Il calcio italiano sta vivendo un periodo di trasformazione, con un crescente numero di club di Serie A sotto il controllo di investitori americani e canadesi. Attualmente, nove squadre della massima serie, tra cui Atalanta, Bologna e Fiorentina, hanno azionisti di maggioranza provenienti da oltre oceano. La recente cessione dello Spezia, da parte di Robert Platek a un gruppo australiano, rappresenta un esempio significativo di questa dinamica, rivelando le sfide e le opportunità che gli investitori stranieri affrontano nel panorama calcistico italiano.
L’invasione di capitali americani nel calcio italiano
Negli ultimi anni, il calcio italiano ha attratto un numero crescente di investitori americani, attratti dalla possibilità di ottenere profitti in un mercato ritenuto in crescita. Con oltre un terzo delle squadre di Serie A e di altri campionati europei sotto la loro gestione, gli investitori nordamericani hanno portato capitali significativi nel Belpaese. Tuttavia, nonostante le aspettative iniziali, molti di loro si sono trovati di fronte a una realtà complessa, caratterizzata da una mentalità provinciale e da una burocrazia che spesso ostacola la crescita.
Il caso dello Spezia è emblematico di questa situazione. Fino a poco tempo fa, il club ligure era considerato un investimento promettente, ma la gestione di Platek ha messo in luce le difficoltà che possono sorgere. Gli investitori americani, pur avendo risorse finanziarie considerevoli, devono spesso confrontarsi con una cultura calcistica e imprenditoriale diversa, che può rivelarsi un ostacolo alla realizzazione dei loro piani.
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Robert Platek e la sua avventura con lo Spezia
Robert Platek, nato nel 1964, ha avuto una carriera professionale che lo ha portato a diventare un partner di Msd Capital, un fondo di investimento. Il suo ingresso nel mondo del calcio è avvenuto nel febbraio 2021, quando ha acquisito il 100% dello Spezia per 14 milioni di euro. La sua gestione ha comportato investimenti significativi nel club, con versamenti di capitale che hanno raggiunto i 66 milioni di euro.
Tuttavia, nonostante gli sforzi economici, Platek ha deciso di cedere il club a FC32 Global Holdings per un euro, un prezzo simbolico che riflette la sua volontà di disimpegnarsi da un investimento che non stava dando i risultati sperati. Questo passaggio di proprietà, avvenuto il 7 febbraio 2025, ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità degli investimenti americani nel calcio italiano e sulla capacità di questi imprenditori di comprendere le dinamiche locali.
Le sfide economiche e le prospettive future dello Spezia
Lo Spezia, al momento della vendita, si trovava in una situazione finanziaria relativamente stabile, senza debiti significativi e con un bilancio che mostrava un’anticipazione di crediti. I nuovi proprietari si sono impegnati a investire 12 milioni di euro per garantire la continuità del club nella stagione 2024-25. Tuttavia, la decisione di Platek di cedere il club, nonostante gli investimenti precedenti, evidenzia la difficoltà di ottenere un ritorno economico in un contesto calcistico complesso.
La retrocessione in Serie B nel 2023 ha rappresentato un colpo duro per Platek, che aveva inizialmente scommesso su un futuro brillante per lo Spezia. Le perdite accumulate negli anni, insieme alle difficoltà legate alla pandemia e alle restrizioni del mercato, hanno influito negativamente sulla sua visione. Platek ha cercato di risolvere i problemi finanziari investendo nella ristrutturazione dello stadio Picco, ma la mancanza di una connessione più forte con il territorio ha probabilmente ostacolato il suo successo.
La vendita dello Spezia a un gruppo australiano segna un nuovo capitolo per il club, ma pone anche interrogativi sul futuro degli investimenti americani nel calcio italiano. La capacità di adattarsi e comprendere le dinamiche locali sarà cruciale per il successo di queste operazioni e per il futuro del calcio nel Belpaese.