I dialetti italiani: un fenomeno in crescita tra social e cultura giovanile
Nel 2025, i dialetti italiani rivivono grazie a creator come Alice Guerra e Mike FC, che li rendono virali su Instagram e TikTok, mentre artisti come Serena Brancale li integrano nella musica contemporanea.

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La vitalità dei dialetti italiani si manifesta in modo sorprendente, specialmente nel contesto digitale. Secondo le ultime statistiche fornite dall’Istat, più del 45% degli italiani continua a utilizzare un dialetto, sia in ambito familiare che tra amici. Questo fenomeno è particolarmente evidente tra le generazioni più giovani, che tendono a mescolare l’italiano con espressioni dialettali, spesso senza nemmeno rendersene conto. I dialetti, un tempo considerati patrimonio esclusivo delle generazioni passate, stanno ora trovando una nuova vita sui social network, dove si trasformano in meme, battute e canzoni. Da un tempo relegati ai racconti dei nonni e alle feste di paese, oggi i dialetti conquistano piattaforme come Instagram e TikTok, con contenuti che raggiungono milioni di visualizzazioni.
L’emergere degli influencer dialettali
La crescita dell’interesse per i dialetti è alimentata da creator che riescono a rendere la loro quotidianità divertente e accessibile attraverso l’uso del dialetto. Un esempio emblematico è Alice Guerra, che ha saputo conquistare il pubblico su Instagram e TikTok, dove conta rispettivamente 640mila e 220mila follower. Con il suo stile giovane e autoironico, Alice ha trasformato il dialetto veneto in un elemento chiave dei suoi video, rendendoli virali grazie a frasi e modi di dire che rimangono impressi nella mente degli spettatori. Un’espressione che ha preso piede è il celebre “vecio“, un avviso scherzoso che oggi si può sentire anche al di fuori del Veneto.
Un altro protagonista di questa tendenza è Mike FC, un creator genovese che ha fatto del suo modo di parlare un vero e proprio marchio di fabbrica. Le sue battute sulla vita in Liguria e le canzoni che raccontano storie locali hanno reso le sue espressioni tipiche parte integrante del linguaggio di molti giovani. Anche se molti di loro potrebbero non sapere dove si trovi il Porto Antico, riconoscono immediatamente i suoi video e le sue frasi iconiche.
La musica e il dialetto: un connubio vincente
La musica rappresenta un altro ambito in cui i dialetti stanno vivendo una rinascita. Serena Brancale, cantante e attrice originaria di Bari, è un esempio di come il dialetto possa essere integrato in pezzi musicali contemporanei. Durante la sua esibizione al Festival di Sanremo 2025, ha alternato brani musicali a ritornelli in dialetto, portando parole come “lazzì” e “zita” a un pubblico più vasto. Queste espressioni, inizialmente locali, stanno ora viaggiando da un reel all’altro, diventando parte del linguaggio quotidiano di molti.
Anche Dany Cabras, un content creator sardo, ha portato il suo dialetto sul palcoscenico di Sanremo, dedicando gran parte dei suoi video alle sue origini. I suoi filmati, ricchi di umorismo e riferimenti culturali sardi, contribuiscono a mantenere viva la tradizione dialettale, rendendola accessibile e interessante per le nuove generazioni.
Dialetti e cultura popolare
La popolarità dei dialetti sui social media non è solo un fenomeno di tendenza, ma rappresenta anche un’importante evoluzione culturale. I giovani, attraverso l’uso dei dialetti, stanno riscoprendo e valorizzando le proprie radici, rendendo il patrimonio linguistico italiano parte integrante della cultura pop. Questo rinnovato interesse per i dialetti non solo promuove la loro sopravvivenza, ma contribuisce anche a creare un senso di identità e appartenenza tra le diverse comunità.
In un’epoca in cui la globalizzazione tende a uniformare le culture, i dialetti offrono un’opportunità unica per celebrare la diversità linguistica e culturale. Le piattaforme digitali, con la loro capacità di raggiungere un vasto pubblico, stanno giocando un ruolo cruciale nel riportare in auge queste lingue locali, rendendole non solo rilevanti, ma anche trendy. I dialetti, quindi, non sono solo un ricordo del passato, ma una parte viva e pulsante della cultura contemporanea italiana.