità dello sviluppo e le implicazioni geopolitiche

La preoccupazione principale non risiede solo nell’esistenza di queste chiatte, ma nella velocità con cui la Cina ha sviluppato e integrato queste imbarcazioni nelle sue esercitazioni militari. L’emergere di tali sistemi operativi suggerisce che Pechino sta accelerando i suoi piani per una potenziale invasione di Taiwan. Le chiatte, ora pronte per l’uso, rappresentano un passo significativo verso la realizzazione della strategia di “riunificazione” con l’isola.

L’attenzione internazionale è ora rivolta a come queste nuove capacità navali influenzeranno le dinamiche di sicurezza nella regione. L’aumento delle capacità militari cinesi, unito alla crescente tensione tra Pechino e Taipei, potrebbe portare a una rivalità ancora più accesa nel Mar Cinese Meridionale. La comunità internazionale osserva con apprensione, consapevole che il futuro di Taiwan e della stabilità regionale potrebbe dipendere dall’evoluzione di queste tecnologie e delle strategie militari associate.