Lavoratori, pensionati e autonomi: tutte le soglie di reddito entro cui non si paga l’Irpef nel 2025.
Non tutti sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi o a versare l’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. A fare la differenza è l’importo annuo percepito e il tipo di reddito prodotto. Le regole vigenti prevedono che, al di sotto di certe soglie, grazie a un sistema di detrazioni fiscali, il contribuente possa non pagare nulla pur percependo un reddito. È ciò che si definisce no tax area, una zona fiscale esente che varia in base alla categoria del contribuente: lavoratore dipendente, pensionato o autonomo.
Non esiste una soglia fissa per tutti: la condizione di esonero nasce dalla combinazione tra il calcolo dell’imposta e le detrazioni riconosciute. Tecnicamente, l’imposta lorda è dovuta da tutti, ma in alcuni casi le detrazioni superano o azzerano completamente l’Irpef, rendendo inutile la presentazione del 730.
Le soglie della no tax area e chi è esonerato
Nel 2025, il limite di reddito entro il quale non si versano tasse cambia a seconda della tipologia di contribuente. Per i lavoratori dipendenti, il tetto è fissato a 8.500 euro: una soglia raggiunta grazie a una detrazione da lavoro dipendente pari a 1.955 euro, che annulla completamente l’Irpef dovuta sulla medesima somma, tassata al 23%. Stessa cifra per i pensionati, che godono di una detrazione analoga per redditi da pensione.

Diverso il discorso per chi ha redditi da lavoro autonomo, per i quali la soglia della no tax area è più bassa: 5.500 euro. In questo caso, infatti, la detrazione spettante è inferiore e ammonta a 1.260 euro, rendendo più facile il superamento della soglia imponibile.
La presenza di ulteriori detrazioni, come quelle legate al taglio del cuneo fiscale, consente a chi guadagna poco di ampliare il margine di non imponibilità. Per esempio:
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7,1% per redditi fino a 8.500 euro,
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5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro,
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4,8% per redditi da 15.000 a 20.000 euro.
Chi ha un reddito tra 20.000 e 32.000 euro, invece, riceve un’ulteriore detrazione fissa di 1.000 euro, che si riduce progressivamente fino a scomparire a 40.000 euro. Questi sconti fiscali si sommano alle detrazioni base, alleggerendo l’imposta complessiva per un’ampia fascia di contribuenti.
Sono proprio questi meccanismi che determinano l’esonero dalla dichiarazione, previsto quando il reddito non supera la soglia e non si ha diritto a detrazioni ulteriori (ad esempio per familiari a carico). Chi rientra in queste condizioni non deve compilare il modello 730, né pagare l’Irpef, pur avendo prodotto reddito.
La proposta di innalzamento a 12.000 euro e perché non è passata
Durante la discussione sulla Legge di Bilancio 2025, era stata presentata una proposta per alzare la soglia della no tax area a 12.000 euro, con l’obiettivo di alleggerire il carico fiscale sui redditi più bassi e sostenere la domanda interna. La misura era pensata per dipendenti e pensionati, lasciando fuori gli autonomi, e avrebbe comportato un innalzamento delle detrazioni fino a 2.760 euro, così da annullare l’Irpef su un reddito di 12.000 euro.
Accanto all’aumento della no tax area, la proposta prevedeva anche un riassetto degli scaglioni Irpef:
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fino a 28.000 euro, aliquota del 23%;
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tra 28.000 e 60.000 euro, aliquota del 33%;
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oltre 60.000 euro, aliquota del 43%.
Lo scopo era duplice: alleggerire la pressione fiscale sui redditi bassi e medi e, allo stesso tempo, stimolare la crescitariducendo il peso delle imposte per una parte significativa della popolazione. Il progetto, però, si è arenato per mancanza di coperture: l’impatto sulle entrate dello Stato sarebbe stato troppo pesante.
Nel 2024 si era già intervenuti alzando la soglia per i dipendenti da 8.174 a 8.500 euro, con un ritocco alla detrazione da 1.880 a 1.955 euro. Ma un salto fino a 12.000 euro avrebbe richiesto uno sforzo finanziario superiore. Per questo, la proposta è stata accantonata, almeno per ora.
Nel frattempo, restano in vigore i limiti attuali, con i meccanismi esistenti a garantire, in parte, l’equità del sistema. Le soglie della no tax area restano un punto di riferimento per milioni di italiani, in particolare per chi vive con redditi modesti, ma anche per chi vuole capire se è davvero obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi o meno.