La presentazione di “Materiam superabat opus”: il nuovo saggio di Enzo Borsellino a Roma

Presentato a Roma il saggio “Materiam superabat opus” di Enzo Borsellino, che esplora la storia dell’arte e il ruolo della famiglia Barberini, con interventi di esperti del settore.

La presentazione di "Materiam superabat opus": il nuovo saggio di Enzo Borsellino a Roma

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Il saggio “Materiam superabat opus“, scritto da Enzo Borsellino e pubblicato da WriteUp Books, è stato presentato oggi pomeriggio presso la Fondazione Marco Besso a Roma. Il titolo, che significa “il lavoro vinceva la materia”, è un riferimento a una celebre frase delle Metamorfosi di Ovidio. Durante l’evento, Borsellino ha dialogato con esperti del settore, approfondendo temi legati alla storia dell’arte, al collezionismo e all’importanza della famiglia Barberini.

Un incontro di esperti nel cuore di Roma

La presentazione ha visto la partecipazione di figure di spicco nel campo della museologia e della storia dell’arte. Tra gli intervenuti, Cristina Galassi, direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-artistici dell’Università degli Studi di Perugia, e Paolo Coen, ordinario di Museologia e Critico d’arte dell’Università di Teramo. Hanno preso parte anche Donato Tamblè, docente di Archivistica e Storia degli Archivi, e Giacomo Cardinali, commissario della Sala Espositiva Permanente della Biblioteca Apostolica Vaticana. Enzo Borsellino, noto per il suo insegnamento in diverse università, ha condiviso con il pubblico la sua ricerca e le sue scoperte.

Durante l’incontro, Borsellino ha spiegato il significato della frase latina, sottolineando come il genio creativo dell’artista superi il valore materiale dell’opera d’arte. Ha illustrato il suo studio su una brocca e un piatto d’argento, oggi esposti al Metropolitan Museum di New York, che furono acquistati nel 1911 dal banchiere americano John Pierpont Morgan. L’autore ha suggerito che questi oggetti, inizialmente attribuiti a Benvenuto Cellini, potrebbero risalire alla metà del Settecento, con l’uso di elementi più antichi.

La storia della famiglia Barberini

La famiglia Barberini, originaria di Barberino Val d’Elsa in Toscana, ha avuto un ruolo cruciale nella storia di Roma. Con la nomina di Maffeo Barberini al seggio pontificio nel 1623, la famiglia ha acquisito un potere politico e culturale senza precedenti. La mostra del 2023 dedicata al papato Barberini ha celebrato il quarto centenario di questa elezione, evidenziando l’impatto della famiglia sulla storia, la religione e l’arte nella capitale italiana durante il XVII secolo.

Borsellino ha messo in luce l’importanza di questa famiglia, che ha saputo sfruttare il nepotismo papale per affermarsi nel panorama culturale dell’epoca. La mostra ha presentato opere significative, tra cui il busto bronzeo di Urbano VIII realizzato da Gian Lorenzo Bernini, che ha sollevato interrogativi sulla sua provenienza e sulla storia della collezione Barberini.

Ricerche e scoperte sui Barberini

Il professor Borsellino ha avviato ricerche approfondite sulla collezione Barberini, scoprendo nuovi dati storici. Nel catalogo della mostra del 2023, ha trovato informazioni che lo hanno spinto a indagare ulteriormente sulla storia del busto di Urbano VIII, rivelando che nel 1882 era ancora di proprietà della famiglia Barberini. Queste scoperte hanno aperto nuove prospettive di studio, in particolare sulla figura di Francesco Barberini, un membro meno noto della famiglia, e sull’inventario dei dipinti esistenti nel palazzo alle Quattro Fontane nel 1844.

Borsellino ha espresso l’intenzione di formare un gruppo di lavoro per analizzare il vasto materiale documentario disponibile, con l’obiettivo di condividere le sue scoperte con la comunità accademica e il pubblico. La sua ricerca si propone di approfondire la storia della collezione Barberini, mettendo in luce documenti e inventari inediti.

L’eredità culturale dei Barberini

La famiglia Barberini ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione della cultura e delle arti figurative. I membri della famiglia hanno commissionato e acquisito opere d’arte di grande valore, contribuendo a plasmare il panorama culturale dell’epoca. Borsellino ha ricordato anche il processo a Galileo Galilei, accusato di eresia durante il papato Barberini, un episodio che ha segnato la storia della scienza e della filosofia.

Nel corso dei secoli, i Barberini hanno seguito diverse tendenze artistiche, acquistando opere di artisti antichi e moderni. Tuttavia, a partire dalla seconda metà del Settecento, la collezione ha iniziato a disperdersi, con la divisione tra i rami dei Barberini e dei Colonna di Sciarra. Questo processo di dispersione ha segnato un cambiamento significativo nella storia della famiglia e nella conservazione delle opere d’arte.

La presentazione di “Materiam superabat opus” ha offerto un’importante occasione per riflettere sulla storia dei Barberini e sul loro impatto duraturo sulla cultura e sull’arte a Roma e oltre.