Riflessioni sui dilemmi dei Millennial: la miniserie “Adolescence” e il dialogo con i giovani del 2025

La miniserie “Adolescence”, scritta da Jack Thorne e Stephen Graham, esplora le difficoltà comunicative tra generazioni attraverso storie di bullismo e insicurezza, coinvolgendo studenti del liceo nel 2025.
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Riflessioni sui dilemmi dei Millennial: la miniserie "Adolescence" e il dialogo con i giovani del 2025 - unita.tv

Nel contesto attuale, la comunicazione tra generazioni si fa sempre più complessa, specialmente per i Millennial e i giovani adulti del 2025. L’incontro recente con alcuni studenti del liceo ha offerto l’opportunità di esplorare temi cruciali attraverso la lente della miniserie “Adolescence”, disponibile su Netflix. Questa serie, pur affrontando questioni delicate come il bullismo e la mascolinità tossica, riesce a coinvolgere anche un pubblico adulto, stimolando riflessioni profonde e necessarie.

La miniserie “Adolescence”: un’analisi sociale

“Adolescence”, scritta da Jack Thorne e Stephen Graham, si distingue per la sua critica sociale incisiva. La trama si sviluppa attorno a eventi drammatici e attuali, come l’omicidio di una giovane ragazza di tredici anni, che funge da catalizzatore per esplorare il terrore e l’insicurezza che caratterizzano la vita degli adolescenti. La serie affronta temi come la violenza online, il conflitto di classe e le difficoltà di comunicazione tra generazioni, rendendo evidente come questi argomenti siano spesso trascurati nella nostra società.

La struttura della serie, composta da quattro episodi girati interamente in piano sequenza, amplifica l’impatto emotivo della narrazione. Questa scelta stilistica consente di seguire da vicino l’evoluzione psicologica dei protagonisti, rendendo palpabile la tensione e il caos che caratterizzano le loro vite. L’entrata della polizia nella scuola, ad esempio, viene rappresentata come un evento alieno, evidenziando la frattura tra il mondo degli adulti e quello dei giovani.

Il ruolo della comunicazione tra generazioni

Uno degli aspetti più interessanti di “Adolescence” è la sua capacità di mettere in luce l’incomunicabilità che spesso caratterizza il rapporto tra adulti e adolescenti. La serie suggerisce che questa difficoltà non è solo una questione di differenze generazionali, ma anche di una profonda incomprensione delle esperienze e delle emozioni che i giovani vivono quotidianamente. La narrazione invita a riflettere su come gli adulti possano essere intrappolati nelle loro ossessioni e pregiudizi, rendendo difficile un dialogo autentico con i più giovani.

Comprendere il mondo degli adolescenti può apparire come un atto narcisistico, ma è anche un passo necessario per affrontare le ingiustizie e le complessità che caratterizzano la loro esistenza. La serie mette in evidenza le contraddizioni della vita moderna, sia online che offline, ponendo interrogativi su chi debba prendersi cura di queste problematiche.

L’esperienza personale nel dialogo con i giovani

Ritornare in un liceo, dopo anni di assenza, ha suscitato in me una serie di emozioni contrastanti. La scuola è rimasta un luogo di rotture e di sicurezza, ma anche un ambiente dove il dialogo con i giovani si fa sempre più difficile. Le conversazioni che un tempo avrei trovato stimolanti sembrano ora ridursi a temi banali e quotidiani, come la scelta di un latte vegetale o l’acquisto di un oggetto per la cucina.

Questa esperienza ha messo in evidenza quanto sia cambiato il mio modo di relazionarmi con il mondo giovanile. L’aspettativa di instaurare un dialogo profondo con il mio io adolescente si è scontrata con la realtà di una comunicazione che sembra sempre più distante. Tuttavia, è importante riconoscere che questa distanza non è necessariamente un difetto, ma può rappresentare un’opportunità per rivedere le proprie prospettive e aprirsi a nuove forme di interazione.

La miniserie “Adolescence” non solo offre uno spaccato della vita degli adolescenti, ma invita anche gli adulti a riflettere su come possono avvicinarsi a questi giovani, affrontando le sfide e le complessità del loro mondo.

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