Democristiani, storia e valori di un partito che ha segnato l’italia dalla resistenza alla prima repubblica
Il libro “Democristiani” di Mimmo Nunnari esplora la storia della Democrazia cristiana, dal fascismo al 1993, analizzando valori, crisi e protagonisti che hanno segnato la politica italiana.

"Democristiani" di Mimmo Nunnari ripercorre la storia della Democrazia Cristiana, dal fascismo allo scioglimento nel 1993, evidenziando i valori fondanti, i protagonisti e l'eredità politica ancora attuale. - Unita.tv
Il libro “Democristiani” di Mimmo Nunnari ripercorre il percorso della Democrazia cristiana, un movimento politico che per oltre cinquant’anni ha inciso profondamente sulla storia italiana. La narrazione parte dagli anni difficili del fascismo, attraversa il dopoguerra e arriva fino allo scioglimento del partito nel 1993, offrendo una riflessione su come quei valori fondanti del biennio repubblicano continuino a essere un punto di riferimento. Il volume presenta un ritratto dettagliato sia dei momenti di gloria sia delle crisi che hanno caratterizzato questa esperienza politica. L’opera si sviluppa attraverso testimonianze dirette, documenti e analisi approfondite che restituiscono il senso di una storia grande e complessa, tuttora capace di suscitare interesse e dibattito.
La nascita e i primi passi della democrazia cristiana sotto il fascismo
Il racconto si apre negli anni quaranta a Milano, nel pieno regime fascista, quando alcuni gruppi iniziano a organizzarsi in segreto. Tra i luoghi chiave emergono le riunioni in casa di Enrico Falck e i momenti di confronto a Roma con personalità come Giuseppe Spataro. Qui prende forma un progetto politico che vuole coniugare fede cattolica e impegno democratico, anticipando quelle che saranno le basi ideali della Dc.
Un documento fondante per il movimento cattolico
Il codice di Camaldoli rappresenta un momento strutturale per la definizione del programma e delle radici del movimento cattolico italiano. Attraverso questo documento si consolidano idee e orientamenti ispirati al cattolicesimo sociale. Nunnari evidenzia come il lavoro intellettuale e politico fosse guidato dalla volontà di costruire un’identità nazionale radicata, capace di raccogliere un’ampia convergenza oltre le divisioni ideologiche del tempo.
Questa fase iniziale si intreccia con la resistenza morale e politica al fascismo. Gli incontri clandestini testimoniano la determinazione di persone che si muovevano in contesti pericolosi per creare le condizioni della democrazia futura. Il libro sottolinea come tutto ciò lasci una traccia profonda nell’anima stessa della Dc.
Gli anni del dopoguerra e la costruzione della repubblica
Con la caduta del fascismo e la fine della seconda guerra mondiale, la Democrazia cristiana diventa una forza centrale nel nuovo assetto politico italiano. Nunnari ricostruisce le fasi in cui la Dc si impone come partito di governo, capace di mediare tra diverse anime politiche e sociali per tenere insieme un Paese segnato da profonde divisioni.
Un leader decisivo per l’italia repubblicana
Alcide De Gasperi emerge come protagonista indispensabile di questa fase storica. “Spiace, per la politica nazionale, ma anche per i cittadini comuni, un leader capace di tagliare traguardi con tenacia e pragmatismo.” La costruzione delle istituzioni repubblicane e l’inserimento dell’Italia nell’Occidente democratico trovano nel suo operato la spina dorsale.
Il libro racconta come i valori di solidarietà e bene comune, che avevano animato la fondazione della Dc, permangano anche di fronte a sfide come il terrorismo e i mutamenti sociali degli anni successivi. La mediazione politica, da sempre ricercata, funziona come strumento per superare momenti di crisi. La Dc, soprattutto negli anni ’70, si fa carico di mantenere l’unità del Paese in frangenti complicati.
Crisi, scandali e fine del partito: un bilancio tra passato e presente
Il percorso della Dc si arresta nel 1993, con lo scioglimento ufficiale al culmine dell’epoca di tangentopoli. Anche in queste pagine Nunnari non si limita a descrivere gli eventi, ma svela aspetti meno noti, come la proposta di Riccardo Misasi di prendere il posto di Aldo Moro come ostaggio durante il rapimento delle Brigate Rosse. Episodi che raccontano la complessità del contesto politico e umano vissuto dai protagonisti.
Protagonisti e valori che resistono
Aldo Moro resta centrale, insieme ad altri leader come Giulio Andreotti e Sergio Mattarella, nel rendere visibile un dna politico ancora vivo nelle istituzioni italiane. Il richiamo delle radici democristiane si manifesta non solo in senso storico ma anche come presentimento di una continuità ideale e culturale. Pierluigi Castagnetti, nella prefazione, parla di “una rete di valori che non si è dissolta con la fine della Dc.”
Il libro fa emergere il contrasto tra quel modello di politica fondato sulla mediazione e i valori del bene comune e la deriva attuale, spesso caratterizzata da populismi e mancanza di visione. Fa riflettere sulla necessità di ritrovare una politica intesa come servizio alla comunità, e non solo come scena mediatica. In questo senso “Democristiani” offre un contributo prezioso per tornare a guardare alla storia italiana con occhi capaci di interrogarsi sul presente.