Scopri come Credo, lanciata da Seattle nel 2025, rivoluziona i contenuti audiovisivi ispirati alla fede con un modello on-demand innovativo.
Il 28 maggio 2025 segna una data importante per chi cerca contenuti audiovisivi di qualità legati alla fede Cattolica. Da Seattle arriva Credo, una piattaforma globale che vuole unire arte, teologia e tecnologia digitale in modo innovativo. Dietro questo progetto c’è Tim Moriarty, regista e produttore americano con anni di esperienza nel cinema e nella tv.
Moriarty ha pensato a Credo come a uno spazio dove la cultura cattolica torna protagonista nell’intrattenimento contemporaneo. Non si tratta solo di raccontare storie religiose ma di farlo con eccellenza artistica e rigore teologico.
Un modello on-demand senza abbonamenti: paghi solo ciò che guardi
Credo rompe gli schemi tradizionali delle piattaforme streaming. Qui non ci sono abbonamenti mensili o costi fissi da sostenere. Gli utenti possono scegliere cosa vedere e pagare solo per il noleggio o l’acquisto del singolo titolo.
Questa formula “à la carte” punta a essere più equa sia per gli autori sia per il pubblico. Moriarty spiega: «Con Credo le famiglie possono premere play sapendo di trovare film bellissimi e spiritualmente solidi». La tecnologia usata è all’avanguardia ma sempre semplice da usare.
Il debutto con Carlo Acutis: un documentario che ha conquistato mille cinema Usa
Il primo film disponibile su Credo è “Carlo Acutis: Roadmap to Reality”, un documentario prodotto da Castletown Media insieme a Wahl St. Productions. Il film ha già raggiunto oltre mille sale negli Stati Uniti ed è diventato il documentario religioso più visto dell’anno.
La storia di Carlo Acutis incarna perfettamente i valori che la piattaforma vuole trasmettere: verità, bellezza e carità raccontate con linguaggi moderni. Ora il documentario si può vedere in streaming in tutto il mondo, con sottotitoli in italiano, spagnolo, francese e portoghese.
Leo XIV: una serie biografica sul nuovo papa tra Chicago e Perù
Tra le prossime uscite annunciate c’è “Leo XIV: A Pontiff’s Path”, una serie in tre episodi dedicata al nuovo Papa agostiniano. La produzione intreccia interviste esclusive, immagini d’archivio e ricostruzioni per raccontare il suo percorso vocazionale partito da Chicago fino al lavoro missionario in Perù.
Questa serie promette di offrire uno sguardo approfondito sulla figura papale attraverso uno storytelling moderno ed emozionante.
Tim Moriarty: dalla vocazione gesuita alla passione per cinema e fede
La storia personale di Moriarty spiega molto del perché dietro a Credo ci sia tanta passione autentica. Nato a Seattle in una famiglia irlandese cattolica molto devota, ha studiato filosofia presso il Boston College entrando anche nei Gesuiti per un periodo.
Dopo aver deciso di seguire la vocazione al matrimonio si è trasferito a New York dove ha studiato recitazione alla Louisiana State University lavorando poi come attore in serie famose come Blue Bloods o House Of Cards.
Questa esperienza lo ha portato a fondare Castletown Media nel 2017 prima di realizzare l’idea più ambiziosa: creare uno studio integrato capace di sviluppare contenuti religiosi d’eccellenza distribuiti globalmente tramite Credo.
Una bussola spirituale dentro ogni storia raccontata
Per Moriarty la fede non è solo tema ma vera guida creativa. «La gente ha fame di verità, bontà e bellezza – dice – noi offriamo contenuti affidabili anche per educatori». La fede diventa così «la sostanza delle cose sperate», un orizzonte verso cui tendere ad ogni scena girata.
L’obiettivo finale? Fare di Credo «il luogo dove ogni autore cattolico possa lanciare progetti autentici» mentre le famiglie trovano storie vere senza doverle cercare altrove.
Un invito aperto ai giovani spettatori invisibili sugli schermi grandi
Moriarty chiude con un messaggio diretto ai giovani spettatori spesso trascurati dai grandi media mainstream: «Se vi sentite invisibili sui grandi schermi ricordatevi che la storia della Chiesa è ancora tutta da scrivere».
E aggiunge: «Anche voi ne fate parte». Un invito chiaro a prendere parte attiva nella narrazione culturale della fede oggi più viva che mai grazie a iniziative come quella nata proprio a Seattle nel 2025.
