Sei regioni al voto, ma il vero banco di prova per la Lega resta il Veneto. Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, ha parlato dei prossimi passi del centrodestra in Toscana durante una visita al cantiere del passante AV di Firenze. La partita in Toscana è ancora aperta, soprattutto sul nome del candidato governatore.
Veneto, il cuore della sfida per la Lega
Dopo dieci anni di governo leghista, il Veneto è la priorità assoluta per Salvini e il suo partito. Sono solo sei le regioni chiamate alle urne, quindi è essenziale capire dove concentrare energie e risorse. Salvini è chiaro: non si può chiedere “tutto dappertutto”. L’obiettivo è consolidare quanto già fatto in Veneto, dove la Lega vuole continuare a governare con la stessa linea di sempre.
Il Veneto, infatti, non è solo un punto elettorale, ma un laboratorio politico fondamentale. Mantenere una forte presenza lì significa anche dare forza alle ambizioni della Lega nelle altre regioni. È la prova del nove per capire se il partito riesce a tenere e magari ampliare il consenso al Nord. I risultati delle urne in Veneto saranno un indicatore importante anche per il centrodestra nazionale.
Toscana, la scelta del candidato ancora in alto mare
Sul fronte toscano, invece, la situazione è più confusa. Il centrodestra non ha ancora deciso chi sarà il candidato presidente della Regione. Salvini spera in una decisione “prestissimo”, ma ammette che anche il centrosinistra fatica a trovare un nome forte. La Toscana è una regione difficile per la Lega, dove serve guadagnare terreno e fiducia.
Il quadro politico qui è complicato, tra dinamiche interne al centrodestra e una sinistra che ha sempre fatto la parte del leone. La scelta del candidato è decisiva per provare a rimettere in gioco la partita. Serve un profilo capace di intercettare il voto moderato e di convincere chi punta su sicurezza e sviluppo economico, temi che Salvini non manca mai di sottolineare.
Il ministro, però, evita di entrare nei dettagli. Dice che il suo lavoro al governo è concentrato su finanziamenti e cantieri, non su strategie elettorali. Un modo per tenere separate, almeno per ora, la parte istituzionale da quella politica.
Elena Meini, la carta della Lega in Toscana
Tra i nomi in campo, spicca quello di Elena Meini, indicata dalla Lega come possibile candidata governatrice. Salvini l’ha definita “bravissima” e un punto di riferimento per il partito in Toscana. Questa anticipazione vuole dare un segnale chiaro: la Lega vuole rafforzare la sua identità sul territorio.
Meini è vista come la figura su cui puntare per portare avanti il progetto politico in Toscana, una regione dove il partito deve ancora crescere. La sua candidatura dovrebbe mettere insieme attenzione alle questioni regionali e linea politica nazionale. Il sostegno pubblico di Salvini dà peso a questa ipotesi, lasciando intendere che la rosa dei candidati si sta stringendo.
Il suo ruolo va oltre la semplice candidatura. Rappresenta un tentativo di riorganizzare la Lega in Toscana e di proporre un’alternativa credibile ai tradizionali schieramenti. Nelle prossime settimane si attendono decisioni ufficiali, mentre i rapporti tra dirigenti regionali e nazionali del centrodestra si fanno sempre più intensi.
Nel frattempo, Salvini resta concentrato sul suo lavoro ministeriale. La visita al cantiere del passante AV di Firenze conferma come le grandi opere infrastrutturali siano al centro della sua agenda, un impegno che corre parallelo alla fase politica senza sovrapposizioni nette.
Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Elisa Romano
