La comunità di Sant’Egidio continua a diffondere valori di amore e giustizia attraverso le storie di chi, con scelte difficili, ha scelto di difendere i più deboli. Una testimonianza che si impone per profondità è quella di Floribert Bwana Chui, giovane congolese che ha dedicato la vita a combattere la corruzione e la violenza. La sua esperienza verrà raccontata nella prossima puntata di “Sulla Via di Damasco”, in onda il 27 luglio su Rai Tre.
La vita di Floribert Bwana Chui e la sua scelta di resistere alla corruzione
Floribert Bwana Chui era un doganiere nella regione del Kivu, Repubblica Democratica del Congo, un territorio segnato da conflitti e destabilizzazione. La sua quotidianità si svolgeva tra controlli e passaggi di merci, ma il suo impegno andava ben oltre il mero esercizio delle funzioni pubbliche. Floribert rifiutava ogni compromesso con la corruzione dilagante e anche a costo della vita negava il passaggio di carichi di cibo avariato destinati ai più poveri.
Nel 2007 questo atteggiamento lo costò caro: venne ucciso per aver messo al primo posto la salute della sua comunità, opponendosi al traffico illecito che avrebbe compromesso vite umane. La sua morte rappresenta una testimonianza tragica, ma anche forte, di difesa della giustizia e dell’integrità morale in condizioni di grande difficoltà e rischio personale. Floribert ha dimostrato che la fede e l’amore per l’altro possono diventare un faro di fermezza e umanità in una realtà sconvolta dalla violenza.
Il riconoscimento ufficiale e il messaggio del papa sulla pace e la fede
La figura di Floribert ha ricevuto un riconoscimento formale con la beatificazione avvenuta il 15 giugno scorso nella basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma. Il giorno seguente Papa Leone ha ricordato come il giovane congolese fosse un esempio di pace e rettitudine in un’area del mondo tormentata dalla guerra civile e dalle tensioni continue.
Durante l’incontro con i pellegrini provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, il papa ha sottolineato che Floribert ha tratto la forza dalla preghiera e dall’impegno spirituale condiviso con la Comunità di Sant’Egidio, la quale si focalizza su preghiera, attenzione ai poveri e promozione della pace. Il papa ha evidenziato il legame stretto tra Floribert e i ragazzi di strada di Goma, molti dei quali vittime dirette del conflitto e degli abusi, mostrando come la solidarietà possa creare legami profondi anche in contesti molto fragili.
Storie di solidarietà e giovani impegnati nella comunità di Sant’Egidio oggi
La puntata di “Sulla Via di Damasco” proporrà anche nuove storie di solidarietà, come quella di George, un siriano accolto grazie ai corridoi umanitari. Questi progetti, promossi da Sant’Egidio, rappresentano strumenti concreti per salvare vite in situazioni di crisi e per offrire alternative alla fuga e alla disperazione.
Un altro focus riguarderà il contributo dei giovani, raccontato attraverso le attività dell’Ecolab di Roma. Questo spazio dedicato all’assistenza e al supporto sociale è gestito dai Giovani per la pace, un gruppo che rappresenta il tessuto attivo della solidarietà nella capitale. Qui, ragazzi e ragazze si impegnano per aiutare chi si trova in difficoltà, costruendo così una rete di sostegno tangibile e diretta, elemento chiave nello spirito di Sant’Egidio. La regia di Marina Gambini ha il compito di restituire un quadro autentico e coinvolgente di queste iniziative.
Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi