Un uomo di 39 anni, Vladimir Radu, moldavo, è morto due giorni dopo essere stato picchiato fuori da una discoteca a Mestre. È successo il 21 giugno. Radu, intervenuto per difendere il figlio adolescente durante una lite, ha ricevuto un pugno in faccia. Dopo giorni in ospedale, si è spento per un’emorragia cerebrale.
La lite fuori dall’Area City che ha cambiato tutto
La sera del 21 giugno, davanti alla discoteca ‘Area City’ di Mestre, una discussione è degenerata in violenza. Vladimir Radu era lì con il figlio di 14 anni. Quando la situazione ha cominciato a farsi pericolosa, ha cercato di proteggere il ragazzo. Ma è stato colpito con un pugno in pieno volto.
I dettagli precisi dell’aggressione sono ancora al vaglio degli investigatori. Quel che è certo è che Radu è caduto a terra e ha avuto bisogno di soccorsi immediati. L’episodio si è consumato in un posto molto frequentato, sotto gli occhi di tanti. I presenti e i residenti sono rimasti sconvolti. Il ragazzo, coinvolto nella lite, è rimasto sotto shock.
L’emorragia che non ha lasciato scampo
Dopo il pugno, Vladimir Radu è stato portato d’urgenza in ospedale. I medici hanno scoperto un’emorragia cerebrale causata dal colpo. Nonostante le cure intensive, le sue condizioni sono peggiorate rapidamente.
Dopo due giorni di lotta, il 23 giugno è morto. La causa è stata proprio l’emorragia interna al cervello, diretta conseguenza del trauma subito. Un colpo che a prima vista poteva sembrare “solo” un pugno, ma che invece si è rivelato letale. Il caso mette in guardia sull’importanza di intervenire subito in caso di traumi alla testa.
L’aggressore fermato, ma subito rilasciato: la bufera giudiziaria
L’uomo accusato di aver colpito Vladimir Radu è stato trovato dopo un tentativo di fuga all’estero. La polizia lo ha fermato, ma la custodia è durata poco. È successo prima di chiarire completamente cosa sia successo e chi abbia tutte le responsabilità.
Il rilascio dell’aggressore ha sollevato dubbi e preoccupazioni nella comunità locale, soprattutto per la gravità dell’accaduto. Tutti seguono con attenzione gli sviluppi della vicenda legale, considerando il dolore di chi ha perso un familiare e le famiglie coinvolte. L’episodio porta in luce le difficoltà nel gestire la violenza in luoghi pubblici.
La paura cresce: la movida sotto la lente
La morte di Vladimir Radu ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle zone frequentate dai giovani, soprattutto nelle serate di festa. Locali come ‘Area City’ sono centrali per la vita sociale di Mestre, ma fatti come questo mostrano quanto sia facile che una lite sfugga di mano.
Chi abita o frequenta la zona chiede più controlli e interventi per evitare altri episodi violenti. Tra le proposte, c’è un aumento della presenza delle forze dell’ordine nelle serate più affollate e campagne di sensibilizzazione sui rischi delle aggressioni.
Questa tragedia ricorda che una serata di divertimento può trasformarsi in un incubo in pochi attimi. E mette al centro la necessità di prevenire e combattere la violenza, soprattutto intorno ai luoghi della movida.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi