La libreria dei ragazzi e delle ragazze di Milano, fondata nel 1972 da Roberto Denti, rappresenta da oltre mezzo secolo un punto di riferimento per famiglie, scuole ed educatori. Nonostante l’interesse crescente verso la letteratura per l’infanzia e una serie di iniziative culturali, questa storica realtà milanese è minacciata dalla crisi legata ai costi degli affitti commerciali. La situazione riflette un fenomeno più ampio che sta colpendo le librerie indipendenti della città.
Storia e ruolo della libreria dei ragazzi a milano
La libreria dei ragazzi è stata tra le prime in Italia a dedicarsi esclusivamente ai libri per bambini e adolescenti. Fondata nel 1972 da Roberto Denti, si è affermata come una presenza stabile nel panorama culturale cittadino. Prima in Italia e seconda in Europa per specializzazione, ha accompagnato generazioni di lettori con una selezione attenta di testi pensati appositamente per i più giovani.
Nel corso degli anni ha svolto un ruolo fondamentale non solo nella vendita ma anche nella promozione della lettura attraverso eventi pubblici: incontri con autori, seminari formativi rivolti a insegnanti ed educatori. Queste iniziative hanno contribuito a consolidare il rapporto tra la libreria e il tessuto sociale milanese fatto di famiglie attente all’educazione culturale dei figli.
L’acquisizione recente da parte dell’editore Il Castoro ha mantenuto viva questa vocazione ma non ha evitato le difficoltà economiche che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza del locale fisico.
Una realtà storica nel cuore di milano
Crisi delle librerie indipendenti: il peso degli affitti elevati
Negli ultimi anni molte realtà editoriali indipendenti hanno dovuto chiudere i battenti sotto il peso del caro affitti nelle grandi città italiane. Milano non fa eccezione: numerose librerie storiche sono scomparse o si sono trasferite fuori dal centro urbano perché incapaci sostenere canoni troppo alti rispetto ai ricavi ottenuti.
Questo fenomeno riguarda anche altre forme d’intrattenimento culturale come cinema d’essai o musei tematici dedicati al fumetto che hanno visto ridursi drasticamente gli spazi disponibili proprio nei quartieri centrali dove i prezzi immobiliari crescono senza controllo.
La situazione mette in evidenza un paradosso: una metropoli riconosciuta come capitale morale d’Italia negli anni passati fatica oggi a mantenere vive le sue radici culturali mentre viene progressivamente occupata da catene commerciali internazionali o centri dedicati allo shopping standardizzato.
Un problema che riguarda tutto il settore culturale milanese
Mobilitazione degli scrittori italiani contro la chiusura
Di fronte alla possibile scomparsa della libreria dei ragazzi molti autori italiani impegnati nella letteratura infantile hanno deciso di far sentire la propria voce pubblicamente. L’associazione italiana scrittori per ragazzi , con circa 240 iscritti tra scrittori professionisti del settore, ha lanciato un appello diretto al sindaco e alla giunta comunale milanese affinché intervengano concretamente per salvaguardare questo spazio storico.
Gli scrittori sottolineano “quanto sia importante preservare luoghi dove bambini, genitori ed insegnanti possano incontrarsi attorno ai libri senza dover rinunciare ad uno spazio fisico prezioso nato proprio dall’amore verso la cultura destinata alle nuove generazioni.”
Il messaggio punta quindi ad evitare che interessi speculativi prevalgano su bisogni socialmente rilevanti legati all’educazione alla lettura in età precoce. Si chiede inoltre sostegno pubblico capace almeno contenere gli effetti devastanti derivanti dagli aumenti incontrollati degli affitti commerciali nelle zone centrali della città.
Voce degli scrittori a difesa della cultura infantile
Impatto sulla comunità educativa e sulle famiglie milanesi
La possibile chiusura della libreria dei ragazzi avrebbe conseguenze dirette sulla comunità educativa cittadina già impegnata quotidianamente nell’avvicinare i più piccoli alla lettura consapevole. Scuole primarie, insegnanti ed educatori utilizzavano questo luogo come risorsa indispensabile sia dal punto vendita sia come centro organizzatore d’incontri didattici con autori specializzati nei temi dell’infanzia.
Le famiglie trovavano invece nello spazio uno stimolo concreto al dialogo intorno ai libri scelti accuratamente dai gestori, spesso consigliando titoli poco noti ma significativi sul piano educativo. L’esperienza diretta negli eventi organizzati favoriva momenti di confronto autentico tra adulti e bambini.
Perdere questa realtà significa privare Milano non solo dell’unica struttura specifica rivolta alle nuove generazioni ma anche togliere uno snodo fondamentale nel tessuto sociale capace ancora oggi, malgrado tutto, di tenere viva una tradizione fatta soprattutto dalla passione verso i libri.
Ultimo aggiornamento il 1 Luglio 2025 da Serena Fontana