Mercato immobiliare in Italia: crescita e sfide nel 2024 secondo Nomisma

Il mercato immobiliare italiano continua a crescere nel 2024, con oltre 700.000 transazioni e previsioni di aumento dei prezzi tra il 2% e il 4%, secondo Nomisma. Roma cresce, Milano stagna.
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Mercato immobiliare in Italia: crescita e sfide nel 2024 secondo Nomisma - unita.tv

Il mercato immobiliare italiano sta attraversando un periodo di crescita, come evidenziato dall’analisi della società di ricerca Nomisma. Nonostante l’aumento dei prezzi sia per gli acquisti che per gli affitti, i potenziali acquirenti e affittuari non sembrano scoraggiati. Le dinamiche del settore sono influenzate da vari fattori, tra cui la redditità dei cittadini e le specificità delle diverse città italiane.

Andamento del mercato immobiliare nel 2024

Il report di Nomisma rivela che nel 2024 il mercato immobiliare ha visto un incremento significativo, con oltre 700.000 transazioni registrate, corrispondenti a una crescita di oltre l’1%. Questo trend positivo è stato particolarmente evidente nel quarto trimestre, dove la domanda ha superato l’offerta, creando un contesto favorevole per le compra vendite. La situazione attuale suggerisce che, nonostante le sfide economiche, gli italiani continuano a investire nel mattone, sia per esigenze abitative che come forma di investimento.

La crescita dei prezzi, sia per gli affitti che per le compravendite, non ha frenato l’interesse dei cittadini. Tuttavia, la spesa effettiva delle famiglie rimane poco proporzionata rispetto alle opportunità di locazione e acquisto disponibili. Questo scenario evidenzia una discrepanza tra le aspettative dei potenziali acquirenti e la realtà del mercato, dove i costi continuano a salire.

Differenze tra appartamenti nuovi e usati

Un aspetto interessante emerso dall’analisi riguarda la sostanziale omogeneità dei prezzi tra appartamenti nuovi e usati. In molte aree d’Italia, non si registrano differenze significative, con un incremento dei prezzi per gli immobili in ottimo stato che si attesta intorno al 3%. Questo dato suggerisce che gli acquirenti potrebbero non essere disposti a pagare un premio elevato per immobili di nuova costruzione rispetto a quelli già esistenti, a meno che non ci siano caratteristiche uniche o vantaggi significativi.

La scelta tra un appartamento nuovo e uno usato dipende quindi da fattori personali e dalle esigenze specifiche degli acquirenti, piuttosto che da un chiaro vantaggio economico. Questo potrebbe riflettere una maggiore attenzione da parte dei cittadini verso la qualità dell’immobile e la sua posizione, piuttosto che sullo stato di nuova costruzione.

Previsioni di crescita secondo Nomisma

Elena Molignoni, Presidente di Nomisma, ha dichiarato che le prospettive per il mercato immobiliare sono incoraggianti, con previsioni di crescita sia per i canoni di affitto che per le compravendite. Le stime indicano un incremento compreso tra il 2% e il 4% nei prossimi mesi, suggerendo che il mercato continuerà a muoversi in una direzione positiva.

Tuttavia, è importante notare che non tutte le città stanno vivendo questo trend in modo uniforme. Roma, ad esempio, mostra una crescita costante, mentre Milano sembra essere in una fase di stagnazione, con un calo delle compravendite che dura da un anno. Questo divario tra le due città principali d’Italia evidenzia le diverse dinamiche economiche e sociali che influenzano il mercato immobiliare.

Tempi di conclusione delle trattative

Un altro fattore cruciale da considerare è il tempo necessario per concludere una trattativa immobiliare. Attualmente, il tempo medio per il trasferimento della proprietà in una compravendita è di circa cinque mesi, mentre per gli affitti si riduce a soli due mesi. Questa differenza può influenzare le decisioni degli acquirenti e degli affittuari, rendendo gli affitti una soluzione più rapida e flessibile in un contesto economico incerto.

Inoltre, la capacità reddituale delle famiglie gioca un ruolo fondamentale nel determinare le scelte abitative. Nonostante le difficoltà, si osserva un aumento dei contratti di affitto, soprattutto per motivi lavorativi e di studio, segno che il mercato si sta adattando alle nuove esigenze dei cittadini.