Vigile urbano di Dongo a processo per stalking: accuse di insulti razzisti contro un gelataio marocchino

Un vigile urbano di Dongo, Elio Battistessa, è stato rinviato a giudizio per stalking e insulti razzisti nei confronti del gelataio marocchino Zouhair Bourkaa, con il processo previsto nei prossimi mesi.
Vigile urbano di Dongo a processo per stalking: accuse di insulti razzisti contro un gelataio marocchino Vigile urbano di Dongo a processo per stalking: accuse di insulti razzisti contro un gelataio marocchino
Vigile urbano di Dongo a processo per stalking: accuse di insulti razzisti contro un gelataio marocchino - unita.tv

Un caso di stalking ha scosso la comunità di Dongo, in provincia di Como, dove un agente della polizia locale è stato rinviato a giudizio per aver perseguitato un gelataio di origine marocchina. Le accuse, che includono anche insulti a sfondo razziale, hanno portato alla decisione del giudice di avviare un processo nei confronti del 58enne, il quale dovrà rispondere di gravi reati legati all’abuso della sua posizione di pubblico ufficiale.

Le accuse contro Elio Battistessa

Elio Battistessa, vigile urbano di Dongo, è accusato di aver messo in atto nei confronti di Zouhair Bourkaa, noto come “Mario”, una serie di comportamenti vessatori e discriminatori. Il gelataio, titolare di una gelateria nella cittadina, ha denunciato il poliziotto per le sue condotte, che sarebbero avvenute tra maggio 2022 e gennaio 2023. Secondo quanto riportato, Battistessa avrebbe utilizzato frasi offensive e razziste, come “pira” e “coglie”, e avrebbe esortato Bourkaa a “tornare in *Marocco”.

Queste affermazioni non sono state solo parole, ma si sono accompagnate a un atteggiamento di intimidazione e abuso di potere. Bourkaa ha documentato alcuni di questi episodi, filmando il vigile mentre lo insultava. Le accuse non si limitano agli insulti, ma includono anche affermazioni infondate riguardanti presunti illeciti da parte del gelataio, come la falsificazione di documenti per il rilascio di permessi e l’affissione abusiva di insegne e fioriere.

Il processo e le reazioni

Il sostituto procuratore di Como, Antonio Nalesso, ha ritenuto sufficienti le prove per chiedere il processo per Battistessa. Recentemente, il giudice dell’udienza preliminare, Walter Lietti, ha accolto la richiesta, rinviando a giudizio il vigile urbano. Il processo avrà inizio nei prossimi mesi e Battistessa dovrà affrontare le accuse di stalking, abuso del suo ruolo di pubblico ufficiale e l’aggravante dell’odio etnico.

L’agente ha sempre negato le accuse, sostenendo di essersi limitato a richiedere il rispetto delle normative comunali. Tuttavia, la gravità delle accuse e la natura razzista degli insulti hanno suscitato un forte dibattito all’interno della comunità locale e oltre. La vicenda ha attirato l’attenzione dei media, con servizi che hanno messo in luce la situazione di vulnerabilità in cui si trovano molti commercianti stranieri.

Implicazioni per la comunità

Questo caso di stalking e discriminazione non è solo una questione legale, ma solleva interrogativi più ampi sulla tolleranza e il rispetto all’interno della comunità di Dongo. La denuncia di Bourkaa ha messo in evidenza come comportamenti di questo tipo possano avere un impatto devastante sulla vita delle persone, in particolare su quelle che già affrontano sfide legate alla loro origine etnica.

La reazione della comunità è stata variegata, con alcuni che hanno espresso solidarietà nei confronti del gelataio, mentre altri hanno difeso il vigile urbano, sostenendo che le sue azioni fossero giustificate. Questo contrasto di opinioni riflette una società in cui le tensioni razziali e le questioni di giustizia sociale sono ancora molto presenti.

Il processo che si aprirà nei prossimi mesi rappresenta un’opportunità per affrontare questi temi e per valutare la responsabilità di chi ricopre ruoli di potere all’interno della comunità. La speranza è che questo caso possa contribuire a una maggiore consapevolezza e a un cambiamento positivo, non solo per il gelataio coinvolto, ma per tutti coloro che vivono e lavorano a Dongo.