La tragica scoperta di una madre e della sua bambina senza nome nel parco di Villa Pamphili ha scosso Roma. Le indagini si concentrano ora sulle cause della morte, con l’autopsia che ha escluso l’overdose e non ha trovato segni di violenza sul corpo della donna. Tuttavia, il giallo rimane fitto, con molte domande ancora senza risposta.
Un contesto di degrado
Le due vittime sono state trovate sabato pomeriggio nell’area verde più grande della Capitale. La madre, una trentenne con numerosi tatuaggi, è stata rinvenuta nuda e coperta da una busta di plastica. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire da quanto tempo vivessero nel parco e se la bimba sia nata all’estero.
Ipotesi sulla morte
L’autopsia ha rivelato che la morte della madre risale ad almeno cinque giorni prima del ritrovamento. I segni sul corpo della bambina indicano invece un possibile strangolamento. Nonostante le indagini siano avviate per duplice omicidio volontario, gli esperti hanno escluso l’ipotesi di avvelenamento o soffocamento anomalo.
Le vittime e il contesto della tragedia
Ricerche in corso per identificare le vittime
Le autorità stanno lavorando per accertare l’identità delle due donne. I pm hanno esteso le verifiche a tutti gli ospedali italiani nella speranza di trovare informazioni su un eventuale parto avvenuto tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.
Indizi sul possibile autore del delitto
Gli investigatori sperano che l’analisi dei materiali repertati nell’area possa fornire risposte cruciali. La Scientifica inizierà il lavoro non prima della prossima settimana. Tra gli oggetti trovati c’è anche una tutina rosa, simile a quella indossata dalla neonata secondo i testimoni.
Un uomo è stato visto aggirarsi nella zona la sera prima del ritrovamento, portando un fagotto tra le braccia. Le testimonianze raccolte potrebbero rivelarsi fondamentali per ricostruire i momenti precedenti alla tragedia.
La comunità attende risposte mentre il mistero su questa drammatica vicenda continua a farsi sempre più fitto.