Nelle prime ore di oggi, i ribelli houthi dello Yemen hanno rivendicato un attacco contro la portaerei americana USS Harry S. Truman, segnando il secondo attacco in 24 ore. Questo episodio è stato descritto come una rappresaglia per le operazioni militari statunitensi nel paese. La situazione si complica ulteriormente con un bilancio delle vittime in aumento, a seguito degli attacchi aerei americani che hanno colpito il territorio yemenita.
Dettagli dell’attacco houthi
Il portavoce del gruppo houthi ha confermato che i combattenti hanno lanciato missili e droni contro la USS Harry S. Truman e altre navi da guerra americane nel Mar Rosso settentrionale. Questo attacco rappresenta un’escalation significativa delle tensioni tra le forze houthi e gli Stati Uniti, che hanno intensificato le loro operazioni nella regione. L’azione dei ribelli è stata motivata dalla necessità di rispondere agli attacchi aerei statunitensi, che hanno avuto un impatto devastante sulla popolazione civile yemenita.
Il primo attacco contro la portaerei era avvenuto solo poche ore prima, evidenziando la determinazione dei ribelli a colpire le forze americane. La USS Harry S. Truman, una delle navi più potenti della flotta statunitense, si trova ora nel mirino dei ribelli, che hanno dimostrato la loro capacità di colpire obiettivi strategici in mare.
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Il bilancio degli attacchi aerei statunitensi
Nella serata di ieri, il ministero della Sanità controllato dai ribelli ha fornito un aggiornamento sul bilancio delle vittime degli attacchi aerei americani in Yemen. Secondo le informazioni rilasciate, il numero delle vittime è salito a 53, con un tragico bilancio che include cinque bambini e due donne. Inoltre, sono stati segnalati 98 feriti, un dato che sottolinea la gravità della situazione umanitaria nel paese.
Il portavoce del ministero, Anis Al-Asbahi, ha condiviso queste informazioni attraverso un post su X, evidenziando l’impatto devastante delle operazioni militari statunitensi sulla popolazione civile. La guerra in Yemen, che dura ormai da anni, ha già causato una crisi umanitaria di proporzioni enormi, con milioni di persone che necessitano di assistenza. Gli attacchi aerei americani, giustificati come operazioni contro i ribelli houthi, hanno sollevato interrogativi sulla protezione dei civili e sull’efficacia delle strategie militari adottate.
Le reazioni internazionali
La crescente violenza in Yemen ha attirato l’attenzione della comunità internazionale, con richieste di cessate il fuoco e di negoziati per porre fine al conflitto. Le Nazioni Unite e diverse organizzazioni umanitarie hanno espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando la necessità di garantire la sicurezza dei civili e di fornire aiuti umanitari a chi ne ha bisogno.
Le tensioni tra gli Stati Uniti e i ribelli houthi continuano a crescere, con la possibilità di ulteriori escalation. La situazione rimane instabile, e gli sviluppi futuri potrebbero avere ripercussioni significative non solo per il Yemen, ma anche per la sicurezza regionale e internazionale. La comunità globale osserva con attenzione, sperando in una risoluzione pacifica del conflitto che ha causato sofferenze indicibili a milioni di persone.