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Il mercato del lavoro in Veneto segna un saldo positivo nella prima metà del 2025 ma con segnali di rallentamento

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Mercato del lavoro veneto in crescita, ma con primi segnali di frenata. - Unita.tv
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L’ultimo rapporto di Veneto Lavoro evidenzia un saldo occupazionale positivo nella regione Veneto per i primi sei mesi del 2025, con una crescita netta di circa 74.700 posti di lavoro dipendente. Nonostante il risultato incoraggiante, il confronto con i dati degli anni precedenti mostra una frenata che induce a mantenere attenzione su alcuni aspetti chiave. La situazione richiede un rafforzamento delle misure rivolte a politiche attive, alla formazione e allo sviluppo delle competenze. Il quadro complessivo, infatti, presenta luci e ombre che chiamano a un intervento mirato per sostenere la crescita occupazionale.

Saldo occupazionale e andamento mese per mese a giugno 2025

Nel mese di giugno il mercato del lavoro in Veneto ha mostrato un miglioramento rispetto ai mesi precedenti, con un incremento netto di circa 18.000 posti di lavoro. Il recupero è stato principalmente trainato dal settore industriale e da alcuni comparti del terziario. Questi indicatori mensili evidenziano che pur registrando segnali positivi, molte imprese incontrano ancora difficoltà nel trovare personale qualificato, complicate dall’instabilità della congiuntura economica. Questa doppia pressione condiziona la capacità di espansione delle aziende e limita una ripresa più robusta del lavoro.

Tra i segmenti più dinamici, l’industria ha avuto un ruolo importante nel frenare la discesa, mentre nei servizi si sono osservate variazioni più eterogenee, con settori più stabili e altri in difficoltà.

Tipologie contrattuali che sostengono la crescita occupazionale in Veneto

Un punto centrale dell’occupazione 2025 in Veneto riguarda la consistenza dei contratti a tempo indeterminato, cresciuti di circa 17.100 unità nella prima metà dell’anno. Questo risultato si deve all’aumento delle trasformazioni da contratti a termine a indeterminati e alla diminuzione delle cessazioni di contratti fissi. I contratti a termine hanno fatto registrare invece un saldo positivo di circa 56.000 unità, anche se rispetto agli anni passati si nota un lieve calo nella loro incidenza. L’apprendistato, infine, presenta un saldo positivo di circa 2.300, ma con un trend di contrazione rispetto al passato più recente.

Questi dati sulla tipologia contrattuale mostrano un mercato del lavoro che continua a puntare su stabilità, ma che mantiene significativa la componente di lavoro temporaneo, segnale di un contesto ancora incerto dove prevalgono formule flessibili.

Andamento settoriale: Industria, terziario e produzioni culturali

Dal punto di vista dei settori economici, l’industria ha recuperato terreno nei primi sei mesi del 2025, con un aumento netto di circa 9.400 posti di lavoro. Il metalmeccanico e il comparto legno-mobilio hanno contribuito in modo rilevante a questo bilancio positivo. Al contrario, alcuni settori tradizionali come il tessile, l’alimentare e l’occhialeria mostrano segnali di rallentamento e soffrono delle condizioni attuali del mercato.

Il terziario occupa un’ampia fetta di questo valore aggiunto, con un saldo positivo di 57.900 unità, ma la crescita è più contenuta rispetto all’anno precedente. Alcuni settori dei servizi, come il turismo, il commercio e le pulizie, segnalano difficoltà e riduzioni. Al contrario, nel comparto dell’editoria e della cultura si registrano incrementi di rilievo, soprattutto grazie alla vivacità delle produzioni cinematografiche che stanno trainando nuovi posti di lavoro.

Questi dati mettono in luce come l’economia veneta mantenga ancora solidità in alcuni comparti ma debba fare i conti con un andamento incerto in altri ambiti fondamentali.

Differenze territoriali e ruolo di Venezia nella ripresa occupazionale

L’analisi territoriale del saldo occupazionale conferma valori positivi in tutte le province del Veneto, anche se il ritmo di crescita è più basso rispetto al passato. A giugno, si è osservato un miglioramento importante che ha riguardato in particolare la città di Venezia. L’incremento del 12% degli occupati in quest’area è stato spinto soprattutto dalle attività legate alle produzioni audiovisive e cinematografiche, settore in espansione che sta creando nuove opportunità nel territorio.

Questa specificità geografica evidenzia come la diversificazione economica e culturale della regione giochi un ruolo chiave per il mercato del lavoro. Le province mantengono saldi positivi, ma in un contesto generale di maggiore cautela e variabilità.

Le dinamiche rilevate sottolineano la necessità di sostenere investimenti mirati nei settori più deboli e di contrastare le difficoltà legate alla carenza di personale qualificato, fattori che continueranno a influenzare il mercato del lavoro veneto nel corso del 2025.

Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Elisa Romano

Written by
Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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