L’inflazione in Italia ha mostrato un incremento dello 0,2% a febbraio 2025 rispetto al mese precedente, con un aumento dell’1,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Questo scenario inflazionistico si riflette anche nel carrello della spesa, che sta subendo un incremento, sebbene inferiore alle previsioni iniziali. Secondo le stime del Codacons, le famiglie italiane dovranno affrontare un aumento dei costi annuali di circa 526 euro per una famiglia “tipo” e di 716 euro per un nucleo familiare con due figli. Questi dati evidenziano l’impatto significativo dell’inflazione sulle spese quotidiane delle famiglie.
L’andamento dell’inflazione e i suoi effetti
A febbraio 2025, l’Istituto Nazionale di Statistica ha comunicato che l’inflazione ha registrato un incremento dello 0,2% rispetto a gennaio, un dato inferiore alle aspettative iniziali che prevedevano un aumento dell’1,7%. Tuttavia, il confronto con febbraio 2024 mostra un incremento dell’1,6%, segnalando una continua pressione sui prezzi al consumo. Anche il carrello della spesa, che include beni alimentari e articoli per la casa, ha subito un aumento, passando da un incremento del 1,7% a un 2%. Nonostante ciò, la variazione tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto ha mostrato un leggero calo, scendendo dal 2% di gennaio all’1,9%.
L’Istat ha sottolineato che questo aumento è influenzato principalmente dall’impennata dei prezzi dei beni energetici regolamentati, che hanno visto un incremento del 31,4%. Anche i beni energetici non regolamentati hanno contribuito a questa crescita, sebbene in misura minore. Inoltre, si è registrato un aumento dei prezzi dei beni alimentari, sia lavorati che non, che ha ulteriormente aggravato la situazione economica delle famiglie.
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Impatti sul bilancio familiare
L’aumento dell’inflazione avrà ripercussioni dirette sulle finanze delle famiglie italiane. Secondo il Codacons, il rincaro dei prezzi comporterà un incremento dei costi annuali di 526 euro per una famiglia “tipo” e di 716 euro per un nucleo con due figli. Questa situazione è aggravata dalle tensioni sui prezzi dell’energia e dall’aumento dei costi al dettaglio per alimenti e bevande analcoliche, che hanno visto un incremento del 2,4% su base annua. Questi aumenti rappresentano una parte significativa delle spese quotidiane delle famiglie, influenzando la loro capacità di spesa e i consumi.
Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha evidenziato come l’emergenza energetica stia avendo un impatto a catena sull’economia nazionale e sulle finanze familiari. Ha criticato le misure adottate dal governo con il recente decreto bollette, ritenendole inadeguate a fronteggiare le cause strutturali che alimentano l’aumento delle tariffe di luce e gas. Secondo Rienzi, è fondamentale affrontare le problematiche legate al caro-energia per garantire un miglioramento duraturo della situazione economica delle famiglie.
Preoccupazioni per il futuro
Anche Assoutenti ha espresso preoccupazione per l’andamento dei prezzi, in particolare nel settore alimentare, dove si registrano nuove tensioni. Gabriele Melluso, presidente dell’associazione, ha commentato che i prezzi al dettaglio continuano a salire in modo inarrestabile. L’attuale incremento dei listini alimentari potrebbe portare a un aumento della spesa annua per cibi e bevande di oltre 3,9 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, considerando tutte le famiglie e la loro spesa per l’alimentazione.
Melluso ha sottolineato come il caro-bollette stia gravando pesantemente sui costi di produzione, generando un effetto a catena sull’inflazione in Italia. Questa situazione si traduce in una diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, mentre gli stipendi rimangono stagnanti. I dati forniti dall’Istat evidenziano la necessità di interventi mirati per affrontare le cause che alimentano l’aumento dei prezzi, a partire dalle problematiche legate all’energia, per tutelare la capacità di spesa degli italiani.