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Lucio corsi da sanremo all’eurovision, il racconto di un cantautore fuori dal coro

Lucio Corsi, cantautore della Maremma Toscana, si distingue per autenticità e originalità. Dopo il successo a Sanremo, si prepara per l’Eurovision con un approccio musicale unico e sincero.

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Lucio Corsi, cantautore maremmano, si distingue per autenticità e originalità, con uno stile che unisce tradizione e modernità. Dopo una lunga gavetta, ha conquistato il grande pubblico a Sanremo e si prepara a esibirsi all’Eurovision 2025, portando una musica intensa, sincera e radicata nel suo territorio. - Unita.tv

Il mondo della musica italiana ha visto emergere negli ultimi anni alcuni artisti capaci di distinguersi per autenticità e originalità. Lucio corsi, cantautore nato in maremma toscana, è uno di questi. Arrivato al grande pubblico a 31 anni, ha conquistato un posto importante grazie a un percorso lento, lontano dai riflettori social, e a uno stile che richiama la tradizione dei cantautori veri. Dal debutto con una canzone inedita a sanremo fino all’approdo all’eurovision, la sua storia offre un quadro di impegno e passione, radicato nel territorio e in un modo di fare musica intenso e sincero.

Un esordio lontano dagli schemi e la preparazione per l’eurovision

Quando lucio corsi si è presentato alla prima conferenza stampa di sanremo, nel 2023, era ancora poco conosciuto. Ha portato con sé la chitarra e ha suonato una canzone nuova, “francis delacroix”, che sarebbe uscita solo due mesi dopo. Quell’interpretazione ha immediatamente fatto capire che non era un artista convenzionale. A sanremo ha rischiato quasi la vittoria con “volevo essere un duro”, un brano che ha spezzato la monotonia di tanti competitor, proponendo una musica meno patinata e più legata alla tradizione cantautorale italiana.

Sono passati due anni di strada, e lucio corsi ha raggiunto l’eurovision song contest, dove parteciperà alla semifinale del 13 maggio 2025 in onda su rai 2. Qui le regole impongono di non suonare strumenti dal vivo, ma lui ha trovato un modo per portare comunque la sua musica vera: insieme alla base registrata, si esibirà con un’armonica, strumento che passerà dal microfono della voce per renderla protagonista oltre il playback. Questa scelta sintetizza il suo approccio: “non vuole adeguarsi passivamente, ma imporre la propria identità sonora anche in un contesto che tende a uniformare gli interpreti.” Il successo di lucio si fonda proprio su questa capacità di rifiutare l’omologazione, ripescando atmosfere e modi di fare musica spesso dimenticati.

Una carriera costruita sulla gavetta e la pazienza

Lucio corsi è un artista che non ha seguito le scorciatoie del successo rapido. È nato e cresciuto in maremma, in una terra di prati, ulivi e silenzi, dove si impara a convivere con la noia e a trasformarla in qualcosa di creativo. È arrivato al pubblico a 31 anni, dopo tanti anni a suonare per strada o in piccoli locali, spesso davanti a poche persone. Racconta di aver deciso di fare il musicista da bambino, affascinato dal film “blues brothers”, che mostrava i musicisti come eroi che, nonostante le difficoltà, continuano a lottare.

Ha scritto canzoni, anche se le prime decine di provini gli sembravano brutti, e suonato ogni volta che poteva. Questa gavetta è stata fondamentale. La musica per lui è sempre stata uno strumento di comunicazione sincera, terra di mezzo tra la realtà quotidiana e un mondo più grande. La sua carriera è figlia di una perseveranza che oggi lo porta a riempire i concerti del tour primaverile e a ottenere un buon riscontro con il nuovo album intitolato come la canzone di sanremo.

Il legame con la maremma e l’amore per la pittura

Nelle sue canzoni, lucio corsi porta sempre con sé il senso del luogo dove è cresciuto. La maremma toscana, descritta nel brano “volevo essere un duro”, è una terra solida, fatta di ulivi che si piegano solo sotto la neve e di spazi aperti dove il silenzio è reale, non come nelle città. Qui, il silenzio diventa un elemento fondamentale per la musica. Secondo lucio, gli strumenti devono “parlare” solo quando serve, altrimenti restano in silenzio e si fanno ascoltare con maggiore forza.

Accanto alla musica, un’altra passione accompagna il cantautore: la pittura. Le copertine dei suoi dischi ritraggono quadri di sua madre, nicoletta. Lucio ha un debole per antonio ligabue, pittore che viveva una realtà dura ma riusciva a esprimere, dando forma a tigri immense nate dalla fantasia. Questa capacità di evadere dalla realtà attraverso l’arte è per lui affascinante, ma sa bene che, una volta finito il momento creativo, bisogna tornare con i piedi per terra. È un equilibrio che cerca di mantenere tra il mondo onirico delle canzoni e quello reale della vita quotidiana.

Il nuovo album, tra autobiografia e racconto diretto

Il disco uscito dopo sanremo racconta storie personali e universali allo stesso tempo. Lucio descrive amicizie, amori, personaggi che spesso mescola tra reale e immaginario. L’obiettivo è mostrare aspetti della vita da vicino, senza allontanarsi troppo in metafore troppo rarefatte. Questo nuovo approccio è stato per lui un cambiamento importante: in passato usava immagini come il buio o gli animali per raccontare le persone, ora preferisce parlare della vita dal “marciapiede”, dal punto di vista concreto e diretto.

Questo tipo di scrittura lo avvicina al lavoro di grandi cantautori italiani come lucio dalla, ivan graziani e rino gaetano, capaci di narrare storie semplici ma ricche di significato, senza perdere la fantasia. Nel panorama attuale, dove spesso la canzone punta su stati d’animo personali e momenti isolati, corsi punta a dare voce a una pluralità di esperienze, come se attraverso le sue canzoni l’ascoltatore incontrasse nuove persone.

La lingua italiana nelle sue canzoni è scelta con cura anche per il ritmo, non solo per il significato. Per lucio mettere insieme le strofe è un viaggio continuo, che richiede attenzione e passione. È un lavoro che parte prima di tutto dall’amore per la parola e per la musica, un binomio che regge tutto il suo modo di raccontare storie.

Con questa prospettiva, lucio corsi si presenta come un artista che guarda al passato con rispetto, ma rivolge lo sguardo al presente cercando di mantenere saldi quei valori che ha coltivato per anni lontano dai riflettori. L’appuntamento dell’eurovision, in cui metterà alla prova il suo talento nella dimensione internazionale, sarà un altro passo in questo percorso di musica e racconto.