la metropolitana c di roma pronta a scavare sotto il centro storico: via libera al tratto clodio/mazzini-venezia
La metropolitana C di Roma si appresta a entrare in una nuova fase decisiva con l’avvio dei lavori per il tratto T2, che collegherà Clodio/Mazzini a Venezia . Dopo anni di attese e difficoltà legate alla burocrazia e alle complessità archeologiche, la capitale vedrà un’estensione importante della linea verde che attraverserà quartieri simbolo. Questo progetto da oltre 2 miliardi di euro promette di modificare profondamente la mobilità urbana e l’assetto del centro storico.
Con l’ordinanza numero 10 del 2025 firmata dalla commissaria straordinaria Maria Lucia Conti, è stato ufficialmente approvato l’avvio della costruzione del tratto T2 della metropolitana C. Il percorso si estenderà per circa 3,3 chilometri sotto alcune delle zone più frequentate e delicate di Roma. Le stazioni previste sono quattro: Clodio/Mazzini, Ottaviano, San Pietro e Chiesa Nuova. Ognuna rappresenterà non solo un punto d’accesso ai mezzi pubblici ma anche uno snodo cruciale per scambi urbani.
Questa fase segna una svolta dopo lunghi ritardi causati da ostacoli tecnici legati soprattutto alla presenza di siti archeologici nei pressi del tracciato. I cantieri partiranno nel corso del 2026 con una tempistica indicativa che punta al completamento entro il 2035. La portata dell’intervento è notevole sia in termini economici — i costi stimati superano i due miliardi — sia per gli impatti sulla vita quotidiana degli abitanti.
Ottaviano crocevia strategico tra metro c e linea a vicino al vaticano
Uno dei punti più importanti sarà la stazione Ottaviano dove la metro C incontrerà la linea A offrendo così un collegamento diretto con aree fondamentali come quelle intorno al Vaticano. Questa intersezione consentirà flussi più fluidi di passeggeri tra nord ovest della città e le zone centrali legate all’attività religiosa ma anche turistica.
Il cantiere in questa zona richiederà particolare attenzione visto che lo scavo avverrà nelle immediate vicinanze della cupola di San Pietro, sito delicato dal punto vista archeologico ed artistico oltreché molto frequentato ogni giorno da migliaia persone. Per questo motivo le misure precauzionali saranno stringenti durante tutta la durata delle opere.
Il ruolo strategico dell’Ottaviano emergerà anche perché faciliterà spostamenti veloci verso altre parti centrali come piazza San Pietro o via Cola Di Rienzo senza dover ricorrere ad altri mezzi su strada congestionati dal traffico.
Impatti sui trasporti locali: tram19 non tornerà a piazza risorgimento
I lavori influenzeranno immediatamente alcune linee esistenti; ad esempio è stato confermato dal sindaco Roberto Gualtieri che il tram numero 19 non riprenderà servizio nella storica fermata piazza Risorgimento almeno fino alla fine degli scavi principali sul nuovo percorso metro C. Tale decisione comporta disagi temporanei agli utenti ma serve a garantire maggiore sicurezza nell’area interessata dai cantieri ed evitare sovrapposizioni fra mezzi pubblici durante le fasi operative più delicate.
Il sindaco ha definito questa scelta “un sacrificio necessario” visto che l’opera apporterà cambiamenti significativi nel sistema trasportistico romano aprendo nuove vie sotterranee capaci sostenere meglio i flussi quotidiani dei pendolari soprattutto nelle ore di punta lungo gli assi principali verso nord-ovest cittadino dove risiedono molte famiglie lavoratrici.
Nel frattempo proseguono gli interventi sulle altre parti già operative o quasi; entro fine anno infatti sono previste aperture importanti come quelle delle stazioni Colosseo e Porta Metronia finalizzate al collegamento diretto fra linea C ed esistente metro B consolidando così ulteriormente la rete metropolitana romana.
Ampliamento verso nord con tratta t1 farnesina-clodio/mazzini già programmata
L’ordinanza menziona anche un altro segmento fondamentale: la tratta T1 compresa tra Farnesina e Clodio/Mazzini dal valore economico stimato intorno agli 890 milioni euro. Questo progetto estenderá ulteriormente copertura ferroviaria nel quadrante nord della città migliorando accessibilità ai quartieri residenziali spesso meno serviti rispetto alle aree centrali. Il via ai lavori è previsto sempre nel corso del prossimo anno. Sarà interessante osservare come questi due tronchi potranno integrarsi efficacemente data la vicinanza geografica creando continuità funzionale lungo tutta questa porzione cittadina. L’obiettivo dichiarato dagli enti coinvolti resta quello realizzare una rete capillare capace ridurre uso dell’automobile privata alleggerendo congestione stradale storicamente elevata in quella zona romana.
Dibattito sulla localizzazione della stazione chiesa nuova confermata su corso vittorio
Una questione spinosa riguarda invece proprio posizione definitiva scelta per fermata Chiesa Nuova situata nell’area centrale tra corso Vittorio Emanuele II, piazza Venezia, e Castel Sant’Angelo. La proposta originaria prevedeva possibili spostamenti alternative magari meno invasive però queste ipotesi confliggevano fortemente con esigenze tecniche, e rischiavano rallentamenti aggiuntivi. Così Comune ha deciso mantenere posizione iniziale evitando nuovi costosi interventi e ritardi.
La distanza dalla principale piazza Venezia sarà circa 1200 metri mentre Castel Sant’Angelo dista poco più di 600 metri. Le richieste volte allo spostamento hanno coinvolto l’autorità soprintendenza che ha espresso pareri negativi soprattutto riguardo ipotesi distacco per stazioni vicine Largo Argentina, rifiutate definitivamente per motivi che riguardavano rischio danni al patrimonio storico-archeologico sottostante. Questa decisione chiude quindi possibili alternative, mantenendo puntiformità tradizionale coincidente col tracciato iniziale progettuale pur mantenendo su livelli massimi tutela patrimonio culturale romano.
Le prossime aperture imminenti dalle stazioni Colosseo e Porta Metronia segneranno passaggi cruciali per mettere finalmente in contatto la linea C con la B. Dal punto di vista urbano si attende inoltre lancio futuro dello snodo centrale museale in piazza Venezia, dove convergeranno i tratti T2 e T3. Questo nodo rappresenterà un passaggio chiave per unificare la mobilità sotterranea radicata Roma, Oriente, Firenze eccetera.