
Walter Bergamaschi, direttore generale dell’ATS Metropolitana di Milano, sarà nominato direttore generale della programmazione al Ministero della Salute, segnando una possibile svolta nel rapporto tra il ministero e la Lombardia in un momento di tensioni politiche e sanitarie. - Unita.tv
Walter bergamaschi, direttore generale dell’ats metropolitana di milano, dal primo luglio assumerà il ruolo di direttore generale della programmazione al ministero della salute. La nomina, attesa nelle prossime settimane, segnala una svolta nel rapporto tra il ministero e la regione lombardia dopo mesi di tensioni. Bergamaschi prenderà il posto di americo cicchetti, esponente tecnico di rilievo che lascia un’eredità importante in un dicastero guidato da orazio schillaci.
Un nuovo capitolo per walter bergamaschi e il ministero della salute
Walter bergamaschi arriva a ricoprire una delle posizioni tecniche più decisive del ministero della salute dopo una carriera dedicata al sistema sanitario lombardo. Nato a milano e prossimo ai 61 anni, si è laureato in fisica alla statale, dove ha poi insegnato informatica. Dopo una specializzazione in management sanitario e governance, ha lavorato al ministero tra il 2002 e il 2007, dirigendo il sistema informativo. Il suo ritorno in lombardia ha visto ricoprire ruoli chiave, dal direttore dell’ospedale di circolo di varese a quello del niguarda, passando per la direzione generale dell’assessorato alla sanità e welfare. Negli ultimi sei anni ha guidato l’agenzia di tutela della salute metropolitana di milano, la più grande d’Italia in termini di popolazione.
Esperienza e competenze di bergamaschi
Questo percorso ha formato bergamaschi come uno dei manager più esperti e conosciuti nel panorama sanitario nazionale, con competenze tecniche e amministrative profonde. La nomina al ministero riflette non solo la sua esperienza, ma anche la volontà di inserire un profilo lombardo in un ruolo strategico con ampie implicazioni sulle politiche di programmazione del servizio sanitario.
Le tensioni tra roma e lombardia e il peso della nomina
La scelta di bergamaschi arriva in un momento delicato, dopo mesi di attriti tra il ministero della salute e le regioni, con la lombardia al centro di diverse polemiche. Le critiche verso i dati sulle liste d’attesa e la gestione sanitaria hanno alimentato uno scontro istituzionale che ha coinvolto anche i sistemi di calcolo delle classifiche di efficienza. La presenza di un manager lombardo, tecnico e con lunga esperienza, può rappresentare un tentativo di dialogo e un segnale di apertura verso una fase meno conflittuale.
Sfide per bergamaschi al ministero
D’altro lato la nomina non è priva di sfide; bergamaschi dovrà sostituire cicchetti, figura di spicco e con profonda esperienza accademica e gestionale. Riconoscere in bergamaschi un profilo adeguato imporrà a lui la necessità di adattarsi rapidamente alle responsabilità ministeriali e alle dinamiche di raccordo con le regioni.
Possibili ripercussioni sulle nomine lombarde e le tensioni politiche interne
La partenza di bergamaschi dall’ats metropolitana di milano lascia aperta una posizione di rilievo in lombardia. Al momento non circolano nomi per la sua sostituzione ma è prevedibile un effetto a catena sulle nomine. L’ultima tornata si è conclusa appena sei mesi fa e nuove designazioni potrebbero alimentare nuovi attriti tra il governatore della lega, il suo assessore tecnico guido bertolaso, e l’azionista di maggioranza di centrodestra, fratelli d’Italia, già in lotta per un maggiore controllo sulla sanità regionale.
Clima politico e verifica dei direttori
Questo clima politico potrebbe intensificarsi in vista del cosiddetto “tagliando” fissato per fine 2025, ovvero la verifica a due terzi del mandato dei direttori generali di ats, asst e irccs pubblici. Le delibere recenti dettagliano gli obiettivi e la valutazione, che prevede incentivi legati al raggiungimento di almeno 60 punti su 100. Non solo, un risultato insufficiente potrebbe compromettere la conferma al ruolo, con una possibilità che la politica decida di anticipare le verifiche.
La posta in gioco per la sanità lombarda e nazionale nel 2025
Il passaggio di walter bergamaschi al ministero della salute si colloca in un momento delicato per la sanità regionale e nazionale. La lombardia gestisce un terzo della popolazione regionale e la performance delle sue agenzie condiziona l’intera immagine della sanità italiana. La nomina di un tecnico con competenze consolidate potrebbe servire a coordinare meglio la programmazione nazionale, in particolare rispetto a temi chiave come le liste d’attesa e la distribuzione delle risorse.
Nodi politici e organizzativi aperti
Restano però aperti i nodi politici e organizzativi che caratterizzano la gestione sanitaria delle regioni. Da roma si attendono segnali concreti di collaborazione anche con altri territori, mentre in lombardia la competizione politica su ruoli di rilievo e responsabilità strategiche alimenta tensioni interne. Questo scenario rende la nomina di bergamaschi un primo passo da seguire con attenzione nei prossimi mesi.