La 82ª Mostra del Cinema di Venezia si apre con attese alte, tra prime assolute e titoli di grandi autori internazionali. Julia Roberts arriva al Lido per la prima volta con un film a lei dedicato, “After the Hunt” di Luca Guadagnino, presentato fuori concorso. Questa edizione riunisce registi e tematiche che spaziano dal dramma personale alla riflessione sociale, mettendo al centro vicende di attualità come accuse di molestie, difficoltà lavorative, e storie di sport al massimo livello agonistico.
Julia Roberts per la prima volta al Lido con After the Hunt di Luca Guadagnino
Domani, 29 agosto, Julia Roberts farà il suo debutto alla Mostra del Cinema di Venezia come protagonista di un film in programma, una novità dopo una lunga carriera non partecipante al festival. Il titolo è “After the Hunt“, diretto da Luca Guadagnino, regista italiano già noto per successi come “Call Me By Your Name” e “Suspiria“. Il film è presentato fuori concorso nella Sala Grande e racconta la storia di Alma, docente di filosofia a Yale, interpretata dalla Roberts, che affronta un complesso trauma personale legato all’accusa di molestie sessuali nei confronti di un caro amico e collega, Henrik, interpretato da Andrew Garfield. La studentessa Maggie, uno dei personaggi chiave, muove le accuse che agitano il mondo accademico e la vita privata di Alma.
Questo titolo rappresenta la prima collaborazione tra Guadagnino e Julia Roberts. L’autore indaga temi delicati come le tensioni tra il passato e il presente, i segreti nascosti e i drammi interiori di chi si trova al centro di scandali personali. Dopo anni di successi e riconoscimenti, il regista mantiene un approccio narrativo visivo molto curato, con una sceneggiatura che si concentra su scelte morali e caratteri complessi. Julia Roberts, attenta anche al linguaggio della moda, si è presentata al festival con un cardigan raffigurante il volto del regista, un gesto che testimonia il legame con Guadagnino e richiamando la tendenza del “method dressing” tra le star del cinema.
I film in concorso tra riflessioni sul lavoro e storie di sacrificio personale
La selezione ufficiale in gara comprende opere di registi acclamati che mettono in rilievo questioni sociali ed esistenziali. Tra queste spicca il ritorno di Park Chan-wook dopo più di vent’anni da “Lady Vendetta“. Il suo film “No Other Choice” è un dramma feroce ambientato nel mondo del lavoro. La storia segue Man-su, esperto nella produzione di carta, che dopo essere stato licenziato improvvisamente, si impegna a trovare un nuovo impiego entro tre mesi per garantire il sostegno alla famiglia. Il film, presentato nella Sala Grande alle 21.45, mostra con nitidezza le pressioni e le lotte nelle dinamiche aziendali.
Altro titolo da seguire è “À Pied d’Œuvre” di Valérie Donzelli, un racconto basato su una storia vera di un uomo che abbandona una vita agiata per tentare di diventare scrittore. La sua discesa nella precarietà è descritta con un mix di chiarezza e autoironia, mostrando il prezzo della libertà personale. Questo film sarà proiettato sempre nella Sala Grande nel pomeriggio alle 16.45.
Queste opere, pur differenti tra loro, offrono uno spaccato delle difficoltà quotidiane e delle decisioni radicali che caratterizzano i percorsi umani. Dal trauma personale e dal difficile adattamento al cambiamento, alle scelte di vita che mettono a rischio sicurezza e stabilità, il festival propone storie che riflettono tensioni e dilemmi di oggi.
Documentari e nuovi sguardi al Lido: la figura di Seymour Hersh e le storie di atlete al confine dell’olimpismo
Tra i titoli fuori concorso segnaliamo “Cover-Up” di Laura Poitras, Leone d’Oro nel 2022, questa volta diretto insieme a Mark Obenhaus. Il documentario approfondisce alcune tappe importanti della carriera di Seymour M. Hersh, celebre giornalista investigativo e premio Pulitzer. Con la sua indagine, Hersh ha spesso svelato verità nascoste dietro il potere e le istituzioni.
Nel programma della Settimana della Critica debutta “Agon” di Giulio Bertelli, uno dei due film italiani in concorso nella sezione. La pellicola intreccia le storie di tre giovani atlete, ciascuna impegnata in discipline diverse come tiro a segno, scherma e judo, nel contesto di Giochi Olimpici fittizi previsti per il 2024 nell’immaginaria città di Ludoj. Il film mette a confronto le condizioni fisiche e sociali, le pressioni del mondo sportivo e le sfide tecniche che accompagnano la preparazione alle competizioni più alte.
Questo spazio del festival riserva attenzione anche al racconto sportivo, tratto in una chiave che va oltre la semplice gara, narrando tensioni e contraddizioni esistenti nelle carriere agonistiche e nelle vite delle atlete, inserite in un contesto segnato da trasformazioni politiche e sociali di rilievo.
Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2025 da Davide Galli