Negli ultimi anni il mercato del lavoro veneto ha mostrato un cambiamento importante riguardo alla presenza dei lavoratori cinesi, soprattutto quelli impiegati nelle imprese di proprietà della stessa comunità. Un’analisi condotta dall’osservatorio regionale mercato del lavoro di Veneto Lavoro evidenzia una diminuzione rapida e marcata degli occupati cinesi in questo ambito a partire dal 2024. Questi dati offrono uno spaccato sulle scelte economiche e sociali della comunità cinese nella regione.
La composizione e la presenza della comunità cinese in veneto
La popolazione cinese residente regolarmente in Veneto conta circa 36.500 persone, che rappresentano il 7,3% degli stranieri presenti sul territorio regionale. Nel corso del 2023 sono stati registrati 754 nuovi ingressi di cittadini cinesi, quasi la metà per motivi familiari. Seguono le motivazioni legate allo studio e al lavoro, con quest’ultimo che copre circa il 16% delle nuove entrate.
Tra i lavoratori cinesi un quarto svolge attività autonoma: si tratta prevalentemente di commercianti con piccole attività al dettaglio o nel settore della ristorazione, oltre ad artigiani specializzati. La maggioranza invece è costituita da dipendenti operai spesso part-time impiegati presso aziende gestite da connazionali.
L’andamento dell’occupazione tra i dipendenti ha mostrato una crescita costante fino al 2023: erano infatti circa 19.600 gli occupati . Tuttavia questa tendenza ha subito una inversione negli ultimi due anni.
La flessione dell’occupazione nei settori chiave delle imprese cinesi
Dal gennaio del 2019 fino a maggio del 2025 si registra una riduzione complessiva di circa novecento posti di lavoro per i lavoratori cinesi nel territorio veneto; se si considera solo l’ultimo anno e mezzo la perdita sale a mille duecento unità. Il settore più colpito è quello tessile-abbigliamento che perde ottocento posti su questo totale.
Anche altri comparti tradizionalmente importanti come l’occhialeria hanno visto un rallentamento nella crescita occupazionale iniziata nel biennio precedente; questa frenata deriva soprattutto dalla diminuzione delle assunzioni effettuate dalle imprese locali guidate da imprenditori cinesi. Il settore calzaturiero mostra variazioni meno consistenti ma comunque negative nell’arco temporale considerato.
I dati suggeriscono quindi un mutamento nell’interesse o nella capacità delle aziende gestite dalla comunità cinese verso alcuni settori produttivi storici per loro presenza ed esperienza sul territorio veneto.
Le conseguenze sui movimenti occupazionali dei lavoratori coinvolti
Gran parte dei lavoratori usciti dal mercato formale non risultano ricollocarsi immediatamente nello stesso contesto produttivo regionale o altrove nel sistema legale locale. Alcuni potrebbero aver trovato opportunità professionali fuori regione o all’estero; altri potrebbero essersi orientati verso forme non ufficiali di impiego senza contratti regolari né tutele previste dalla legge italiana.
Il passaggio dai comparti industriali tradizionali a quelli terziari risulta molto limitato tra questi soggetti; più frequente invece è la permanenza nello stesso settore tessile-abbigliamento anche se presso diverse realtà aziendali, fenomeno favorito dall’elevata rotazione tipica delle piccole imprese presenti in quel campo economico locale.
Queste dinamiche indicano come le trasformazioni economiche incidano direttamente sulla mobilità professionale interna alla comunità cinese presente in Veneto così come sulla sua stabilità occupazionale complessiva.
L’importanza del monitoraggio continuo per comprendere le trasformazioni economiche locali
Secondo quanto evidenziato dall’agenzia Veneto Lavoro queste variazioni segnano probabilmente un cambiamento nel posizionamento strategico delle aziende appartenenti alla comunità cinese all’interno dell’economia regionale e sul mercato del lavoro locale più ampio.
La decrescente attrattività manifestata da alcuni settori tradizionali richiede attenzione costante attraverso osservazioni periodiche capaci di cogliere tempestivamente eventuali evoluzioni future sia nelle scelte imprenditoriali sia nei flussi occupazionali correlati ai cittadini originari della Cina residenti qui da tempo ormai consolidato.
Questo tipo d’indagine permette inoltre alle istituzioni pubbliche interessate – enti territoriali, associazioni datoriali, sindacati – di adattare interventi mirati laddove necessario, garantendo così migliori condizioni operative alle imprese ed evitando ripercussioni socialmente rilevanti dovute ai cambiamenti improvvisi nelle dinamiche produttive regionali.