Marina Valensise, giornalista e saggista di 68 anni, racconta la sua vita e la sua carriera, delineando un percorso che l’ha portata a diventare una figura di spicco nel panorama culturale italiano. Cresciuta in una famiglia di origine calabrese, Valensise ha vissuto in un contesto politico complesso, che l’ha spinta a cercare rifugio nel mondo della cultura. Oggi è direttrice dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico a Siracusa e ha ricoperto ruoli significativi in ambito culturale, tra cui quello di direttrice dell’Istituto di Cultura Italiana a Parigi.
Un’infanzia segnata dalla politica e dalla cultura
Marina Valensise è nata a Roma, in una famiglia benestante con forti legami politici. Suo padre, Raffaele, è stato uno dei fondatori del Movimento Sociale Italiano , e la sua infanzia è stata segnata da un clima di tensione politica tra fascisti e comunisti. Per sottrarsi a questo ambiente violento, il padre decise di mandarla a studiare dalle suore del Sacro Cuore, dove sviluppò un profondo amore per la cultura e l’istruzione. Le suore, colte e appassionate, le offrirono un’educazione solida, lontana dalle contese politiche che caratterizzavano il suo contesto familiare.
La scelta di frequentare una scuola privata ha rappresentato per Valensise un’opportunità di crescita personale e culturale. Durante quegli anni, ha potuto immergersi nello studio delle lettere e delle lingue, sviluppando una passione per la cultura umanistica che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita. La sua formazione accademica culminò con una laurea in Lettere, sotto la guida di Giovanni Macchia, uno dei più importanti studiosi di letteratura francese in Italia.
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L’incontro con Giuliano Ferrara e la nascita de Il Foglio
Il suo percorso professionale ha preso una svolta decisiva quando ha incontrato Giuliano Ferrara nel 1983. Ferrara, all’epoca un giovane giornalista con una vita bohémien, la invitò a unirsi a lui nella fondazione de Il Foglio, un giornale che si distingue per la sua originalità e il suo approccio provocatorio. Nonostante le iniziali riserve sulla durata del progetto, Valensise accettò e divenne parte di una redazione composta da figure eterogenee, provenienti da diverse estrazioni politiche e culturali.
La redazione de Il Foglio si caratterizzava per un clima di effervescenza intellettuale, dove la libertà di pensiero era il valore fondamentale. Valensise, l’unica donna del gruppo, si dedicò alla scrittura di articoli di cultura, contribuendo a dare forma a un giornale che avrebbe avuto un impatto significativo nel panorama mediatico italiano. La sua esperienza al Foglio le permise di ampliare le sue prospettive e di confrontarsi con una varietà di idee e opinioni, contribuendo a una visione più inclusiva della cultura.
La carriera internazionale e il ritorno in Italia
Dopo anni di attività giornalistica, Valensise ha avuto l’opportunità di lavorare a livello internazionale. Nel 2012, è stata nominata dal governo Monti a capo dell’Istituto di Cultura Italiana a Parigi. Qui ha affrontato sfide significative, trovando un’istituzione in condizioni di abbandono e disordine. La sua missione è stata quella di riportare l’istituto a un livello di eccellenza, organizzando eventi e residenze per artisti, contribuendo così a valorizzare la cultura italiana all’estero.
Oggi, come direttrice dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico a Siracusa, Valensise continua a promuovere la cultura classica, con un programma che mira a rendere accessibili i grandi testi della tradizione greca. La sua visione si basa sulla fedeltà ai testi originali, accompagnata da nuove traduzioni che rendano le opere più comprensibili e rilevanti per il pubblico contemporaneo. Sotto la sua direzione, l’istituto ha raggiunto risultati significativi, generando ricavi e contribuendo al benessere sociale attraverso la cultura.
L’importanza della cultura nella società contemporanea
Marina Valensise è convinta che la cultura sia un elemento fondamentale per il benessere sociale ed economico. La sua esperienza dimostra che investire nella cultura non solo arricchisce la vita delle persone, ma può anche portare benefici tangibili all’economia. Attraverso la gestione del Dramma Antico, Valensise ha dimostrato come la cultura possa essere un vettore di sviluppo, capace di attrarre visitatori e generare ricavi.
La sua passione per la letteratura greca è evidente, e Valensise sottolinea l’importanza di trasmettere ai giovani il valore di queste opere. La cultura greca, secondo lei, offre strumenti di equilibrio e libertà , essenziali per affrontare le sfide della vita moderna. Con un approccio pragmatico e una visione chiara, Valensise continua a lavorare per promuovere la cultura come un elemento chiave per il progresso sociale e individuale.
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