Un nuovo progetto espositivo si prepara a catturare l’attenzione del pubblico a Bergamo, dove l’arte si intreccia con la storia dei conflitti umani. La mostra “De Bello. Notes on war and peace“, organizzata da gres art 671, si propone di offrire una riflessione profonda sull’umanità e sui suoi stati d’animo di fronte alla guerra. Con un arco temporale che abbraccia cinque secoli, dal 1520 al 2025, l’esposizione si terrà dal 16 aprile al 12 ottobre 2025, nei nuovi spazi d’arte e cultura di via San Bernardino 141.
Un percorso attraverso la storia dei conflitti
La mostra “De Bello” non si limita a rappresentare singoli eventi bellici, ma si concentra sulle emozioni e le esperienze condivise da generazioni di uomini e donne che hanno vissuto la guerra. Roberto Pesenti, presidente di gres art 671, sottolinea l’importanza di esplorare il tema della guerra non solo come un fatto storico, ma come un fenomeno che ha segnato profondamente la psiche collettiva. L’esposizione si propone di stimolare una riflessione critica su come i conflitti abbiano influenzato la società nel corso dei secoli, evidenziando le somiglianze nelle esperienze umane, indipendentemente dall’epoca o dalla geografia.
La scelta del titolo, “De Bello“, riflette l’intento di affrontare un argomento complesso e attuale. Pesenti evidenzia come, purtroppo, gli eventi recenti nel mondo abbiano reso la tematica ancora più rilevante. L’ideazione della mostra è iniziata quasi due anni fa, ma la sua realizzazione ha coinciso con l’apertura di un’altra esposizione di grande richiamo, quella di Marina Abramovic, che ha già attirato un vasto pubblico.
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Un’esposizione ricca di opere significative
La mostra presenterà una varietà di opere, tra cui installazioni, dipinti, fotografie, sculture e video, che invitano i visitatori a riflettere sulle conseguenze della guerra. Tra le opere esposte, ci sarà anche un contributo di Marina Abramovic, una delle artiste contemporanee più celebri al mondo. La selezione comprende anche lavori di artisti storici come Alberto Burri e il fotografo Gabriele Basilico, insieme a opere di giovani talenti formati presso il Politecnico delle Arti di Bergamo.
I curatori Salvatore Garzillo e Gabriele Micalizzi, entrambi fotoreporter di guerra, porteranno la loro esperienza diretta nel racconto visivo dei conflitti. La mostra non solo metterà in luce opere di artisti affermati, ma darà anche spazio a nuove voci, contribuendo a creare un dialogo tra generazioni diverse di artisti e spettatori.
Un impegno verso la comunità e la sostenibilità
Gres art 671 si distingue per il suo approccio come società benefit, impegnandosi a utilizzare l’arte e la cultura come strumenti per il cambiamento sociale. La general manager Francesca Acquati ha sottolineato i risultati ottenuti nel 2024, con 25 mila visitatori, e ha annunciato piani per continuare a migliorare le politiche di governance e il coinvolgimento della comunità nel 2025. L’obiettivo è quello di creare un ambiente culturale inclusivo e sostenibile, in cui l’arte possa fungere da catalizzatore per il dialogo e la riflessione.
In occasione della mostra, sono previsti eventi di discussione su temi legati alla ricostruzione e alla diplomazia, offrendo un’opportunità per affrontare le sfide più difficili della società contemporanea. Con uno spazio dedicato alla guerra di 2 mila metri quadrati, la mostra si propone di essere un luogo di confronto e di riflessione, dove l’arte diventa specchio delle complessità del mondo attuale.