Scopri come l’attrice intreccia la sua vita e la spiritualità nel libro “Come il tralcio alla vite”, una storia di sfide e resilienza
Nicoletta Romanoff non ha vissuto una conversione improvvisa o un momento folgorante. La sua Fede è un percorso lento, fatto di alti e bassi, che si intreccia con la vita di tutti i giorni. Nel suo libro autobiografico Come il tralcio alla vite , l’attrice spiega che avere fede significa integrarla nella routine, senza separarla dal resto.
Non si tratta di raccontare un evento sensazionale, ma di condividere un cammino iniziato anni fa. Già durante le riprese del film Ricordati di me con Gabriele Muccino, Nicoletta sentiva questa relazione profonda con Dio. Ora ha deciso di mettere nero su bianco questa esperienza.
Una fede che cresce senza clamori
Il libro parte da un momento durissimo: la morte del fratello per suicidio. Un dolore enorme che segna l’inizio della narrazione e che dà il tono a tutta l’autobiografia. La sofferenza non è nascosta o edulcorata, ma raccontata con sincerità.
La storia si chiude con un altro lutto importante: la perdita del padre proprio mentre Nicoletta stava scrivendo il libro. Questi eventi tragici non sono solo episodi personali, ma diventano parte integrante della sua relazione con Dio e della sua crescita spirituale.
fede come amicizia: un rapporto vero e complesso
Per molti la fede resta qualcosa di privato, da tenere nascosto o condividere solo in Cerchie Ristrette. Nicoletta invece usa una metafora semplice per spiegare il suo rapporto con Dio: «È come un’amicizia».
Con un’amica puoi fare tante cose insieme: uscire a ballare, viaggiare o anche litigare apertamente. Ma ci sono anche momenti più intimi e riservati che non condividi con tutti. Così funziona anche il suo legame spirituale: pubblico in certi aspetti, privato in altri.
Quando sbagliamo Dio ricalcola sempre il percorso
Nel libro sottolinea una cosa importante: quando ci allontaniamo o commettiamo errori, Dio «ricalcola sempre il percorso». Non è Lui a mollare noi; siamo noi a perderci lungo la strada.
Questa idea ribalta spesso quello che si pensa sulla fede: è Dio ad essere fedele a noi più di quanto noi lo siamo a Lui. Nicoletta paragona questo amore incondizionato al legame tra madre e figlio — qualcosa che resta saldo anche nei momenti difficili.
Restare in cammino nonostante tutto
Il sottotitolo del libro parla proprio della sfida continua di rimanere vicini a Dio nel tempo. Ci sono momenti in cui ci si sente forti spiritualmente; altri invece in cui sembra tutto perso o confuso.
Ma proprio qui sta la forza del messaggio dell’attrice: non bisogna arrendersi mai perché c’è sempre qualcuno pronto a riprenderci quando cadiamo. Questo qualcuno è Dio stesso, che non smette mai di cercarci.
dove trovare l’intervista completa
Se vuoi approfondire ancora questa storia così personale e intensa puoi leggere l’intervista completa sul numero del magazine Credere. È disponibile nelle edicole e librerie religiose dal 12 giugno 2025; nelle parrocchie dal 14 giugno; oppure online sul sito Www.Edicolasanpaolo.It per chi preferisce la versione digitale.
Nicoletta Romanoff ci offre così uno sguardo autentico su cosa significa vivere una fede vera oggi — fatta di dubbi, cadute ma soprattutto tanta speranza quotidiana.
Ultimo aggiornamento il 12 Giugno 2025 da Giulia Rinaldi