La rivoluzione della fotografia di moda: Norman Parkinson e il suo impatto duraturo

La mostra “Norman Parkinson. Always in Fashion” al Palazzo Falletti di Barolo a Torino celebra l’eredità del fotografo, evidenziando il suo approccio innovativo e la rappresentazione autentica della femminilità nella moda.

La rivoluzione della fotografia di moda: Norman Parkinson e il suo impatto duraturo

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La fotografia di moda ha subito una profonda trasformazione nel corso del Novecento, grazie all’opera di innovatori come Norman Parkinson. Questo articolo esplora la carriera di Parkinson, il suo approccio unico e l’attuale mostra “Norman Parkinson. Always in Fashion“, in corso fino al 29 giugno presso il Palazzo Falletti di Barolo a Torino. Attraverso 80 scatti, la mostra celebra i 56 anni di attività di un fotografo che ha saputo catturare l’evoluzione dello stile e della femminilità.

L’evoluzione della fotografia di moda

Negli anni ’40 e ’50, le immagini di moda erano caratterizzate da pose statiche e da un’idea di bellezza distante e irraggiungibile. Le modelle, spesso anonime, venivano ritratte in contesti che non riflettevano la vita quotidiana. Tuttavia, con l’arrivo di una nuova generazione di fotografi, tra cui Norman Parkinson, il panorama cambiò radicalmente. Parkinson si distinse per il suo desiderio di rappresentare le donne in situazioni più autentiche e dinamiche. Le sue modelle non erano più solo figure decorative, ma donne reali che guidavano auto, facevano shopping e vivevano esperienze quotidiane. Questo approccio rivoluzionario ha contribuito a democratizzare la fotografia di moda, rendendola più accessibile e vicina alla vita delle persone.

Norman Parkinson, descritto dalla top model Iman come un “Fred Astaire” della fotografia, ha saputo unire eleganza e spontaneità. La sua tecnica fotografica, innovativa per l’epoca, ha permesso di catturare momenti di vita reale, trasformando la moda in un racconto visivo. La mostra torinese offre un’opportunità unica per ammirare il lavoro di un maestro che ha saputo coniugare arte e vita quotidiana.

La vita e la carriera di Norman Parkinson

Nato nel 1913 a Londra, Norman Parkinson proveniva da una famiglia con un forte legame con l’arte. Suo padre era un avvocato e sua madre, di origini italiane, era discendente di un noto cantante d’opera. Fin da giovane, Parkinson mostrò interesse per la fotografia, intraprendendo un apprendistato presso un fotografo di corte. Nel 1934, insieme a un socio, aprì il suo studio a Mayfair, dando vita alla “Norman Parkinson“. La sua carriera decollò rapidamente, grazie a contratti con riviste prestigiose come Harper’s Bazaar e British Vogue.

Negli anni ’30, Parkinson immortalò icone del cinema come Vivien Leigh e Noel Coward, ma fu negli anni ’40 che il suo stile si affermò definitivamente. La sua ricerca di scenari ricchi di storia e significato, come stazioni ferroviarie e piazze famose, contribuì a dare una dimensione narrativa alle sue fotografie. La sua vita personale si intrecciò con quella professionale quando incontrò Wenda Rogerson, che divenne la sua musa e terza moglie. Insieme, viaggiarono in tutto il mondo, creando immagini indimenticabili che riflettevano il loro legame profondo.

Un approccio innovativo alla fotografia

Norman Parkinson non si limitò a scattare fotografie, ma cercò di raccontare storie attraverso le sue immagini. La sua capacità di unire l’estetica europea con una visione più popolare ha segnato una piccola rivoluzione nel mondo della moda. Parkinson comprese che la fotografia di moda doveva evolversi per essere riconosciuta come forma d’arte. Le sue immagini, caratterizzate da una narrazione visiva, hanno anticipato tendenze che sarebbero emerse negli anni ’60, quando la moda iniziò a uscire dagli atelier per diventare parte della vita quotidiana.

La sua influenza si estese oltre il mondo della moda, contribuendo a creare un nuovo status per i fotografi e le modelle. Parkinson divenne una figura iconica, noto per il suo stile distintivo e il suo approccio carismatico sul set. La sua attenzione ai dettagli e la sua capacità di mettere a proprio agio i soggetti hanno reso le sue fotografie uniche e memorabili.

Un’eredità duratura

La carriera di Norman Parkinson si estese per oltre cinque decenni, durante i quali catturò momenti storici e volti celebri. Dalla sua amicizia con star come Elizabeth Taylor e i Beatles, alla sua nomina a Honorary Fellow della Royal Photographic Society, Parkinson lasciò un’impronta indelebile nel mondo della fotografia. Anche dopo la morte della moglie Wenda nel 1983, continuò a lavorare fino alla sua scomparsa nel 1990, dimostrando una dedizione senza pari alla sua arte.

La mostra “Norman Parkinson. Always in Fashion” rappresenta non solo un tributo alla sua carriera, ma anche un’opportunità per riflettere sull’evoluzione della fotografia di moda e sul ruolo che ha avuto nel plasmare la nostra percezione della bellezza e della femminilità. Con il suo sguardo unico, Parkinson ha trasformato il mondo della moda, rendendolo più accessibile e vicino alla vita delle persone, un’eredità che continua a influenzare le generazioni future.