Oggi, presso la sede dell’Universitas Mercatorum, è stato presentato il rapporto 2025 redatto dall’Istat, focalizzato sulla competitività dei settori produttivi in Italia. Questo documento analizza la posizione del Paese in un contesto geopolitico in continua evoluzione, influenzato da tensioni internazionali, dalla crisi economica in Germania e dalle recenti politiche statunitensi riguardanti dazi e commercio globale.
Dazi e impatti sul commercio internazionale
Uno dei punti salienti emersi durante la presentazione riguarda l’impatto dei dazi imposti dall’Unione Europea sui prodotti statunitensi, che ammontano a un valore di 21 miliardi di euro. Questi dazi, fissati al 25%, escludono specifiche categorie come le industrie e il whiskey, aprendo la strada a possibili negoziati con l’amministrazione Trump. La questione dei dazi è particolarmente rilevante per le imprese italiane, che si trovano a dover affrontare un mercato internazionale sempre più competitivo e complesso. L’analisi di questi fattori è cruciale per comprendere come le politiche commerciali possano influenzare la competitività dei settori produttivi italiani.
Partecipazione e discussione al seminario
All’evento hanno preso parte figure di spicco, tra cui i curatori del rapporto, Stefano Costa e Claudio Vicarelli, insieme alla professoressa di Economia applicata Alessandra Micossi e all’economista Cristina Pensa, che ha anche un ruolo di docente di Economia industriale. Questo primo incontro sarà seguito da un seminario il 7 maggio, dedicato ai dottorandi dell’università telematica. Questa iniziativa offre un’opportunità unica per approfondire tematiche economiche fondamentali, utili sia per il percorso accademico degli studenti sia per le loro future carriere professionali.
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Analisi del rapporto Istat sulla competitività
Il rapporto dell’Istat si articola in tre sezioni principali. La prima parte si concentra sul commercio mondiale e sulla competitività dell’Italia rispetto a paesi come Stati Uniti, Cina e Germania, evidenziando anche le ripercussioni della crisi economica tedesca. La seconda sezione esamina l’andamento dell’industria italiana nel contesto globale, supportata da dati provenienti da un sondaggio condotto tra imprenditori, che introduce un nuovo indicatore di vulnerabilità delle imprese. Infine, l’ultima parte del rapporto affronta il tema della vulnerabilità, collegando la dipendenza estera e le dinamiche di import ed export.
Impegno dell’Universitas Mercatorum nell’analisi economica
Giovanni Cannata, rettore dell’Universitas Mercatorum, ha sottolineato l’importanza della presentazione del rapporto come un’opportunità per discutere le tendenze dell’economia italiana. Ha ribadito l’impegno dell’ateneo nell’analisi delle dinamiche industriali e nel coinvolgimento degli studenti nella ricerca applicata. Luca De Benedictis, direttore del Dipartimento economico, ha evidenziato come il report rappresenti una risorsa fondamentale per comprendere le criticità delle imprese italiane in relazione agli equilibri macroeconomici, fungendo da strumento didattico di grande valore.
La presentazione del rapporto Istat 2025 offre un’importante occasione per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che il sistema produttivo italiano si trova ad affrontare in un contesto globale in continua evoluzione.