Emanuele Orsini, recentemente nominato presidente di Confindustria, ha delineato una strategia chiara per affrontare i dazi imposti dagli Stati Uniti. Il suo obiettivo è evitare una guerra commerciale che potrebbe danneggiare l’Italia e l’Europa, proponendo misure simili a quelle adottate dalla Spagna, che ha istituito un fondo di 14 milioni di euro per supportare le imprese colpite. Orsini sottolinea l’importanza di agire rapidamente per proteggere l’economia italiana e stimolare gli investimenti.
La preoccupazione per la delocalizzazione
In un’intervista al Corriere della Sera, Orsini ha espresso la sua principale preoccupazione riguardo ai dazi USA: il rischio che alcuni imprenditori decidano di trasferire la produzione negli Stati Uniti. Questa scelta, secondo lui, sarebbe comprensibile, considerando le difficoltà che le aziende europee affrontano, come la burocrazia e la regolamentazione. Tuttavia, Orsini avverte che non tutte le imprese possono permettersi di compiere un simile passo. È fondamentale, a suo avviso, iniziare a ridurre le barriere interne per facilitare le operazioni delle aziende italiane.
L’impatto dei dazi sull’economia italiana
Orsini ha analizzato le conseguenze dei dazi sull’economia italiana, evidenziando che, escludendo il rischio di una guerra commerciale, l’effetto si farà sentire sulla crescita. Per il 2025, le previsioni di crescita sono state riviste da 0,8% a 0,6%. Tuttavia, il presidente di Confindustria ha sottolineato che l’Italia ha una forte capacità di adattamento e ha frenato le preoccupazioni su una possibile recessione. È essenziale, secondo lui, agire rapidamente e implementare un piano industriale straordinario che tuteli gli investimenti.
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Stimolare gli investimenti: il piano di Orsini
Il piano proposto da Orsini mira a stimolare gli investimenti di almeno il 30%, recuperando fondi inutilizzati dal “piano Industria 5.0” del PNRR, che, a suo avviso, non sta funzionando come previsto. Molti di questi fondi rimarranno inutilizzati, e Orsini suggerisce di utilizzare anche i fondi di coesione. Propone meccanismi di credito d’imposta semplici e automatici, evitando la burocrazia e superando la rigidità dei piani green legati all’auto elettrica e ai certificati verdi.
La necessità di un’azione tempestiva
Orsini conclude che è cruciale per il governo italiano agire al più presto per affrontare la situazione dei dazi e supportare le imprese. La strategia deve essere chiara e orientata a garantire un ambiente favorevole per gli investimenti, evitando che le aziende italiane siano svantaggiate rispetto ai concorrenti internazionali. La sfida è significativa, ma con un piano ben definito, l’industria italiana può affrontare le difficoltà e continuare a crescere nel mercato globale.