Vendita online delle presunte reliquie di Carlo Acutis: il vescovo di Assisi denuncia l’accaduto

Il vescovo Domenico Sorrentino denuncia la vendita online di presunti resti di Carlo Acutis ad Assisi, in vista della sua canonizzazione prevista per il 27 aprile 2025.
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Vendita online delle presunte reliquie di Carlo Acutis: il vescovo di Assisi denuncia l'accaduto - unita.tv

Recentemente, è emersa la notizia della vendita online di presunti resti del beato Carlo Acutis, scatenando un acceso dibattito all’interno della comunità religiosa di Assisi. Il vescovo Domenico Sorrentino ha deciso di intervenire, presentando una denuncia contro gli autori dell’annuncio per ottenere il sequestro delle reliquie. Questo episodio si verifica in un momento significativo, poiché tra un mese avrà luogo la canonizzazione di Carlo Acutis, che sarà proclamato santo durante l’Anno Santo.

La canonizzazione di Carlo Acutis: un evento atteso

La canonizzazione di Carlo Acutis è programmata per domenica 27 aprile 2025, subito dopo la Settimana Santa, secondo il calendario liturgico del Vaticano. Il giovane, scomparso nel 2006 a causa di una leucemia mieloide acuta, ha vissuto una vita dedicata ai principi cristiani. La sua santificazione è stata possibile grazie al riconoscimento di un miracolo: il salvataggio di una ragazza costaricana, in gravi condizioni a seguito di un trauma cranico, avvenuto dopo che la madre aveva invocato l’intercessione di Carlo Acutis.

Il giovane lombardo è noto per la sua passione per la tecnologia e per l’uso di internet per diffondere la fede cristiana. La sua figura è diventata un simbolo per molti giovani, che vedono in lui un esempio di vita cristiana autentica. La canonizzazione rappresenta non solo un riconoscimento della sua santità, ma anche un’opportunità per i giovani di avvicinarsi alla fede attraverso un modello contemporaneo.

La denuncia del vescovo Sorrentino: il caso delle reliquie

La scoperta della vendita online delle presunte reliquie di Carlo Acutis ha colto di sorpresa il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, che ha immediatamente denunciato l’accaduto alle autorità competenti. L’annuncio riguardava una ciocca di capelli del beato, accompagnata da un presunto certificato di autenticità. Al momento della scoperta, l’asta aveva già ricevuto 17 offerte, raggiungendo una somma di 2.110 euro.

Dopo l’intervento di monsignor Sorrentino, l’annuncio è stato rimosso, ma rimane l’incertezza su chi fosse l’autore della vendita, poiché l’utente utilizzava un nickname che non rivelava la sua identità. Questo episodio ha sollevato interrogativi sul rispetto delle norme ecclesiastiche riguardanti le reliquie. Il Codice di diritto canonico, in particolare il canone 1190, vieta esplicitamente la compravendita delle reliquie ecclesiastiche e la loro esposizione in contesti non autorizzati.

Le implicazioni della vendita di reliquie ecclesiastiche

La questione della vendita delle reliquie ecclesiastiche è un tema delicato e complesso. La Chiesa cattolica stabilisce regole rigorose per la gestione delle reliquie, considerando che esse rappresentano una parte della vita dei santi e sono oggetto di venerazione. La cessione delle reliquie è consentita solo a titolo gratuito e deve avvenire sotto la supervisione dei vescovi.

L’episodio legato a Carlo Acutis evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza e di un controllo più attento sulle pratiche legate alle reliquie. La vendita di oggetti religiosi può generare confusione e minare la sacralità che circonda la figura dei santi. È fondamentale che la comunità religiosa si unisca per proteggere l’integrità delle reliquie e garantire che siano trattate con il rispetto che meritano.

La canonizzazione di Carlo Acutis, prevista per il 2025, rappresenta un momento di grande significato per la Chiesa e per i fedeli. La sua vita e il suo esempio continuano a ispirare molti, rendendo ancora più importante la salvaguardia della sua memoria e delle sue reliquie.