Un viaggio emotivo tra padre e figlio nel romanzo “Nudo di padre” di Rossano Astremo

“Nudo di padre” di Rossano Astremo, pubblicato da Solferino nel 2025, esplora il complesso legame tra padre e figlio attraverso una narrazione autobiografica che affronta temi di assenza, conflitto e riconciliazione.
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Un viaggio emotivo tra padre e figlio nel romanzo "Nudo di padre" di Rossano Astremo - unita.tv

Il romanzo “Nudo di padre” di Rossano Astremo, pubblicato da Solferino, offre uno sguardo profondo e toccante sul complesso rapporto tra un padre e un figlio. Attraverso una narrazione intensa e ricca di emozioni, l’autore esplora temi di presenza, assenza e conflitto, rendendo la storia universale e accessibile a tutti. Con una scrittura evocativa, Astremo invita i lettori a riflettere sulle dinamiche familiari e sull’eredità emotiva che ciascuno porta con sé.

La polaroid che racconta una storia

L’apertura del romanzo è caratterizzata da una descrizione vivida di una polaroid scattata nell’estate del 1986, che ritrae il giovane protagonista insieme a suo padre. Con un cielo limpido e un sole cocente, l’immagine evoca un momento di apparente felicità, ma nasconde anche le tensioni di un legame complesso. Astremo descrive il sorriso di entrambi, un simbolo di complicità, ma anche di un silenzio che pesa tra loro. La polaroid diventa così un potente simbolo di un rapporto intriso di ambivalenza, dove la gioia si mescola a una profonda solitudine.

Il racconto si sviluppa attorno a questa immagine, che rappresenta non solo un ricordo, ma anche un punto di partenza per l’autore per esplorare il suo passato e il suo rapporto con il padre. La figura paterna, descritta come assente e silenziosa, diventa il fulcro di una riflessione che si estende oltre il personale, toccando temi universali di conflitto e riconciliazione. Astremo si interroga su cosa significhi essere genitore, portando il lettore a considerare le proprie esperienze e relazioni familiari.

La ricerca di una verità personale

Rossano Astremo si confronta con la figura paterna attraverso una narrazione che mescola elementi autobiografici e invenzioni letterarie. L’autore riconosce che, sebbene molti aspetti del padre siano ispirati alla sua vita reale, ci sono anche parti completamente inventate. Questo approccio consente a Astremo di esplorare non solo la realtà, ma anche la verità emotiva che si cela dietro le esperienze vissute. La scrittura diventa così un atto di liberazione, un modo per affrontare il passato e dare voce a sentimenti complessi.

Astremo menziona opere letterarie classiche che trattano il tema del rapporto tra padri e figli, come “Lettera al padre” di Franz Kafka e “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo. Tuttavia, il suo romanzo si distingue per il suo approccio unico, incentrato sull’assenza di comunicazione e sul silenzio che permea il legame. Questa scelta narrativa offre una nuova prospettiva su un tema già ampiamente esplorato, rendendo la storia di Astremo fresca e innovativa.

La polaroid come simbolo di illusioni

La polaroid che apre e chiude il romanzo non è solo un semplice scatto, ma un simbolo di illusioni e aspettative. Astremo riflette su come le fotografie catturino momenti fugaci, ma possano anche nascondere la verità sottostante. La complicità apparente tra padre e figlio si rivela, nel corso della narrazione, come un’illusione, un modo per affrontare un legame che è stato segnato da silenzi e incomprensioni. L’autore promette che il finale del romanzo offrirà una nuova interpretazione di quella polaroid, lasciando il lettore con interrogativi e riflessioni.

Un percorso di crescita e consapevolezza

Astremo condivide anche il suo percorso personale di crescita e consapevolezza, evidenziando l’importanza di affrontare il passato per poterlo raccontare. La scrittura diventa un mezzo per esplorare le proprie emozioni e per dare forma a esperienze che, seppur dolorose, sono fondamentali per la propria identità. L’autore riconosce che il suo lavoro non ha avuto intenti terapeutici, ma è stato piuttosto un modo per trovare una distanza necessaria per raccontare una storia che potesse risuonare con i lettori.

La figura della madre, presente nel racconto, aggiunge un ulteriore strato di complessità alla narrazione. Astremo descrive il suo rapporto con lei, caratterizzato da paure e insicurezze, e come queste esperienze abbiano influenzato il suo modo di percepire il legame con il padre. La scrittura diventa così un atto di esplorazione non solo del rapporto con il padre, ma anche di quello con la madre, creando un quadro più ampio delle dinamiche familiari.

Riflessioni finali su perdono e riconciliazione

Infine, Astremo affronta la questione del perdono nei confronti del padre, un tema centrale nel suo romanzo. La sua scrittura invita il lettore a riflettere su come le esperienze passate possano influenzare le relazioni presenti e future. La ricerca di una riconciliazione con il padre diventa un viaggio personale, un percorso di crescita che trascende il singolo individuo e si apre a una dimensione collettiva.

“Nudo di padre” si presenta come un’opera che, attraverso la narrazione di esperienze personali, riesce a toccare corde universali, invitando ciascun lettore a confrontarsi con le proprie storie familiari e a riflettere sul significato di presenza e assenza nelle relazioni.

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