John Elkann, presidente di Stellantis, ha recentemente partecipato a un’audizione presso le Commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato, dove ha discusso il futuro dell’azienda e l’importanza del mercato italiano. Durante il suo intervento, Elkann ha confermato che la nomina del nuovo CEO, in seguito alle dimissioni di Carlos Tavares, avverrà entro la prima metà del 2025. L’audizione ha messo in luce non solo le sfide affrontate dall’azienda, ma anche gli sforzi compiuti per mantenere la produzione e l’occupazione in Italia.
L’importanza di Stellantis per l’industria automobilistica italiana
Elkann ha sottolineato il ruolo cruciale di Stellantis nel panorama automobilistico italiano, evidenziando come l’azienda sia riuscita a resistere a periodi di crisi. Ha ricordato che nel 2004, la Fiat era considerata in difficoltà, con perdite significative e un fatturato di 20 miliardi di euro. Nonostante le avversità, la famiglia Agnelli ha scelto di investire nella società, contribuendo a un rilancio che ha portato alla creazione di Stellantis. Elkann ha affermato che senza questa fusione, l’industria automobilistica italiana sarebbe potuta scomparire, paragonando la situazione attuale a quella di altri settori, come l’informatica e la chimica, che hanno perso il loro peso nel mercato.
Investimenti e impegni di Stellantis
Durante l’audizione, Elkann ha anche parlato degli investimenti previsti per il 2025, evidenziando un impegno di circa 2 miliardi di euro in investimenti e 6 miliardi in acquisti da fornitori italiani. Dalla sua creazione nel gennaio 2021, Stellantis ha già speso 24 miliardi di euro nella filiera italiana dell’auto, con previsioni di raggiungere i 30 miliardi entro la fine del 2025. Questi dati dimostrano un forte legame tra l’azienda e il mercato italiano, nonostante le difficoltà.
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La crisi della produzione in Italia
Tuttavia, Elkann ha dovuto affrontare la realtà di un significativo calo della produzione in Italia. Secondo i dati forniti dalla Fim Cisl, nel 2024 Stellantis ha prodotto 283.090 autovetture nel Paese, un crollo del 45% rispetto all’anno precedente. Questo è il livello più basso di produzione dal 1956, con meno di 500 mila veicoli prodotti negli impianti italiani. Elkann ha attribuito parte di questa crisi alla mancanza di modelli a basso costo e alle scelte strategiche dell’ex CEO Tavares, che ha limitato la produzione per massimizzare i profitti in un contesto di domanda crescente.
Prospettive future per Stellantis
Elkann ha concluso il suo intervento ribadendo l’impegno di Stellantis a rispettare gli accordi presi e a lavorare per il rilancio dell’industria automobilistica italiana. Con l’annuncio imminente del nuovo CEO e un piano di investimenti robusto, l’azienda si prepara a affrontare le sfide future, cercando di risollevare la produzione e l’occupazione nel settore. La situazione attuale richiede un’attenzione particolare e strategie mirate per garantire un futuro sostenibile per Stellantis e per l’industria automobilistica nel suo complesso.