Una scoperta straordinaria: una deposizione di Mantegna inedita esposta ai Musei Vaticani

Una tela inedita di Andrea Mantegna, la “Deposizione”, sarà esposta dal 20 marzo 2025 nei Musei Vaticani, dopo il ritrovamento nel Santuario di Pompei nel luglio 2020.
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Una scoperta straordinaria: una deposizione di Mantegna inedita esposta ai Musei Vaticani - unita.tv

Una tela inedita di Andrea Mantegna, ritrovata nel Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, sarà presentata al pubblico per la prima volta dal 20 marzo 2025. Questo straordinario dipinto, mai visto prima, rappresenta un’importante aggiunta al patrimonio artistico italiano e sarà parte della mostra “Il Mantegna di Pompei. Un capolavoro ritrovato” presso i Musei Vaticani. La scoperta, avvenuta nel luglio del 2020, è stata recentemente annunciata, suscitando grande interesse tra studiosi e appassionati d’arte.

La scoperta della Deposizione di Mantegna

Nel luglio del 2020, durante lavori di restauro e manutenzione nel Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario a Pompei, è stata rinvenuta una Deposizione di Cristo attribuita ad Andrea Mantegna. Questo dipinto, che rappresenta un momento cruciale della Passione di Cristo, era rimasto nascosto sotto strati di ridipinture e materiali di restauro precedenti. La tela, che non era mai stata esposta al pubblico, ha suscitato grande curiosità e interesse, non solo per la sua bellezza artistica, ma anche per la sua storia.

La notizia del ritrovamento è stata comunicata solo recentemente, a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra che presenterà l’opera. La Deposizione di Mantegna sarà esposta nella Sala XVII della Pinacoteca Vaticana, dove sarà possibile ammirare la tela e scoprire la sua storia. Questo evento rappresenta un’importante opportunità per il pubblico di entrare in contatto con un’opera d’arte che ha attraversato secoli di storia e che ora torna alla luce in tutta la sua autenticità.

Il restauro e l’attribuzione dell’opera

Dopo il ritrovamento, la Deposizione è stata sottoposta a un attento processo di restauro presso i laboratori dei Musei Vaticani. Gli esperti hanno lavorato meticolosamente per rimuovere le ridipinture e riportare alla luce la materia pittorica originale. Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, ha dichiarato che il restauro ha rivelato dettagli iconografici e tecnici che confermano l’attribuzione dell’opera a Mantegna. Questo processo ha permesso di restituire alla storia dell’arte un capolavoro che si pensava perduto.

Il restauro ha coinvolto una serie di indagini diagnostiche e ricerche approfondite, che hanno confermato l’autenticità dell’opera. La Deposizione di Mantegna non solo arricchisce il patrimonio artistico italiano, ma offre anche nuove prospettive sulla produzione artistica del maestro rinascimentale. Gli studiosi sono entusiasti di poter analizzare un’opera che ha una storia così affascinante e che offre spunti di riflessione sulla fede e sulla cultura del periodo.

L’importanza della mostra e le parole di monsignor Caputo

La mostra “Il Mantegna di Pompei. Un capolavoro ritrovato” rappresenta un momento significativo per la comunità artistica e religiosa. Monsignor Tommaso Caputo, Arcivescovo Prelato di Pompei e Delegato Pontificio per il Santuario, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, affermando che l’opera “parla alla fede e alla cultura, segnando un nuovo capitolo nella storia di Pompei“. La Deposizione di Mantegna si inserisce in un contesto di riscoperta e valorizzazione del patrimonio culturale, che continua a rivelare tesori nascosti.

La mostra, che avrà luogo nei Musei Vaticani, non solo offrirà l’opportunità di ammirare l’opera, ma anche di riflettere sul suo significato e sulla sua storia. Gli esperti dei Musei Vaticani sono entusiasti di condividere con il pubblico un’opera che è rimasta avvolta nel mistero per secoli e che ora torna alla luce, pronta a essere apprezzata e studiata. La Deposizione di Mantegna rappresenta un importante tassello nella comprensione dell’arte rinascimentale e della sua evoluzione nel tempo.