Un attacco aereo condotto dalle forze israeliane ha portato alla morte di Salah al-Bardawil, un importante esponente politico di Hamas, nel sud di Gaza. Questo evento segna un ulteriore capitolo nella crescente escalation di violenza tra Israele e Hamas, con il gruppo terroristico che ha confermato la notizia attraverso il Times of Israel.
Uccisioni di funzionari di Hamas e bilancio delle vittime
Salah al-Bardawil è solo l’ultimo di una serie di funzionari di Hamas ad essere stati eliminati durante i recenti bombardamenti israeliani. Martedì scorso, altri due alti dirigenti, Essam Addalees, capo del governo di Hamas, e Mahmoud Abu Watfa, responsabile della sicurezza interna, sono stati uccisi. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni significative riguardo alla stabilità della leadership del gruppo.
Le autorità sanitarie di Gaza, sotto il controllo di Hamas, hanno riportato che almeno 19 persone sono morte durante gli attacchi aerei della notte, incluso Bardawil. Gli ospedali, sia europei che kuwaitiani, hanno confermato il bilancio delle vittime, che comprende un numero imprecisato di civili, tra cui donne e bambini. La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi, con un crescente numero di feriti e sfollati a causa dei bombardamenti.
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Nel corso del fine settimana, le Forze di Difesa Israeliane hanno condotto operazioni contro oltre 200 obiettivi nella Striscia di Gaza, in Libano e in Siria. Queste azioni militari sono state giustificate come parte di una strategia per neutralizzare le minacce rappresentate da Hamas e altri gruppi militanti.
Evacuazione urgente a Rafah
In un contesto di crescente tensione, l’IDF ha emesso un avviso di evacuazione urgente per i residenti del quartiere di Tel Sultan, situato a Rafah, nel sud di Gaza. Il portavoce dell’IDF, Colonnello Avichay Adraee, ha pubblicato una mappa dell’area da evacuare, sottolineando che si tratta di una zona di combattimento pericolosa. Gli abitanti sono stati esortati a lasciare immediatamente le loro abitazioni e a muoversi a piedi verso l’area di al-Mawasi, evitando l’uso di veicoli.
Questa misura di evacuazione è stata adottata per garantire la sicurezza dei civili, mentre l’esercito israeliano continua le sue operazioni militari nella regione. La situazione rimane critica, con un alto rischio di ulteriori attacchi e conseguenze devastanti per la popolazione civile.
Appello internazionale per un cessate il fuoco
In risposta all’escalation di violenza, i ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia e Germania hanno lanciato un appello congiunto per un “ritorno immediato” al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Hanno espresso preoccupazione per il drammatico aumento delle vittime civili e hanno chiesto un intervento urgente per fermare il conflitto.
I tre ministri hanno invitato tutte le parti coinvolte a riprendere i negoziati per garantire che il cessate il fuoco venga attuato in modo permanente. Hanno anche esortato Hamas a rilasciare gli ostaggi ancora trattenuti e a cessare le azioni che minacciano la sicurezza di Israele. Inoltre, hanno richiesto a Israele di rispettare il diritto internazionale e di garantire l’accesso umanitario, inclusi acqua ed elettricità , per la popolazione di Gaza.
Rinnovata attività militare al confine libanese
La situazione nel Medio Oriente si complica ulteriormente con il riaccendersi del fronte libanese. Dopo un periodo di relativa calma, ieri sono stati lanciati razzi dal Libano verso Israele, colpendo la città di confine di Metula. In risposta, l’IDF ha effettuato raid aerei nei pressi dei villaggi di Hula e Markaba, colpendo i siti da cui erano stati lanciati i razzi.
Il Capo di Stato Maggiore delle IDF, Eyal Zamir, ha dichiarato che l’esercito israeliano risponderà con fermezza a qualsiasi attacco, sottolineando la determinazione di proteggere la sicurezza nazionale. La situazione al confine libanese rimane tesa, con il rischio di un’ulteriore escalation che potrebbe coinvolgere più attori regionali.
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