Il film portoghese “Il miracolo di Fatima” del 2017, diretto da Jorge Paixao da Costa, si concentra sulla storia dei tre pastorelli a cui apparve la Madonna nel 1917. La narrazione si svolge attraverso gli occhi di Jacinta Marto, la più giovane dei bambini, che ne illumina le sfumature più intime e umane. Questa pellicola, già trasmessa su Canale 5, torna disponibile in prima serata su Tv 2000, riportando all’attenzione un momento di fede che ha segnato la storia di Fatima e continua a coinvolgere devoti e pellegrini.
La prospettiva di jacinta marto e il contesto storico delle apparizioni
Jacinta Marto emerge nel film come fulcro emotivo della vicenda delle apparizioni. La sua età giovane e l’indole vivace vengono messe in risalto per costruire un ritratto che rompe lo stereotipo del pastorello timido o passivo. “Giocava e danzava, mentre il fratello maggiore, Francisco, intratteneva i pascoli con la musica e la cugina Lucia manteneva l’ordine tra loro.” La scelta di usare il punto di vista di Jacinta consente di vedere le apparizioni non solo come eventi spirituali ma anche come esperienze vissute da un bambino allegro e pieno di energia.
Le apparizioni iniziano nei pressi della Grotta di Iria, dove prima un angelo e poi la Madonna si manifestano a Jacinta, Francisco e Lucia. Questa serie di eventi, accaduti nel 1917 in Portogallo, arriva in un periodo teso dalla guerra e dalla crisi sociale. L’impatto sulle comunità vicine è immediato, anche se accolto con scetticismo da alcune famiglie, come quella di Maria Rosa, madre di Lucia, che dubita della verità raccontata dai bambini. Al contrario, Olimpia, madre di Jacinta e Francisco, manifesta un atteggiamento più protettivo nei confronti dei figli e delle conseguenze che la fama improvvisa potrebbe portare. Questo contrasto umano fra i familiari riflette la difficoltà di gestire un evento al tempo stesso miracoloso e controverso.
Leggi anche:
I segreti custoditi e le difficoltà durante la guerra e l’influenza spagnola
Dopo l’apparizione dell’angelo e della Madonna, i tre pastorelli decidono di non rivelare ciò che hanno visto, ma Jacinta fatica a mantenere il silenzio. Questo porta la notizia a diffondersi velocemente, attirando pellegrini e fedeli che cercano aiuto divino. Il film mostra anche la pressione sociale e fisica cui i bambini sono sottoposti, con il peso delle aspettative e dei sospetti.
Il dramma si intensifica con lo sfondo della Prima Guerra mondiale, che getta il paese in un clima di disperazione e paura. Insieme alla guerra, si sviluppa un altro nemico invisibile: l’epidemia di influenza spagnola. Jacinta cade malata e viene ricoverata all’ospedale pediatrico di Lisbona. Durante la febbre alta, i suoi ricordi delle apparizioni si affollano nella mente. Qui si apre una scena significativa nel film, quando Jacinta ripete dettagli di un segreto che la Madonna aveva chiesto di custodire, svelandolo quasi inconsapevolmente a un giornalista presente al capezzale. Quell’evento si lega al miracolo del sole, che aveva incantato la folla quel giorno.
La malattia si rivela implacabile: Francisco muore a causa dell’influenza, mentre Jacinta si aggrava. Anche un intervento chirurgico causa un peggioramento delle sue condizioni. Questi momenti del film si concentrano sull’umanità dei pastorelli, mostrando la loro fragilità di fronte alle malattie e alla morte.
Il primo miracolo e il lascito di jacinta marto
Prima di lasciarci, Jacinta compie un ultimo gesto che, nel film, assume un significato profondo. Nel letto d’ospedale, posando le mani sul grembo di Aurora, una giovane incinta che rischia di perdere il bambino, consacra il dono divino che ha ricevuto. Aurora, infatti, porta avanti la gravidanza senza complicazioni, andando poi a chiamare la figlia Jacinta in onore della pastorella di Fatima.
Questo episodio chiude il racconto con un segno di speranza che supera la tragedia della mortalità . Il film si sofferma su questo atto, considerandolo “il primo miracolo” che rafforza la devozione verso Jacinta e il messaggio di Fatima. La vicenda dei tre pastorelli, e in particolare di Jacinta, continua a essere fonte di ispirazione per molti credenti in tutto il mondo, specialmente nelle celebrazioni del centenario delle apparizioni.
L’attenzione alle emozioni e ai dettagli quotidiani, come le abitudini di gioco o le paure di una madre, rendono questo racconto non solo una testimonianza religiosa ma anche un pezzo di storia umana vissuta da persone comuni alle prese con eventi straordinari. Lo spettacolo su Tv 2000 permette a chi non conosce la storia di riscoprire quel tempo e quelle figure, nei loro momenti di luce e ombra.