Il mistero dell’orecchio di Vincent Van Gogh: nuove teorie sul gesto estremo del pittore

Il 7 aprile 2025, “Ulisse: Il piacere della scoperta” di Alberto Angela esplorerà la vita di Vincent Van Gogh, approfondendo il legame con Theo e l’episodio del taglio dell’orecchio.
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Il mistero dell'orecchio di Vincent Van Gogh: nuove teorie sul gesto estremo del pittore - unita.tv

La figura di Vincent Van Gogh continua a suscitare interesse e curiosità, non solo per la sua arte rivoluzionaria, ma anche per la sua vita segnata da eventi drammatici. Lunedì 7 aprile 2025, il programma “Ulisse: Il piacere della scoperta” condotto da Alberto Angela esplorerà la vita e le opere di questo celebre pittore olandese, approfondendo il suo legame con il fratello Theo e le sue lotte personali. Tra i temi trattati, spicca il famoso episodio del taglio dell’orecchio sinistro, un gesto che ha alimentato numerose speculazioni e ipotesi nel corso degli anni.

L’episodio del taglio dell’orecchio: un gesto eclatante

Il 23 dicembre 1888 rappresenta una data cruciale nella vita di Vincent Van Gogh, poiché segna il momento in cui il pittore si inflisse il taglio all’orecchio sinistro. Questo evento è documentato anche da un autoritratto, in cui però appare ferito l’orecchio destro, probabilmente a causa del fatto che Van Gogh si stava osservando allo specchio mentre dipingeva. Le motivazioni dietro questo gesto estremo non sono chiare e hanno dato origine a molte teorie nel tempo.

Una delle spiegazioni più diffuse è legata alla malattia mentale di cui soffriva l’artista, che si manifestava attraverso crisi di allucinazioni e comportamenti impulsivi. Alcuni esperti suggeriscono che il taglio dell’orecchio possa essere stato il risultato di una combinazione di fattori, tra cui la sua instabilità emotiva e la sindrome di Ménière, una condizione che provoca vertigini e problemi di udito.

La relazione tumultuosa con Paul Gauguin

Per comprendere meglio il contesto del gesto di Van Gogh, è fondamentale esaminare la sua relazione con Paul Gauguin, un altro pittore di grande talento. Durante il periodo trascorso ad Arles, i due artisti inizialmente condivisero un legame profondo, ma la situazione si deteriorò rapidamente. Entrambi si erano innamorati della stessa donna, Rachele, una prostituta locale, il che portò a tensioni crescenti tra i due.

La lite culminante tra Van Gogh e Gauguin è considerata un punto di svolta nella vita del pittore. Si narra che, durante un acceso confronto, Van Gogh manifestò segni di instabilità mentale, che culminarono nel gesto autolesionista. Questo episodio non solo evidenziò la fragilità della sua psiche, ma anche il peso delle sue emozioni e delle sue relazioni interpersonali.

Nuove scoperte sulla malattia di Van Gogh

Negli ultimi decenni, la ricerca sulla vita di Vincent Van Gogh ha portato a nuove scoperte che potrebbero aiutare a spiegare il suo comportamento. Nel 1990, un articolo pubblicato nella rivista scientifica “JAMA” ha suggerito che la sindrome di Ménière potesse essere un fattore determinante nella sua malattia mentale. Questa condizione, che colpisce l’orecchio interno, può causare vertigini, nausea e problemi di equilibrio, sintomi che potrebbero aver contribuito alla sua instabilità emotiva e ai suoi atti impulsivi.

Le nuove teorie non solo offrono una prospettiva diversa sulla vita di Van Gogh, ma invitano anche a riflettere sull’importanza di una comprensione più profonda delle malattie mentali e delle loro manifestazioni. La storia di Vincent Van Gogh, con tutte le sue complessità, continua a essere un argomento di studio e di riflessione, illuminando le sfide che molti artisti affrontano nella loro vita personale e professionale.