Non tutti sono obbligati a presentare il 730 o pagare l’Irpef: ecco quando le tasse non sono dovute.
In Italia non esiste una soglia fissa sotto la quale non si pagano le tasse, ma il sistema fiscale prevede detrazioni che possono annullare totalmente l’imposta da versare. In presenza di redditi bassi, il contribuente può risultare esonerato dal presentare il modello 730 e, in certi casi, non deve versare nulla allo Stato. Si tratta di situazioni frequenti, soprattutto tra pensionati, lavoratori dipendenti part-time e giovani con contratti saltuari. A fare la differenza non è tanto il reddito in sé, ma la combinazione tra imposta teorica e detrazioni spettanti, che può portare a un’imposizione netta pari a zero. La regola generale resta che ogni soggetto fiscalmente attivo deve dichiarare i propri redditi. Ma le eccezioni non mancano.
Chi rientra nella no tax area: soglie per dipendenti, pensionati e autonomi
La no tax area è il limite entro cui le detrazioni azzerano l’Irpef. Per i lavoratori dipendenti, la soglia attuale è fissata a 8.500 euro. Sotto questa cifra, le detrazioni da lavoro (pari a 1.955 euro) cancellano l’imposta del 23% che altrimenti sarebbe dovuta. Lo stesso vale per i pensionati, che godono di una detrazione da pensione analoga. Per i lavoratori autonomi, invece, la no tax area è più bassa: 5.500 euro, in virtù di una detrazione ridotta a 1.260 euro. In questi casi, chi resta sotto le soglie non deve pagare Irpef né presentare la dichiarazione.

A questa dinamica si aggiunge anche il taglio del cuneo fiscale, che riduce ulteriormente il carico per i dipendenti, con percentuali che variano in base al reddito: 7,1% fino a 8.500 euro, 5,3% tra 8.500 e 15.000 euro, 4,8% fino a 20.000 euro. Per chi guadagna tra 20.000 e 32.000 euro, è prevista anche una detrazione fissa di 1.000 euro che cala progressivamente oltre i 32.000.
La proposta (fallita) di alzare la soglia a 12.000 euro
Durante la Legge di Bilancio 2025, era stata avanzata una proposta per alzare la no tax area a 12.000 euro per dipendenti e pensionati, lasciando invariata quella degli autonomi. L’idea nasceva dalla volontà di alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio-basso, sostenere i consumi e ridurre l’inflazione. Per rendere esentasse un reddito di 12.000 euro, sarebbero servite detrazioni pari a 2.760 euro, ma il costo complessivo per lo Stato sarebbe stato troppo alto. La nuova struttura Irpef ipotizzata prevedeva tre scaglioni:
-
23% fino a 28.000 euro,
-
33% da 28.000 a 60.000 euro,
-
43% oltre i 60.000 euro.
Ma la misura, pur sostenuta da alcune forze politiche e da parte del MEF, è rimasta solo sulla carta. Oggi restano valide le soglie precedenti: 8.500 euro per dipendenti e pensionati, 5.500 euro per autonomi. E chi rientra in questi limiti può legalmente non presentare la dichiarazione né pagare imposte.