Il rap come strumento educativo: la storia di Amir Issa e il suo impatto nelle scuole

Amir Issa, artista di Roma, pubblica “Rap in Classe” con Erickson per educare i giovani su temi sociali attraverso il Rap, mentre il suo nuovo album affronta razzismo e identità.

Il rap come strumento educativo: la storia di Amir Issa e il suo impatto nelle scuole

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Il Rap non è solo un genere musicale, ma può diventare un potente strumento educativo, capace di sensibilizzare i giovani su temi di grande rilevanza sociale. Amir Issa, un artista di 46 anni, sta dimostrando come la musica possa fungere da veicolo per esprimere il disagio e raccontare storie di emarginazione. Attraverso il suo lavoro nelle scuole primarie e secondarie, Amir porta con sé la sua esperienza personale e il potenziale educativo del Rap, dimostrando che questo genere musicale può davvero fare la differenza.

La pubblicazione di “Rap in classe”

Amir Issa ha recentemente collaborato con la storica casa editrice Erickson per pubblicare “Rap in Classe”, un manuale destinato alla scuola secondaria. Questo libro rappresenta un’importante risorsa didattica, in quanto offre un’introduzione alla storia del Rap, esplorando il suo legame con la cultura Hip Hop e il suo ruolo nelle battaglie per i diritti civili. All’interno del manuale, gli insegnanti possono trovare riflessioni sul linguaggio del Rap e una serie di laboratori pratici, pensati per coinvolgere gli studenti e utilizzare questo genere come forma narrativa.

La scelta di Erickson di sostenere Amir è significativa, poiché l’editore è noto per la sua attenzione alle esigenze delle nuove generazioni e per la promozione di percorsi didattici innovativi. Con “Rap in Classe”, Amir offre un’opportunità unica per avvicinare gli studenti a temi complessi attraverso un linguaggio che conoscono e apprezzano.

La storia personale di Amir Issa

Nato e cresciuto nel quartiere di Torpignattara a Roma, Amir è figlio di un immigrato egiziano e di una donna italiana. La sua infanzia è stata segnata da difficoltà e discriminazioni, in un’Italia degli anni ’90 che non era pronta ad affrontare il malessere sociale. La detenzione del padre ha rappresentato un trauma profondo, ma è proprio attraverso la cultura Hip Hop e il Rap che Amir ha trovato la sua voce e il suo riscatto.

La musica è diventata per lui una valvola di sfogo, un modo per raccontare la sua storia e connettersi con una comunità più ampia. La sua autobiografia, “Vivo per questo”, tradotta in inglese, ha ricevuto il Premio Flaiano nel 2024, riconoscendo il valore della sua narrazione. La musica di Amir non è solo un’espressione artistica, ma un mezzo per affrontare e superare le sfide della vita.

Il nuovo album e il messaggio di Amir

Il 21 febbraio 2025, Amir Issa ha pubblicato il suo nuovo album “La prossima volta il fuoco”, realizzato sotto l’etichetta indipendente Hasib Records, da lui stesso fondata. Questo lavoro è ispirato all’omonimo libro di James Baldwin, un autore fondamentale per la comunità afroamericana. Amir ha spiegato che la lettura di Baldwin lo ha colpito profondamente, spingendolo a riflettere sul razzismo e sulle discriminazioni, temi che ritiene cruciali da affrontare nel contesto attuale italiano.

L’impegno di Amir non si limita alla musica; egli è un attivista per i diritti degli immigrati e per i giovani di seconda generazione. La sua esperienza personale lo ha reso un portavoce di una generazione che continua a lottare contro pregiudizi e stereotipi. La sua musica è un invito a riflettere su questioni sociali urgenti, rendendo il Rap un mezzo di comunicazione potente e significativo.

Riflessioni su razzismo e identità

Amir racconta di come la sua infanzia sia stata influenzata dalla povertà e dalla discriminazione. Crescendo in un contesto difficile, ha trovato nel Rap un modo per esprimere le sue emozioni e raccontare la sua storia. La sua canzone “5 del mattino” è un esempio di come la musica possa affrontare esperienze traumatiche, come la retata delle Forze dell’Ordine in casa per arrestare suo padre.

La scrittura di questa canzone è stata un processo catartico per Amir, che ha sentito la necessità di condividere la sua storia. La sua visita al carcere di Rebibbia, dove ha avuto modo di confrontarsi con il passato, ha riaperto ferite mai del tutto rimarginate. Questo momento di introspezione ha portato Amir a scrivere una canzone che parla di esperienze condivise da molti giovani, rendendo il suo messaggio universale e accessibile.

Amir Issa continua a portare la sua musica e la sua storia nelle scuole, incoraggiando i ragazzi a esprimere le proprie esperienze e a riconoscere il valore delle loro storie. La sua missione è chiara: utilizzare il Rap come strumento educativo per affrontare le sfide sociali e promuovere una maggiore comprensione tra le diverse culture.