Il piccolo teatro di milano apre la stagione 2025/2026 concentrandosi sulle relazioni come cuore dell’arte teatrale. Questa programmazione segna l’avvio di un triennio che culminerà nel 2027, anno dell’ottantesimo anniversario del teatro. Il progetto si propone di esplorare il rapporto tra pubblico e operatori, mettendo in luce i legami alla base dell’esperienza teatrale.
Il ruolo sociale e inclusivo del piccolo teatro secondo le istituzioni
La stagione appena inaugurata assume un ruolo sociale ben definito. Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di milano, ha indicato la volontà dello stabile di diventare un’agorà, cioè uno spazio pubblico di aggregazione e confronto. “Questo progetto non mira solo a coinvolgere chi già frequenta il teatro, ma punta ad allargare gli orizzonti fino a raggiungere altri luoghi e comunità, anche fuori dal centro città.”
Piergaetano Marchetti, presidente dello stabile milanese, ha ribadito l’idea che ogni rappresentazione si estenda oltre il teatro, aprendo nuovi spazi di dialogo. “Dopo ogni calare del sipario si deve accendere una nuova occasione di confronto, in contesti spesso distanti o diversi.” L’idea è quindi di diffondere la dimensione culturale e sociale del teatro in ambienti variegati e diversificati.
Strategie per garantire un teatro aperto e accessibile
Nel 2025 il Piccolo Teatro sottolinea un’attenzione particolare all’accessibilità e all’inclusione. Lanfranco Li Cauli, direttore generale dal dicembre scorso, ha evidenziato la necessità di identificare “tutti” coloro che compongono il pubblico attuale e potenziale. Non si tratta solo di abbonati storici, ma anche di giovani senza esperienze precedenti con il teatro, persone con disabilità, visitatori stranieri che vivono a milano per studio o lavoro.
La grande iniziativa della stagione, chiamata “piccolo aperto”, si basa su misure concrete di inclusione. Sono previste audiodescrizioni per non vedenti, touch tour, sovratitoli linguistici e traduzioni in Lis . Il teatro metterà a disposizione materiali semplificati e un sito web migliorato in termini di accessibilità digitale. L’obiettivo è rendere il teatro fruibile realmente da tutti, superando barriere fisiche e culturali.
Claudio Longhi, direttore artistico, ha ricordato come nelle relazioni si formino nuclei sociali che spaziano dalla coppia alla famiglia fino a raggiungere la città intera. La stagione punta a consolidare questo senso di appartenenza attraverso le proposte artistiche e le iniziative rivolte a diversi segmenti del pubblico.
Il tema della stagione: esplorare il valore delle relazioni nel teatro
La nuova stagione si intitola “complemento di relazione” e indaga le dinamiche che si stabiliscono tra chi crea e chi fruisce il teatro. L’intento è andare oltre il semplice spettacolo per capire come le relazioni definiscano e sostengano la funzione del teatro come spazio comunitario. Si vuole sottolineare il ruolo del teatro nel costruire connessioni, non solo tra artisti e spettatori, ma anche tra le persone stesse, nelle differenze e somiglianze.
Questo approccio si traduce in scelte artistiche e organizzative mirate a evidenziare come i meccanismi relazionali influenzino la ricezione e la partecipazione. La grammatica fondamentale del teatro diventa quindi un’analisi pratica e capillare delle interazioni. Lo spettacolo iniziale offre un esempio chiaro di questo percorso: si concentra su elementi linguistici e logici che costituiscono i complementi di relazione, metafore per i rapporti eterogenei che si creano nel contesto teatrale.
Artisti e collaborazioni per ampliare orizzonti artistici e scientifici
Il nuovo palinsesto introduce nomi di artisti associati che riflettono una varietà di stili e approcci teatrali. Tra i protagonisti si contano Davide Carnevali, Marta Cuscunà, Marco D’Agostin, Anne Teresa De Keersmaeker, Daria Deflorian, e altri nomi affermati come Lino Guanciale e Caroline Guiela Nguyen. Il cast di collaboratori offre così una pluralità di sguardi sul teatro contemporaneo.
Un aspetto rilevante è anche la contaminazione tra teatro e scienza. Figure come Amalia Ercoli Finzi, Alberto Mantovani, Telmo Pievani e Ersilia Vaudo lavoreranno in sinergia con gli artisti, portando competenze scientifiche all’interno di progetti teatrali. L’intento è divulgare conoscenze scientifiche in modo accessibile e libero, attraverso linguaggi artistici inclusivi e sperimentali.
Programma della stagione e eventi speciali
La stagione 2025/2026 prevede tredici produzioni, otto coproduzioni e quattro prime assolute, cui si aggiungono trentasei spettacoli ospiti. È previsto un cartellone ricco di eventi che punta a coinvolgere il pubblico nei diversi spazi del teatro. Tra le produzioni, molte riprenderanno spettacoli già apprezzati dal pubblico, come “arlecchino” di goldoni e strehler, ripreso da Stefano de Luca.
Il festival “presente indicativo” torna dal 14 al 30 maggio 2026, portando in scena nuove esperienze teatrali e momenti di confronto tra artisti, spettatori e comunità. Fuori dal palcoscenico, restano i consueti incontri nelle scuole, nei quartieri e nella città per accorciare la distanza tra teatro e vita quotidiana.
Il piccolo teatro e l’olimpiade culturale milano cortina 2026
Il piccolo teatro parteciperà all’olimpiade culturale collegata ai giochi invernali Milano-Cortina 2026. Durante il mese dedicato all’evento, proporrà una programmazione speciale focalizzata sul rapporto tra sport, cultura e spettacolo. Due rappresentazioni celebreranno questo incontro, sottolineando come l’arte possa dialogare anche con il mondo dello sport.
Questo programma integrato anticipa la visibilità internazionale che Milano accoglierà durante l’evento olimpico. Il piccolo teatro si prepara così a offrire un contributo culturale significativo, aperto a un pubblico ampio e variegato, in linea con il tema della stagione e la missione di inclusione.
Ultimo aggiornamento il 6 Giugno 2025 da Elisa Romano