Il quartiere di via Anelli a Padova cambia volto. Un tempo noto per il degrado e il commercio illegale, oggi si prepara ad ospitare la più grande questura del Veneto e il laboratorio di polizia scientifica del Triveneto. Il progetto, ancora in fase preliminare, punta a trasformare radicalmente l’area con un investimento da 62 milioni di euro.
La storia difficile del quartiere via anelli
Via Anelli ha rappresentato per anni un punto critico nella città di Padova. Le sei palazzine che componevano il complesso erano diventate simbolo dello spaccio e dell’illegalità diffusa. La zona era conosciuta come “bronx” locale, con episodi frequenti legati alla microcriminalità che hanno segnato profondamente la vita degli abitanti e l’immagine della città.
Negli ultimi anni le autorità hanno intensificato gli interventi sul territorio. Lo sgombero delle palazzine coinvolte nel commercio illecito è stato un passo fondamentale per liberare lo spazio dal degrado che lo caratterizzava. Dopo aver rimosso queste strutture, si è aperta la possibilità concreta di riqualificare completamente l’area con opere pubbliche capaci di restituire sicurezza e dignità al quartiere.
I dettagli del progetto di rigenerazione urbana
Il Comune di Padova ha presentato recentemente una prima bozza del piano che riguarda via Anelli. L’obiettivo è costruire una “maxi esedra della sicurezza”, cioè una struttura moderna dove troveranno posto sia la nuova questura regionale sia il laboratorio avanzato dedicato alla polizia scientifica per tutto il Triveneto.
L’investimento previsto ammonta a 62 milioni di euro ed è destinato non solo all’edificazione degli edifici ma anche alla riqualificazione complessiva dell’area circostante, migliorando viabilità e servizi pubblici collegati. Il progetto segue un iter burocratico ancora in corso: entro due anni si prevede l’avvio dei lavori veri e propri dopo aver completato tutte le fasi progettuali ed esecutive necessarie.
Questa iniziativa rappresenta uno dei maggiori interventi infrastrutturali nella regione veneta legati alla sicurezza pubblica negli ultimi tempi, confermando come le istituzioni intendano intervenire direttamente sulle zone più problematiche attraverso opere concrete.
Impatto sociale ed economico sulla città
Secondo quanto dichiarato dal vicesindaco Andrea Micalizzi, questa trasformazione segna una svolta significativa per Padova intera. Via Anelli passerà dall’essere percepita come periferia marginale a polo centrale capace attrarre risorse umane ed economiche nuove grazie alle funzioni istituzionali insediate nel quartiere.
La presenza della questura più grande del Veneto assicurerà maggiore controllo sul territorio ma anche servizi amministrativi ampliati rivolti ai cittadini residenti nell’area metropolitana padovana. Il laboratorio scientifico potrà inoltre supportare indagini complesse su scala regionale offrendo strumenti tecnici avanzati alle forze dell’ordine locali.
Dal punto vista urbanistico questo intervento darà impulso allo sviluppo commerciale intorno al nuovo centro sicurezza creando opportunità occupazionali dirette durante i lavori ma anche indirette nel medio termine grazie all’afflusso quotidiano degli operatori impiegati negli uffici pubblici lì collocati.
Futuro urbano: dalla demolizione alla costruzione
Le ruspe torneranno presto in azione su via Anelli ma questa volta non saranno strumenti contro case abbandonate o palazzi degradati bensì mezzi impegnati nella costruzione delle nuove strutture destinate ad accogliere centinaia tra agenti, tecnici investigativi e personale amministrativo pubblico.
L’intervento prevede dunque uno scenario completamente diverso rispetto al passato recente: quello dello sgombero seguito dalla demolizione lascia spazio ora ad un cantiere finalizzato al rilancio urbano attraverso infrastrutture moderne pensate per garantire ordine pubblico oltre che stimolare crescita sociale nelle aree limitrofe interessate dal cambiamento edilizio-sociale in atto ormai da qualche anno nel tessuto cittadino padovano.