Home Via boncompagni a milano, sette anni di stop per la rigenerazione dell’ex fabbrica abbandonata vicino a rogioredo

Via boncompagni a milano, sette anni di stop per la rigenerazione dell’ex fabbrica abbandonata vicino a rogioredo

Il progetto di trasformazione di via Boncompagni 101 a Milano, destinato a un hotel Toyoko, è stato bloccato dal Comune per presunti abusi edilizi, lasciando incerta la rigenerazione dell’area.

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Il progetto di trasformazione di un ex edificio industriale in via Boncompagni 101 a Rogoredo, Milano, è fermo da oltre sette anni a causa di blocchi amministrativi e sospetti abusi edilizi, con l’hotel giapponese Toyoko ormai abbandonato e il recupero urbano rimandato a data da destinarsi. - Unita.tv

Il progetto di trasformazione di un ex edificio industriale in via Boncompagni 101, alle porte della stazione di rogioredo a milano, si è arenato dopo oltre sette anni dall’avvio dei lavori. Quell’area, destinata a ospitare un grande hotel giapponese, è stata inserita tra i cantieri sospesi dal Comune nel 2024, per evitare rischi legati a presunti abusi edilizi. Il destino del recupero urbano in questa zona rimane dunque incerto, mentre la città si confronta con la complessità delle procedure burocratiche e i blocchi giudiziari.

L’inizio del progetto e la promessa di rigenerazione a rogioredo

Nel maggio del 2018, il sindaco di milano, giuseppe sala, insieme all’allora assessore all’urbanistica pierfrancesco maran, si presentarono in via Boncompagni 101 per assistere simbolicamente all’inizio delle demolizioni di un edificio degli anni cinquanta, un’ex fabbrica di frigoriferi lasciata in stato di abbandono da tempo. Quell’intervento rappresentava la partenza di una strategia mirata a risanare un’area periferica della città, spesso indicata come degradata.

Sala annunciò allora l’intenzione di inserire nel piano di governo del territorio una norma per obbligare i proprietari degli immobili abbandonati a intervenire, evitando che spazi inutilizzati continuassero a deturpare il quartiere. L’obiettivo concreto era di sostituire quegli spazi con nuove costruzioni, rilanciando l’area soprattutto attraverso un investimento di una compagnia giapponese, che avrebbe aperto un albergo da 430 stanze in stile nipponico, il primo della catena toyoko in italia.

L’hotel di rogioredo avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta per il quartiere, contribuendo a un rilancio urbanistico e a un maggior presidio di attività e sicurezza. Accanto a questo intervento, il Comune aveva previsto anche il taglio dei diritti volumetrici per i proprietari che non avessero attuato il recupero degli edifici, spingendo così per una maggiore responsabilità nella gestione del patrimonio edilizio.

I blocchi organizzativi e la decisione del gruppo di lavoro

Dopo anni di attesa e di lavori annunciati, nel marzo 2024 il Comune di milano ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di rivedere diversi progetti edilizi in città sospettati di poter finire sotto inchieste giudiziarie per presunti abusi. Tra i 17 cantieri valutati e, in molti casi, bloccati con provvedimenti di sospensione o diniego, compare anche l’intervento in via Boncompagni 101.

Secondo quanto emerso dalle risposte degli uffici comunali lo scorso 8 maggio, il progetto originario del nuovo hotel toyoko è ormai stato abbandonato. Il blocco imposto dal Comune riguarda soprattutto l’attuale piano urbanistico sull’edificio degradato, che rimane fermo per evitare che possibili irregolarità possano suscitare l’intervento della procura della repubblica.

Il percorso pertanto si è interrotto prima ancora di una vera fase di rinascita dopo la demolizione iniziale degli anni scorsi. Il ritardo è consistente, perché ormai sono passati più di sette anni dal primo segnale di rigenerazione e quel tratto di periferia continua a essere in attesa di una soluzione stabile e definitiva. Il fermo dura finché non arriveranno disposizioni chiare e procedure capaci di garantire la regolarità degli interventi.

La strategia comunale per contrastare gli immobili abbandonati e le sue difficoltà

L’intervento in via Boncompagni è parte di una serie di misure volute dall’amministrazione comunale per spingere contro gli immobili abbandonati che segnavano molte zone della città. La proposta di sala e maran era caduta su una norma che prevedeva la riduzione dei diritti volumetrici per i proprietari di ecomostri, obbligandoli a demolire o perdere la facoltà di costruire.

Questa politica ha facilitato alcune demolizioni di edifici dismessi in altre zone di milano, con risultati concreti. Ma nel caso specifico di via Boncompagni non si è riusciti a procedere oltre la prima fase. L’amministrazione ha affrontato difficoltà tecniche nel pianificare un intervento che mettesse al sicuro il progetto da eventuali sospetti di abuso o contestazioni giudiziarie.

Di fatto, la strategia comunale ha rallentato il passo per evitare ulteriori rischi, concentrandosi su azioni più garantiste e attente ai controlli legali. La necessità di creare un percorso urbanistico che non cada in equivoci ha spinto a sospendere l’avanzamento di questo importante cantiere, facendo pesare ulteriormente i tempi sulla rigenerazione della periferia sud-est di milano.

La situazione attuale e le prospettive per via boncompagni

Oggi, l’immobile di via Boncompagni 101 resta fermo e in attesa di un progetto definitivo. Senza l’hotel toyoko, che ormai non è più in programma, l’intervento dovrà essere ripensato in modo da rispettare le nuove regole e procedure urbanistiche più stringenti.

Le istituzioni comunali appaiono intenzionate a muoversi solo dopo aver messo a punto una pianificazione che non dia adito a eventuali contestazioni giudiziarie. Nel frattempo la periferia di rogioredo si trova ancora a fare i conti con l’ex fabbrica abbandonata, dove ora di progetti attivi non ce ne sono.

Il recupero urbano in quest’area, simbolo di tentativi e difficoltà, appare lontano dal completamento. La città, pur consolidando alcune esperienze positive di demolizioni in altre zone, deve affrontare la complessità di procedimenti più lenti e pressioni da parte della magistratura. La trasformazione di via Boncompagni resterà, per ora, una promessa non mantenuta.