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Weworld festival milano 2025 celebra la complessità della soggettività femminile con 90 ospiti a base milano

Il WeWorld Festival Milano 2025 esplorerà la soggettività femminile con eventi e spettacoli, tra cui il duo Mammadimerda, che affronta le sfide della maternità e le disuguaglianze di genere.

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Il WeWorld Festival Milano 2025, dal 23 al 25 maggio a Base Milano, esplora la soggettività femminile con eventi e il duo satirico Mammadimerda, che con ironia denuncia le sfide reali della maternità e le disuguaglianze sociali e lavorative legate alle madri. - Unita.tv

Il weworld festival milano torna per la quindicesima edizione proponendo un tema che mette al centro la soggettività femminile nella sua molteplicita’. Dal 23 al 25 maggio 2025, gli spazi di base milano in via bergognone 34 accoglieranno eventi, incontri e spettacoli con circa 90 ospiti. Tra gli interventi attesi spicca quello del duo satirico mammadimerda, formato da sarah malnerich e francesca fiore, che da tempo raccontano le sfide quotidiane delle donne e delle madri italiane con ironia ma anche con uno sguardo profondo ai temi sociali.

Le radici del duo mammadimerda e il racconto della maternità reale

Il progetto di mammadimerda prende forma grazie a un blog nato dieci anni fa in cui sarah malnerich e francesca fiore descrivevano la propria esperienza di maternità, lontana dalla narrazione edulcorata e irrealistica dominata dai media e dai social. Il blog è stato un modo per confrontarsi con questa percezione spesso stereotipata che dipinge le madri come perfette, sempre sorridenti e con figli dalle abitudini impeccabili. Il duo ha voluto rompere questa immagine mostrando la complessità e le difficoltà quotidiane di chi sceglie di diventare madre, un racconto che si muove tra momenti di serietà e ironia.

Riflessioni sulle carenze della letteratura sulla maternità

Le fondatrici raccontano di come all’epoca non esistesse una letteratura che rispecchiasse la vera esperienza, ma solo modelli idealizzati difficili da raggiungere. Hanno cominciato a interrogarsi sull’adeguatezza personale rispetto agli standard proposti socialmente, arrivando a mettere in dubbio una narrazione superficiale e poco aderente alla realtà vissuta da molte donne. Questo approccio ha ampliato il focus, includendo anche il tema delle discriminazioni che le madri subiscono nel mondo del lavoro e nella società.

Sguardo critico sui modelli social: mamme perfette e la gestione della maternità

Il duo sottolinea come i social media spesso mostrino solo mamme felici con figli profumati immersi in giochi montessoriani, rappresentando un modello irraggiungibile per tante famiglie. Questo crea un’immagine di perfezione che ignora le difficoltà reali della maternità contemporanea, da gestire tra impegni lavorativi, mancanza di servizi e ritmi imposti dalla vita quotidiana. L’alternanza tra educazione “montessoriana” e passaggi più pratici, come guardare un video su youtube, rappresenta la realtà complicata di molte donne.

Non esiste una formula perfetta o criminalizzazione delle scelte materne, ma un equilibrio da trovare in base a risorse e possibilità personali. Inoltre il duo evidenzia la disparità legata ai privilegi sociali: chi può permettersi di stare a casa e dedicarsi ai figli vive una realtà diversa rispetto a chi deve conciliare mille incombenze e orari rigidi, senza un sistema di supporto adeguato. Il racconto di queste contraddizioni emerge forte nel loro lavoro, che chiede di riconoscere le difficoltà senza giudizio.

Sulle disparità sociali nella maternità

Le differenze di condizioni sociali e lavoro incidono profondamente sulla gestione della maternità, mettendo a confronto realtà molto diverse e spesso invisibili nei media tradizionali.

Le battaglie di mammadimerda per i diritti delle madri e l’uguaglianza di genere

Partita dal blog sulla maternità, la riflessione del duo si è estesa a temi più ampi rispetto al femminile e al femminismo. Considerano la maternità uno snodo cruciale per molte forme di discriminazione, come nel lavoro. Ancora oggi, spiegano, durante le selezioni è frequente che venga considerata una possibile assenza per maternità come fattore negativo. Le statistiche inps confermano come nel 2023 il 70% dei congedi parentali sia stato fruito da madri, colpendo la carriera e lo stipendio lungo gli anni successivi.

La cosiddetta “motherhood penalty” è un fenomeno che porta le madri a guadagnare meno rispetto alle donne senza figli per circa 15 anni. Mammadimerda si batte per far emergere queste disparità e per creare un confronto più realistico nel sociale e nel lavoro. Nel tempo hanno promosso campagne a livello nazionale, come il movimento nato nel 2021 per richiedere fondi PNRR per allocare risorse alla parità di genere, con investimenti in asili nido ancora in fase di sviluppo ma inseriti nell’agenda pubblica.

Weworld festival 2025 e la proposta di mammadimerda sul palco di base milano

Il tema scelto per il weworld festival 2025 è “unite e plurali”, che include la libertà dei corpi, la maternità, la sessualità, l’educazione affettiva, l’indipendenza economica, il contrasto all’hate speech e alle disuguaglianze. Il duo mammadimerda parteciperà con uno spettacolo intitolato “premio di produzione” che racconta con ironia una metafora sull’Italia attraverso la dinamica di un’azienda. In essa il consiglio di amministrazione, per la prima volta maggiormente femminile, assegna un premio simbolico alle azioniste che hanno contribuito all’andamento.

Nello spettacolo emergono proposte scherzose ma incisive per migliorare la condizione delle donne e ridurre il carico del lavoro di cura. Un esempio è il “profumo eau de determinacion”, una metafora per la forza necessaria a cambiare la realtà. Il finale dello show sottolinea che “il vero premio è il potere che ogni persona già possiede di modificare le cose”. Lo spettacolo, già in tournée per diverse settimane, promette una lettura critica e simpatica delle sfide italiane sul fronte dei diritti femminili.

L’uso dei social media e i rischi per i minori: mammadimerda chiede responsabilità e tutela

Sarah e Francesca sottolineano che i social media sono strumenti potenti se impiegati con consapevolezza. Hanno aiutato a divulgare messaggi e a mobilitare opinioni pubbliche, ma allo stesso tempo pongono rischi soprattutto per i minori. Per loro serve una gestione regolata e attenta: “così come non si dà le chiavi della macchina a un neopatentato senza supervisione, i figli devono essere accompagnati nell’uso dei social”.

Non si può però far ricadere tutta la responsabilità sui genitori che spesso non hanno strumenti adeguati. Serve sostegno e orientamento per aiutare i minori a orientarsi in modo sicuro, ma anche per mettere in luce le responsabilità delle piattaforme. Il duo critica il fatto che le aziende sono principalmente orientate al profitto, senza tutelare gli interessi della società. Alcuni segnali di regolamentazione e filtri verso i più giovani sono presenti, ma secondo loro restano margini di miglioramento e controllo.

Sulla regolazione e responsabilità di piattaforme social

Il controllo dei contenuti e la tutela dei giovani richiedono un impegno maggiore da parte delle aziende e delle istituzioni, non solo campagne di facciata.

Appelli ai genitori e alle aziende sulla tutela dei figli e della democrazia digitale

Mammadimerda rivolge un appello ai genitori per restare uniti e vigili nel sostenere i diritti delle persone, in particolare dei bambini e delle bambine. Serve pressione per garantire condizioni più giuste nella vita di tutti i giorni, evitando che le difficoltà di oggi ricadano sulla prossima generazione. La coesione è vista come strumento necessario per alimentare un cambiamento sociale.

Sul fronte delle aziende di social media, denunciano la mancanza di un’etica che metta al primo posto il bene collettivo. Le politiche di profitto spesso pregiudicano la sicurezza e lo sviluppo equilibrato dei ragazzi. Alcune iniziative di tutela sono state introdotte, ma la responsabilità finale ricade ancora sugli utenti e sulle famiglie. L’attenzione pubblica e legislativa rimane fondamentale per disciplinare la presenza digitale e limitare i rischi derivanti dall’uso incontrollato delle piattaforme.