L’autobiografia di papa Francesco anticipata a caso unico premiata al Bancarella nel 2025

L’autobiografia di papa Francesco, pubblicata in anticipo per il Giubileo della speranza, ha riscosso un grande successo globale e ricevuto un premio speciale al Bancarella 2025 per il suo messaggio profondo.
L’autobiografia postuma di papa Francesco, pubblicata anticipatamente durante il Giubileo della speranza, offre un racconto personale e profondo tra ricordi, riflessioni su guerre, migrazioni e ingiustizie, conquistando grande successo e un premio speciale al Bancarella 2025. - Unita.tv

L’autobiografia di papa Francesco, scritta con l’intenzione di essere pubblicata solo dopo la sua morte, ha visto la luce anticipatamente in coincidenza con il Giubileo della speranza. Diffusa in oltre 100 paesi, si è imposta rapidamente come un libro di grande interesse, arrivando a competere con titoli più leggeri nelle classifiche di vendita. Questo racconto, ricco di riflessioni personali e dettagli inediti, ha conquistato lettori e recensori ma anche suscitato riflessioni sulla scelta editoriale e sulla rilevanza del messaggio di Francesco nel contesto attuale.

La pubblicazione anticipata e il successo nelle librerie

Quando papa Francesco iniziò a scrivere la sua autobiografia, desiderava che venisse divulgata solo dopo la sua scomparsa. Eppure, il libro è stato pubblicato in anticipo, in corrispondenza con il Giubileo della speranza, evento globale celebrato in contemporanea da molte nazioni. La scelta di renderlo disponibile in oltre cento paesi non ha fatto che amplificare l’interesse per il volume, che ben presto ha superato molti altri titoli più leggeri presenti sugli scaffali.

La risposta dei lettori italiani è stata immediata e significativa. Tra i librai coinvolti nella selezione per il premio Bancarella, titolo prestigioso nel mondo editoriale, l’autobiografia di papa Francesco era stata tra i candidati più forti. Proprio per ragioni legate al rispetto della volontà iniziale del pontefice e al suo inedito status, la Fondazione del Bancarella non l’ha inserita nella rosa finale dei sei libri in gara. Tuttavia, la morte di papa Francesco ha mutato il valore di quel testo, ora percepito come un vero testamento spirituale e politico.

Eventi della premiazione a milano

A Milano, nella sede di Vittoria assicurazioni, mercoledì sera si è tenuta la presentazione ufficiale dei sei finalisti al premio Bancarella 2025, tra cui “Come l’arancio amaro” di Milena Palmintieri e “Il pendio dei noci” di Gianni Oliva. A sorpresa, la Fondazione ha consegnato un premio speciale al libro di papa Francesco, riconoscendo l’eccezionalità della sua opera e il peso del suo messaggio. È stata la prima volta nella storia del Bancarella che un testo postumo riceva un tributo simile.

Un racconto di vita che parte da un naufragio e segna il destino di bergoglio

“Spera” non è solo un’autobiografia, ma un racconto che si apre con la tragica vicenda del naufragio del piroscafo Mafalda. Questo vapore partì da Genova diretto in America Latina, ma affondò causando la morte di circa 300 persone, principalmente migranti poveri. I nonni di Jorge Mario Bergoglio – futuro papa Francesco – erano diretti proprio su quella nave e avevano il biglietto in mano. Avevano però rimandato la partenza all’ultimo momento perché non riuscirono a vendere in tempo gli ultimi averi.

Quel ritardo ha salvato loro la vita e, in un certo modo, ha cambiato il corso della storia personale della famiglia Bergoglio ma anche dell’intera umanità. Francesco ha spesso detto che ogni momento della propria esistenza è stata sorretta dalla provvidenza divina, un sentimento che emerge prepotente nelle pagine del libro. La prima pagina già impone un’atmosfera profonda, che si ripete poi negli episodi successivi dove emerge il peso del destino e della grazia in ogni scelta della vita del pontefice.

Una narrazione tra ricordi e riflessioni

Il racconto si sviluppa poi come un romanzo, ma con radici solide nei ricordi e nelle esperienze vissute. La narrazione non si limita alla dimensione privata ma apre molti spazi alle riflessioni sui dilemmi morali, sociali e politici del nostro tempo, tutti affrontati con uno sguardo acuto e personale.

Un rapporto di lavoro personale e confidenziale tra papa e coautore

Il rapporto fra papa Francesco e chi ha lavorato con lui al libro è stato di grande vicinanza, basato su stima e fiducia. Chi ha curato la raccolta e la stesura finale ha ricordato la semplicità del pontefice, una semplicità voluta per farsi comprendere da tutti ma che nascondeva un pensiero complesso e articolato.

Durante la realizzazione dell’autobiografia, uno degli aneddoti raccontati è legato a un momento di calore intenso durante un incontro, quando lo scrivente si sentiva spaesato a causa dell’agenda fitta del papa. Francesco manifestava piccole fissazioni ma anche tratti d’ironia, come il gesto di dover sempre essere lui l’ultimo a lasciare una stanza, abitudine da prete che non ha mai dimenticato.

Umanità e ironia nel testo

Lo spirito del papa è emerso anche nel tono del libro, dove ha scelto di inserire una barzelletta su se stesso, una concessione poco comune per chi ha vissuto gran parte della vita come guida religiosa. Questo elemento porta una dimensione più umana, quasi familiare alla narrazione e alla percezione del personaggio.

Temi affrontati tra guerre, migrazioni e diseguaglianze con riferimenti culturali

“Spera” contiene riflessioni su temi che pesano sull’oggi e che Francesco ha vissuto intensamente: la guerra, le migrazioni, la crisi climatica, la povertà e lo sfruttamento. Il libro non si limita a descrivere questi fenomeni ma si spinge oltre, riportando citazioni tratte dal cinema, dalla letteratura e dalla musica, con una mescolanza che dà respiro e profondità al messaggio.

L’emozione più evidente nelle pagine è l’indignazione del papa. Questa indignazione emerge soprattutto parlando delle vittime dei conflitti armati, un tema che tocca da vicino la sua sensibilità. La rabbia contro le violenze e l’ingiustizia si esprime in maniera netta e sincera.

La citazione di tolstoj

Una citazione particolarmente importante è quella tratta da Tolstoj, inserita con cura nel testo: “Cristo si è adirato una sola volta, per l’ipocrisia dei farisei”. Questa frase sintetizza la posizione di Francesco contro l’ipocrisia e invita a una riflessione profonda sul coraggio delle proprie idee e delle proprie convinzioni.

Nel libro papa Francesco chiede una presa di posizione netta, senza nascondersi e senza compromessi. Questo messaggio definisce il suo lascito più importante, un invito rivolto non solo ai fedeli ma a tutti, per reagire alle ingiustizie con decisione e onestà.

Il premio speciale attribuito a “Spera” ha riconosciuto questa forza morale e la capacità del testo di andare oltre la semplice memoria privata, trasformandosi in impegno vivo per affrontare nodi cruciali del presente. Alle librerie e nelle case di chi legge non arriva solo un libro ma una testimonianza storica, che provoca pensiero e azione.