Claudia Fauzia, attivista per i diritti umani e autrice di saggistica, si lancia in una nuova avventura letteraria con il suo primo romanzo, “Con il mare dentro“. Questo libro rappresenta un cambiamento significativo nel suo percorso, poiché si allontana dalla saggistica per avvicinarsi alla narrativa, cercando di connettersi con un pubblico più ampio. L’opera offre uno spaccato di vita e di esperienze personali, invitando i lettori a riflettere su temi universali come l’identità e la crescita. Con il libro finalmente pronto per il pubblico, Fauzia esprime la sua gratitudine per aver condiviso una storia così intima e personale, ma è anche curiosa di conoscere le reazioni dei lettori.
La protagonista e il significato dell’età adolescenziale
Il romanzo ruota attorno alla figura di Lucia, una ragazza di 17 anni. Questa scelta non è casuale; Fauzia ha voluto rappresentare un periodo cruciale nella vita di ogni giovane. L’adolescenza è un momento di transizione, in cui si inizia a esplorare la propria identità e a comprendere il mondo circostante. “È quella fase della vita in cui si sta per diventare adulti, in cui non sai chi sei, ma vivi e senti delle cose”, spiega l’autrice. In questo turbinio di emozioni e esperienze, si inizia a formare una coscienza politica, un aspetto fondamentale per la crescita personale.
Fauzia riflette sulla sua adolescenza, descrivendosi come una ragazza siciliana in cerca di risposte. “Ero una persona che lottava, anche se non capiva bene contro cosa”, racconta. La sua ricerca di identità l’ha portata a vivere esperienze forti e significative, che hanno contribuito a plasmare la sua personalità e le sue convinzioni.
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La lotta per l’identità e l’espressione personale
Nel corso della sua crescita, Fauzia ha affrontato diverse sfide legate alla sua identità . “Oggi so contro cosa lottavo”, afferma con certezza. La sua lotta si è concentrata contro un sistema che tendeva a limitarla, a ingabbiarla in ruoli e definizioni preconfezionate. Praticare taekwondo, uno sport spesso associato al genere maschile, l’ha portata a confrontarsi con stereotipi e pregiudizi. “Ero ‘la femmina che faceva arti marziali'”, ricorda, evidenziando le difficoltà che ha dovuto affrontare per affermare la sua identità .
La scoperta della propria sessualità ha ulteriormente complicato il suo percorso. “Ho iniziato a uscire con le donne e quindi facevo arti marziali perché ero lesbica”, spiega. Questo processo di auto-accettazione non è stato semplice e ha richiesto tempo e supporto da parte della famiglia e degli amici. La sua esperienza personale si riflette nel romanzo, dove la protagonista affronta simili sfide e conflitti interiori.
Esperienze formative e crescita personale
Un altro momento cruciale nella vita di Fauzia è stato il suo soggiorno in Colombia, un’esperienza che ha avuto un impatto profondo sulla sua visione del mondo. A 18 anni, ha convinto i suoi genitori a permetterle di partecipare a un programma di studi all’estero. “Mi sono ritrovata in Colombia, a vivere con una famiglia colombiana, senza conoscere né lingua, né il contesto sudamericano”, racconta. Questa immersione in una cultura diversa le ha offerto l’opportunità di guardare a se stessa e al suo paese con occhi nuovi.
L’esperienza all’estero ha ampliato i suoi orizzonti e le ha permesso di riflettere su questioni di identità e appartenenza. “Oggi sono in grado di ragionare, ampliando gli orizzonti, di guardare a ciò che vivo non soltanto da un’unica prospettiva”, sottolinea. Questo viaggio non è solo fisico, ma anche interiore, e rappresenta un elemento centrale nel romanzo, dove la protagonista intraprende un percorso simile di scoperta e crescita.
Il romanzo di Claudia Fauzia non è solo una narrazione di esperienze personali, ma un invito a esplorare temi complessi e universali che riguardano l’identità , la lotta e la crescita. Con “Con il mare dentro“, l’autrice si propone di toccare le corde più profonde dei lettori, offrendo una storia che risuona con le esperienze di molti.
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