Ogni anno, il film “Titanic” di James Cameron riemerge nei palinsesti televisivi, e con esso torna a far parlare di sé una controversa teoria del complotto. Secondo questa teoria, il celebre transatlantico britannico, affondato nelle gelide acque al largo di Terranova il 15 aprile 1912, non sarebbe mai affondato. Questa affermazione, che ha preso piede nel 1998, ha trovato nuova vita grazie ai social media, in particolare su piattaforme come TikTok. Ma quali sono le origini di questa teoria e quali argomentazioni la sostengono?
Le origini della teoria del complotto
La teoria che sostiene che il Titanic non sia affondato, ma che sia stata una nave gemella a subire il naufragio, è emersa per la prima volta nel 1998 grazie a Robin Gardiner, un appassionato della storia del Titanic. Nel suo libro “Titanic: The Ship That Never Sank?”, Gardiner propone l’idea che l’affondamento sia stato orchestrato come parte di una truffa assicurativa. Secondo lui, l’ormai compromessa nave Olympic sarebbe stata camuffata da Titanic, mentre il vero Titanic, più piccolo e fresco di varo, avrebbe preso il posto dell’Olympic.
Questa teoria si basa su una serie di coincidenze e eventi che precedettero l’affondamento. Gardiner sostiene che l’incidente fosse stato pianificato per riscuotere l’assicurazione sulle navi appena inaugurate. Tuttavia, il destino avrebbe voluto che il Titanic si scontrasse con un iceberg, portando a un disastro inaspettato.
Leggi anche:
La competizione tra compagnie marittime
Negli inizi del XX secolo, la White Star Line era una delle compagnie marittime più influenti al mondo. Fondata a Liverpool nel 1845, la compagnia si era inizialmente concentrata sul trasporto merci, ma negli anni ’70 dell’Ottocento aveva iniziato a costruire navi per il trasporto passeggeri. La competizione con la Cunard Line, che nel 1906 aveva lanciato i lussuosi transatlantici Lusitania e Mauretania, portò la White Star a voler costruire navi sempre più imponenti.
Sotto la direzione di J.P. Morgan, che aveva acquisito la compagnia nel 1902, vennero progettate tre navi della classe Olympic: Olympic, Titanic e Britannic. La Olympic, varata nel 1911, subì un grave incidente dopo pochi viaggi, compromettendo la reputazione della compagnia e portando a una perdita economica significativa. Questo evento, secondo i sostenitori della teoria, avrebbe spinto Morgan a ideare un piano per sostituire le navi e riscuotere l’assicurazione.
Le critiche e le smentite alla teoria
Nonostante la popolarità della teoria di Gardiner, molti storici e ricercatori hanno contestato le sue affermazioni. Nel 2004, Bruce Beveridge e Steve Hall pubblicarono “Olympic and Titanic: The Truth Behind the Conspiracy”, in cui smontano le argomentazioni di Gardiner. Utilizzando fotografie e progetti delle due navi, dimostrano che le differenze strutturali tra Olympic e Titanic erano tali da rendere impossibile uno scambio così audace.
Lo storico britannico Gareth Russell ha definito la teoria di Gardiner “dolorosamente ridicola”, sottolineando che ci sarebbero stati modi più semplici e meno catastrofici per ottenere un risarcimento assicurativo. Ad esempio, avrebbe potuto essere appiccato un incendio a bordo della nave mentre era in porto, evitando così il disastro che ha realmente colpito il Titanic.
La persistenza della teoria del complotto
Nonostante le evidenze contrarie, la teoria del complotto sul Titanic continua a trovare sostenitori e a riemergere ogni volta che il film viene trasmesso in TV. La fascinazione per il mistero e il dramma legato al naufragio ha alimentato un interesse duraturo, rendendo difficile per molti accettare la verità storica. La combinazione di eventi tragici, la grandezza della nave e la sua storia hanno creato un terreno fertile per la diffusione di teorie alternative, che continuano a circolare nel dibattito pubblico.
La storia del Titanic, con le sue sfide e i suoi misteri, rimane un argomento di discussione affascinante, capace di attrarre l’attenzione di generazioni. Anche se la verità è ben documentata, la narrativa del complotto continua a esercitare un fascino duraturo, dimostrando come la storia possa essere reinterpretata e riadattata nel tempo.
Â