Le recenti politiche tariffarie adottate dagli Stati Uniti hanno scatenato una serie di reazioni a livello mondiale, con l’amministrazione Trump che punta a una “rivoluzione economica” attraverso l’imposizione di dazi. A partire dal 9 aprile, entreranno in vigore nuove tariffe, tra cui quelle del 20% applicate all’Unione Europea e all’Italia. Mentre la Cina risponde con misure simili, altri paesi stanno valutando la possibilità di negoziare con Washington per trovare un’intesa.
Cina-Usa: uno scontro commerciale senza precedenti
La Cina ha adottato una posizione ferma contro le politiche tariffarie statunitensi, definendole “ingiuste” e responsabili del crollo dei mercati internazionali. Guo Jiakun, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha utilizzato i social media per evidenziare le flessioni dei principali indici borsistici, come l’S&P 500 e il Nasdaq, sottolineando l’impatto negativo della guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti.
Secondo Guo, l’atteggiamento aggressivo di Washington non ha trovato giustificazione e ha esortato gli Stati Uniti a risolvere le divergenze commerciali attraverso un dialogo equo. Nonostante le critiche, Trump sembra determinato a proseguire sulla sua strada, utilizzando i dazi come leva in altre trattative, come quella riguardante TikTok. Il presidente ha rinviato la chiusura dell’app cinese, dando tempo per raggiungere un accordo che preveda il trasferimento del controllo a un’entità americana.
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Dialogo tra Londra e Washington: opportunità di accordo
Il Regno Unito, sotto la guida del premier Keir Starmer, sta cercando di avvicinarsi a Washington per negoziare un accordo commerciale che potrebbe portare alla riduzione o all’eliminazione dei dazi. Secondo quanto riportato dal Washington Post, a Londra c’è ottimismo riguardo alla possibilità di siglare un’intesa nel breve periodo. Questo sviluppo potrebbe avere ripercussioni anche su altri paesi europei, come la Francia, dove Starmer e il presidente Macron stanno coordinando le loro posizioni per affrontare le trattative con Trump.
L’intenzione di Londra di fare concessioni significative rappresenta un cambiamento strategico, mirato a stabilire relazioni più forti con gli Stati Uniti. La prospettiva di un accordo commerciale potrebbe non solo alleviare le tensioni, ma anche aprire la strada a future collaborazioni tra le due nazioni.
Giappone e Asia: reazioni e strategie di adattamento
Anche dall’Asia giungono segnali di preoccupazione. Il primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba, ha in programma colloqui con Trump per la prossima settimana, con l’obiettivo di affrontare le problematiche legate ai dazi. Il Japan Times ha riportato che il Giappone sta cercando di trovare un terreno comune con gli Stati Uniti per evitare ulteriori escalation.
A Singapore, il premier Lawrence Wong ha dichiarato che il paese non impone dazi reciproci, ma ha avvertito che altre nazioni potrebbero non seguire la stessa linea, aumentando il rischio di una guerra commerciale globale. La situazione è particolarmente critica per paesi come la Cambogia, che ha subito tariffe del 49% e sta cercando di stabilire contatti diretti con Washington per negoziare una riduzione delle tariffe.
Il Vietnam, anch’esso colpito dalle politiche di Trump, ha aperto canali di dialogo con l’amministrazione americana, segnalando un possibile avvicinamento tra le due nazioni. La volontà di Trump di considerare trattative con il Vietnam dimostra che, nonostante le tensioni, ci sono opportunità per il dialogo e la cooperazione.
La situazione commerciale globale è in continua evoluzione, con paesi che cercano di adattarsi a un panorama complesso e in rapido cambiamento.