L’esposizione dedicata a Joel Meyerowitz, uno dei più celebri fotografi contemporanei, si svolge al Museo di Santa Giulia di Brescia fino al 24 agosto 2025. Questa mostra, intitolata “Joel Meyerowitz, a sense of wonder. Fotografie 1962-2022“, rappresenta un’importante occasione per esplorare non solo l’opera di un maestro della fotografia, ma anche per riflettere su temi più ampi legati all’America e alla sua complessità. Curata da Denis Curti e realizzata in collaborazione con l’archivio newyorkese del fotografo, l’esposizione include 90 opere che ripercorrono l’intera carriera di Meyerowitz, rendendola un appuntamento imperdibile per gli appassionati di fotografia.
La mostra e il suo significato
La mostra di Brescia non è solo un’esposizione di fotografie, ma un’opportunità per comprendere la visione artistica di Meyerowitz e il suo impatto sulla fotografia moderna. Con i suoi 86 anni, il fotografo ha visitato personalmente l’evento, condividendo la sua esperienza e la sua filosofia artistica. Meyerowitz ha sottolineato come la fotografia sia un’arte dell’osservazione, capace di rivelare aspetti della realtà che spesso sfuggono all’attenzione. La mostra si inserisce nel contesto del Brescia Photo Festival, il cui tema di quest’anno è “Archivi“, e anticipa futuri eventi dedicati ad altri importanti fotografi.
Questa antologica rappresenta la prima grande retrospettiva di Meyerowitz in Italia e segna l’inizio di una trilogia dedicata alla fotografia americana. Nel 2026, il festival presenterà Bruce Gilden, mentre nel 2027 sarà la volta di Francesco Jodice e il suo progetto sugli “Stati Uniti italiani“. Il catalogo della mostra, pubblicato da Skira, è ricco di immagini e offre uno sguardo approfondito sul lavoro del fotografo, anche se alcuni critici hanno notato la mancanza di testi critici che accompagnino le immagini.
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La visione di Meyerowitz
Denis Curti, curatore della mostra, ha citato una frase di Meyerowitz che evidenzia l’essenza della fotografia: “La fotografia è un’arte dell’osservazione. Mi sono accorto che essa ha poco a che fare con le cose che vediamo, e ha invece tutto a che fare con il modo in cui le guardiamo”. Questa riflessione sottolinea l’importanza del punto di vista dell’artista e la responsabilità che ha nel rappresentare il mondo. Meyerowitz ha saputo catturare momenti significativi della vita americana, utilizzando il colore in un’epoca in cui predominava il bianco e nero, e ha contribuito a trasformare la street photography.
La mostra non segue un ordine cronologico, ma è organizzata attorno a momenti chiave della carriera di Meyerowitz, creando un percorso che invita il visitatore a riflettere su come l’arte possa influenzare la percezione della realtà. Tra le opere esposte, si trovano immagini che richiamano il cinema, la letteratura e la pittura, dimostrando l’ampia gamma di influenze che hanno plasmato il suo lavoro.
L’eredità di Meyerowitz e il suo impatto
Meyerowitz ha avuto un ruolo fondamentale nel cambiamento della fotografia, introducendo il colore come elemento espressivo. Le sue immagini, che spaziano dalla street photography a ritratti e paesaggi, offrono una visione unica della società americana. Durante la sua carriera, ha documentato eventi storici significativi, come il periodo post-11 settembre, diventando l’unico fotografo autorizzato a catturare le immagini di Ground Zero. Queste fotografie non sono solo documenti storici, ma anche riflessioni profonde su un’America in trasformazione.
Il fotografo ha condiviso la sua esperienza personale, raccontando come la fotografia sia diventata per lui un mezzo per esplorare e comprendere il mondo. Meyerowitz ha descritto il suo approccio come un “tour del mistero“, in cui ogni scatto rappresenta un momento di rivelazione. La sua capacità di catturare l’essenza della vita quotidiana attraverso l’obiettivo ha fatto sì che le sue opere risuonassero con il pubblico, creando un legame emotivo tra l’artista e gli spettatori.
Un viaggio attraverso le immagini
La mostra di Brescia offre un’opportunità unica per esplorare il lavoro di Meyerowitz e il suo approccio alla fotografia. Le immagini esposte, tra cui quelle scattate a Cape Cod e i cieli italiani, rivelano il suo lato contemplativo e la sua abilità nel catturare la bellezza della natura. Meyerowitz ha anche realizzato autoscatti durante il lockdown del 2020, dimostrando la sua continua evoluzione artistica e la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti del mondo.
L’esposizione rappresenta un’importante occasione per riflettere non solo sull’opera di Meyerowitz, ma anche sul potere della fotografia come mezzo di comunicazione e di testimonianza. Attraverso le sue immagini, il fotografo invita il pubblico a guardare oltre la superficie e a scoprire le storie nascoste dietro ogni scatto. La mostra è un tributo alla sua carriera e alla sua visione artistica, che continua a ispirare nuove generazioni di fotografi e appassionati d’arte.