La crescente crisi avicola negli Stati Uniti ha spinto il governo a cercare forniture di uova in Europa, con particolare attenzione al Veneto, regione italiana leader nella produzione. Con la Pasqua e Pesach alle porte, la necessità di approvvigionamenti è diventata urgente, mentre i prezzi delle uova continuano a salire. La situazione è complessa e coinvolge vari attori, dai produttori locali ai rappresentanti politici.
La situazione attuale del mercato delle uova
Negli Stati Uniti, il consumo di uova è notevole, con una media di 272 uova pro capite all’anno, un numero significativamente superiore alla media europea. Tuttavia, la diffusione dell’aviaria ha colpito duramente il settore, portando a una drastica riduzione della produzione. Negli ultimi mesi, circa 20 milioni di galline ovaiole sono morte, creando una carenza che ha costretto il governo a cercare forniture all’estero. In questo contesto, il Veneto emerge come un punto cruciale, rappresentando il 26% della produzione nazionale di uova, con circa 2 miliardi di pezzi all’anno.
La situazione è aggravata dalla necessità di soddisfare la domanda per le festività imminenti, con stime che indicano un fabbisogno di 210 milioni di uova solo per Pasqua e Pesach. La crescente richiesta ha portato l’ambasciata statunitense in Italia a contattare i produttori veneti, sperando di trovare una soluzione per alleviare la crisi.
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Le dichiarazioni di Gian Luca Bagnara
Gian Luca Bagnara, presidente di Assoavi, ha commentato la situazione con un certo stupore, affermando che inizialmente pensava di trovarsi di fronte a uno scherzo. Ha sottolineato che, nonostante le perdite dovute all’aviaria, il mercato delle uova in Italia sta crescendo, con un aumento del consumo e una maggiore accettazione del prodotto da parte delle famiglie. Bagnara ha evidenziato l’importanza di monitorare la situazione per capire se sia possibile fornire aiuti agli Stati Uniti, garantendo al contempo gli impegni presi con il mercato locale.
La situazione è delicata, poiché il mercato statunitense è in forte espansione, ma la produzione italiana è al limite. Bagnara ha espresso la necessità di trovare un equilibrio tra le richieste estere e il consumo nazionale, specialmente in vista delle festività che richiedono un aumento della disponibilità di uova.
Le sfide per i produttori veneti
Michele Barbetta, allevatore e presidente del settore avicolo di Confagricoltura Veneto, ha confermato le difficoltà nel garantire forniture agli Stati Uniti. Nonostante le numerose richieste, la produzione veneta è già al limite e non è possibile assicurare un approvvigionamento sufficiente. L’aviaria ha colpito anche il Veneto, con 56 focolai registrati nell’ultima epidemia, complicando ulteriormente la situazione.
Barbetta ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra i produttori e le autorità regionali per contenere la diffusione del virus e garantire la sicurezza della produzione. Tuttavia, ha anche avvertito che la maggior parte delle uova disponibili è destinata al mercato nazionale, rendendo difficile soddisfare le richieste estere.
Le reazioni della politica locale
L’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, ha accolto positivamente la richiesta degli Stati Uniti, evidenziando l’importanza del Veneto nel contesto dell’economia globale. Ha sottolineato che, sebbene la regione sia pronta a fornire uova, la situazione è complessa e richiede attenzione. Caner ha anche ribadito che il mercato è mondiale e che è fondamentale ricordare agli Stati Uniti che le dinamiche commerciali non conoscono confini.
Inoltre, ha proposto di offrire un pacchetto completo di prodotti veneti, come asparagi e Vespaiolo, in abbinamento alle uova, per valorizzare ulteriormente l’offerta. La situazione rimane in evoluzione, con la speranza che si possano trovare soluzioni che soddisfino sia le esigenze locali che quelle internazionali.